FOLLO

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FOLLO

In Dialetto: FOLO
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Nazione: Flag ita.gif
Regione: LIGURIA
Provincia: LA SPEZIA
Comune: FOLLO
Coordinate: 44°09′45.82″N 9°51′44.83″E
Altitudine: 70 mt s.l.m.
Google Maps: Link
Dialetti: FOLLESE
Abitanti: 6.436
Densità: 279 ab./km²
Frazioni:
CAP: 19020
Patrono: San Martino di Tours
Ricorrenza: 11 Novembre
Eventi:
Musei:
Parchi:
Links:


Indice

Cenni Storici

Il nome di Follo compare  in documenti dell'anno 1197 d.C.e probabilmente deriva , come l'omonimo Fullo presso Genova, o il toscano Follonica, dal verbo tardo latino fullare, (da cui l'italiano follare). Indicherebbe il luogo dove avveniva la follatura  (lavatura) di panni, ovvero (nel significato di pigiatura) dove si pigiava l'uva o si macinava il grano, utilizzando le acque fluviali. Altri documenti medievali lo farebbe derivare da fola nel significato di riserva di caccia. Ancora oggi sulla carta del territorio comunale è denominata Folo la collina a monte della provinciale Piana Battolla - Piano di Follo, tra il rio Canaletto e il rio della Banca.  Nella preistoria le popolazioni locali, tribù liguri-apuane, si sostentavano con l'agricoltura, integrata dall' utilizzo  delle acque del Vara e del Durasca  per l'irrigazione, la macinazione dei cereali, il trasporto del legname e  la pesca. Fin dal 238 a.C. anche in Val di Vara la fiera civiltà  dei Liguri Briniates si oppose validamente all'espansione romana. Il console romano Marco Emilio Lepido (che fece costruire la via Emilia e morì nel 152 a.C.), combattè lungamente i Liguri, che definiva "montani duri agrestes", tanto che, per affermare definitivamente la pax romana nel territorio ligure-apuano, si dovette procedere alla loro deportazione in massa nel beneventano. Perciò solo nel 20 a.C., dopo due secoli di lotte, l'imperatore Augusto potè inserire la Liguria nelle undici regioni dell'impero romano, tracciandone i confini , a ovest e a sud, dal "Varo" alla Magra e, verso nord, dalla riva destra del Po fino alla confluenza del Trebbia, ora in territorio piacentino. Dopo la sottomissione definitiva dei liguri Apuani (14 a. C.) Roma favorì la costruzione di opere quali  postazioni difensive, torri di controllo dei confini e vie di comunicazione; opere ulteriormente consolidate in occasione della spedizione di Belisario, imperatore bizantino, che nel 538 d.C. venne accolto benevolmente dalle popolazioni della Val di Vara. La  spedizione longobarda di Rotari (dal 641 al 643) fa da contraltare alla diffusione del Cristianesimo che vide fiorire monasteri benedettini e colombiani. Seguirono varie invasioni via terra di popolazioni barbariche, e saccheggi di pirati (vedi, nel 1051, l'incendio e distruzione di Luni, che si narra scambiata per Roma, a causa dei suoi bianchi edifici marmorei, dal saraceno Mugiahid (o forse dal re normanno Hasting). Le varie guerre, epidemie, carestie produssero sconvolgimenti e paurosi cali nella popolazione locale. Questi avvenimenti, uniti allo smembramento delle antiche proprietà fondiarie romane, contribuirono all'abbandono delle zone montane a favore dei borghi collinari più facilmente difendibili. Ad esempio, Tivegna e il suo territorio, comprendente anche Follo Alto, passò in feudo dai Vescovi lunensi ai potenti "Uomini di Vezzano"nel 936 d. C. (Imperatore Ottone I). L'agglomerato urbano di  Piano di Follo, già Castrum nel secolo decimo, si sviluppò all' epoca intorno alla chiesa di San Martino, eretta, forse per opera dei pellegrini francesi che si recavano a Roma in visita giubilare, e che qui avevano trovato quella buona accoglienza di cui è probabile testimonianza l'affresco con l'episodio del Santo che divide il proprio  mantello con la spada e ne dona la metà al povero pellegrino, episodio raffigurato nell' emblema del comune di Follo. Seguendo la sorte dei territori della Lunigiana, durante il secolo X, anche la zona del fiume Vara divenne estense e obertenga. In seguito  Carpena, Follo, Tivegna insieme al castello di Portovenere, furono ceduti dai nobili vezzanesi a Genova nel 1113, e la Repubblica vi insediò dei feudatari fedeli tra i quali i Malaspina  a Follo, i Da Passano e i Conti di Lavagna nelle altre zone; poi tutto ripassò sotto i vescovi di Luni, per entrare quindi, nel febbraio del 1224, direttamente nella "Compagna" di Genova. Nel 1252 il papa Innocenzo IV concesse il territorio al nipote Nicolò della nobile famiglia dei Fieschi , che nel 1276 lo vendette alla Repubblica di Genova che lo rese "terra di confine" e caposaldo da opporre alle mire espansionistiche dei fiorentini e dei pisani.  La storia del castello di Follo Alto (e la sua distruzione) si accompagna alle lotte per il potere su queste terre fra i vari "castellani". Nei secoli XIV e XV, i territori, già  passati a Castruccio Castracani. signore di Lucca, alla fine del XIII secolo, diventano domini dei Visconti, degli Sforza, dei Francesi e dei Malaspina. Ottengono definitivamente la "cittadinanza" genovese in seguito all'intervento dell'imperatore Carlo V, alleato dei Doria, che contribuisce a strutturare le varie comunità, attribuendo loro un Console locale, nominato direttamente dalla "Superba", che rappresentava il Podestà. Nel 1578 viene infatti redatto un primo vero statuto della comunità di Follo che regola la legislazione, gli usi e le consuetudini. Il codice ("Capitula et seu Statuta civilia et criminalia loci et Communis Folli") prevede le leggi civili (sessantasei capitoli) e le leggi criminali (diciassette capitoli). Sicuramente i nobili locali furono fedeli sudditi della repubblica genovese, che elargì immunità e privilegi alle comunità di Bastemoli, Follo e Valeriano e a quelle di Carnea e Sorbolo dal 1413 al 1677. Trascorso  il breve interregno austro - ungarico, con la pace di Aquisgrana che pose fine alla guerra  per la successione austriaca (1745 - 1748), tutto il territorio della Val di Vara tornò a Genova Così nel 1797 la Repubblica di Genova risultava definitivamente divisa in quattro giurisdizioni. Nella terza, denominata "Giurisdizione del Golfo di Venere" (confinava con la Lunigiana e col Mesco, aveva come capoluogo La Spezia ed era divisa in otto cantoni), il terzo cantone era composto dalle località di Tivegna, Bastemoli, Follo, Sorbolo e Carnea.Durante il breve periodo della Repubblica Democratica di ispirazione napoleonica del 1805, le località costituirono un unico comune. Il Congresso di Vienna del 1815, che ridisegnò l'Europa dopo le campagne napoleoniche, assegnò il territorio al Regno Sardo - Piemontese. Dopo l'unità d' Italia e la successiva grande espansione economica del capoluogo di La Spezia, avvenne, nel 1923, la creazione della Provincia della Spezia di cui Follo e il suo Comune fanno tuttora parte. La popolazione del comune contribuì in larga misura al grande sviluppo che caratterizzò il capoluogo con la costruzione dell' Arsenale Marittimo Militare della La Spezia e con le nuove attività commerciali del porto mercantile voluto dal politico follese (di Bastemoli Giobatta Paita. All' epoca  la "forza lavoro" del porto veniva per lo più reclutata tra i robusti contadini e i boscaioli della Val di Vara, sopratutto nella difficile e pesante attività di camallaggio.  La seconda guerra mondiale vide il Comune di Follo colpito da deportazioni, bombardamenti e da innumerevoli episodi di guerra e poi di guerriglia  che videro oppposte milizie e truppe tedesche ai vari gruppi partigiani. La rappresaglia fascista e tedesca del 28 luglio 1944 causò lo sfollamento ed il rogo del vecchio centro storico del paese di Follo Castello, ritenuto covo dei partigiani della brigata "Giustizia e Libertà". Oggi  Follo è uno dei comuni  emergenti per le attività economiche, sportive, folcloristiche, culturali, sociali e per essere "il comune più giovane"della provincia di La Spezia per età media degli abitanti.


Il Territorio

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Il comune di Follo, nella regione Liguria, provincia di La Spezia,è situato a circa 12 km a nord - ovest della Spezia, sul versante destro del fiume Vara in prossimità della confluenza col fiume Magra e sulle pendici orientali del monte Croce; ha una superficie di 23.13 km quadrati ed una popolazione di circa 5800 abitanti. Confina con i Comuni di Bolano, Calice al Cornoviglio, Beverino, Riccò del Golfo, La Spezia, Vezzano Ligure e con quello di Podenzana (Regione Toscana), provincia di Massa Carrara. Fra Liguria e Toscana, dunque, terra di confine per storia, cultura e tradizioni come tanti comuni della grande "Lunigiana Storica". Il territorio comunale è molto verde e di grande pregio ambientale, con numerosi boschi di pini e di castagni. Prevalentemente collinare, favorisce le caratteristiche colture a terrazze di uva, olive, frutteti, verdure, fave, fagioli, mais, grano farro,piante e fiori. La zona fluviale, molto importante dal punto di vista ambientale, fa parte del Parco Naturale Montemarcello - Magra -Vara. I monti più elevati sono il Monte Croce (610 m.) vicino a Carnea, il Monte Grosso (531 m.) da cui nasce il Rio Cambertano, che sfocia nel Vara a Piana Battolla; il Monte Termi Dritti (532 m.) presso Sorbolo, da cui nascono il Rio Borrascano, che sfocia nel Vara vicino a Beverino, e il torrente Gorda, che confluisce a Costa di Tivegna; il Monte Torraca (301 m.) presso Follo Alto e Villa. A parte la limitata zona di pianura affacciata sulla Val di Magra, il comune di Follo fa parte integrante della Val di Vara per ambiente e per civiltà, con il suo esteso territorio collinare tra i due fiumi che lo delimitano (a Nord Est il Vara e a Sud Ovest il Durasca). Le numerose frazioni sono rinomate per i vini, l'olio, la gastronomia tradizionale, i prodotti del bosco (funghi, castagne, miele, legname), la selvaggina (cinghiali, lepri). L' allevamento (suini, conigli, gallinacei, ovini e caprini) è limitato all' autoconsumo con una piccola e pregiata produzione di insaccati e formaggi. Le attività ristorative sono diffuse, con ristoranti e trattorie tipiche in varie frazioni. Due gli agriturismi, a Rossoli (Sorbolo) e a Carnea. La gastronomia tipica ligure - lunigianese, propone torte di erbi e di riso, bombe di riso, sgabei, testaroli, frittelle di baccalà, cinghiale e capra con polenta, lepre, piatti di pesce, molluschi e crostacei del vicino mare spezzino. Oltre al capoluogo Piano di Follo le altre frazioni sono Piana Battolla, Bastremoli, Carnea, Follo Alto, Tivegna, Sorbolo, Valdurasca, Via Romana.

Strutture sportive

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Lo Stadio Comunale di Piano di Follo è stato costruito a fine anni '80 col contributo del CONI. Servito di ogni comfort per gli atleti, con tribuna coperta per 600 posti, è completo di pista atletica in fondo sintetico e di attrezzature per sport vari. Ospita ogni anno il prestigioso Torneo di Viareggio giovanile, di nota rilevanza internazionale. La Palestra Comunale "Salvo d' Acquisto" presso le scuole medie di Piano di Follo è disponibile su richiesta per tutte le scuole e le società sportive. Due grandi aree verdi comunali sono attrezzate a parco e giochi per ragazzi a Piano di Follo e Piana Battolla, con pista di pattinaggio e ballo, con anello ciclabile. A Piana Battolla è disponibile su richiesta il campo sportivo di calcio della Società Olimpia. A Piano di Follo ci sono vari campi di tennis, basket, volley, bocce, gestiti dalle varie società sportive descritte nel volume.

Attività sportive - ricreative - Sentieri

Abbiamo già potuto rilevare che la grande attenzione allo sport e al mondo giovanile che caratterizza da sempre il Comune di Follo, (e che diversi campioni a vari livelli ha già espresso, in particolare nel calcio, nel motociclismo, nel judo ecc.) ha dotato il territorio di uno dei più belli e attrezzati stadi sportivi, e di aree verdi per giochi, pattinaggio, ciclismo, modellismo, balli e sagre, a Piano di Follo e Piana Battolla. Sono disponibili vari campi di calcio e calcetto, di tennis, volley, basket, bocce, tiro a volo, maneggi, aree per esibizioni di modellismo ecc. delle varie Società sportive (vedi pag. 16 e 59). Per giovani e giovanissimi sono nati a Piano di Follo lo Spazio Gioco "La Capanna sugli alberi" presso la Scuola elementare (per giochi, laboratorio creativo, gite didattiche, aggregazione) e il Centro Giovani presso il Circolo ARCI (per incontri, giochi, studio, tv, musica, computer, internet). Praticabili su tutto il territorio e sui sentieri il trekking a piedi, a cavallo o in mountain-bike; molti gli antichi sentieri di collegamento tra le varie frazioni, in parte praticabili e ancora percorsi dai tradizionali cantori del Cantar Maggio. Bellissimo il sentiero Piana Battolla - Beverino - Padivarma sul tracciato della "Strada dei Tedeschi" aperta nella seconda guerra mondiale, che propone un fresco percorso sopra la riva destra del Vara. Risalendo il Vara a pochi chilometri inizia il percorso sportivo di canoa, rafting e kaiak (da San Pietro Vara a Brugnato), assistito da Scuole e Corsi. Sono 19 km. di acque cristalline fra le rive boscose, con salti e rapide. Il tratto Cà di Vara - Brugnato è campo di gara eletto dalla FICK per il Campionato italiani ragazzi e master. ( www.parcomagra.iclab.it - tel. 0187.691071) La pesca sportiva e la caccia stanziale e di passo sono praticabili con successo su tutto il territorio. Moltissime le specie interessanti per le osservazioni naturalistiche.

Pietre, sculture, minerali

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In Val di Vara e nel territorio di Follo esistevano cave di ardesia di ottima qualità, da cui veniva estratto il materiale impiegato per la copertura dei tetti con lastre di pietra irregolari chiamate "ciàpe", (che ancora coprono, nei borghi, alcuni dei tetti più antichi), e per la costruzione di pavimenti e davanzali. Nella zona affiorano due tipi principali di arenaria: l' Arenaria "Macigno" e l'Arenaria di Monte Gòttero; la prima usata essenzialmente per la costruzione di portali scolpiti con simboli religiosi e pagani e per le sculture apotropaiche: teste umane stilizzate, realizzate nelle più diverse dimensioni, che si trovano spesso murate nelle pareti esterne delle case, sui lati degli edifici prospicenti gli accessi e ben visibili dalle strade, evocanti un mondo misterioso di tradizioni magico-religiose, le cui origini si perdono nella preistoria con le enigmatiche statue stele. Una curiosità: in Val di Vara sono anche state attive diverse piccole miniere di minerali, tra cui notevole la cromite (rarissima in Italia), la varaite (una manganoacmite, unica al mondo), la cerchiaraite, scoperta nella miniera di manganese di Cerchiara. Le piccole cave e miniere sono state una risorsa economica del secolo scorso.

Le attività produttive

Le attività produttive del territorio comunale (che si sommano ai tradizionali lavori e prodotti della campagna e dei boschi già illustrati negli altri capitoli) sono concentrate soprattutto nelle frazioni di Piano di Follo, Piana Battolla e Via Romana, con una buona e diversificata offerta di beni e servizi; ma tutte le frazioni sono ben dotate di servizi e collegate dalle autolinee A.T.C. della rete provinciale di La Spezia e dalle coincidenze con le linee C.A.T. della rete di Massa Carrara. Quasi 200 le attività di negozi, esposizioni, magazzini, artigianato e piccola e media impresa, ristorazione, tempo libero, servizi vari, uffici assicurativi, tecnici, bancari, agenzie ecc... Artigianato, piccola media impresa e industria hanno trovato un' adatta collocazione, con possibilità di espansione, sulla sponda destra del Vara a Piano di Follo e Piana Battolla e sull' ultimo tratto del Durasca, con immediato accesso alla viabilità della Val di Magra e dello spezzino, a sei km dai terminal retroportuale e ferroviario di S. Stefano Magra e dal casello A 12 e A 15. In questo quadro Follo offre agli imprenditori che vogliono insediarvi le loro attività, un mix difficilmente uguagliabile di spazi operativi, viabilità, accoglienza, disponibilità residenziali al piano e in collina, servizi sociali, sportivi e di tempo libero.

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