GIANCARLO FUSCO

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GIANCARLO FUSCO

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Regione: LIGURIA
Provincia: LA SPEZIA
Comune: LA SPEZIA
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Premi:
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Giancarlo Fusco è stato uno spezzino che ha amato Spezia (dove è nato nel 1915) come pochi altri. Non ha avuto purtroppo, al termine della sua esistenza terrena (è morto a Roma nel 1984,a 69 anni) la serenità e la pace che ha inseguito per tutta la vita e Spezia, solo da qualche anno, ha cominciato a considerarlo per quello che è stato: un grandissimo scrittore.

Lo citano e lo ricordano oggi autori come Camilleri, mentre in passato lo hanno fatto, dopo averlo conosciuto e stimato,Gianni Bisiach ed Enzo Biagi(...si presentò una mattina a casa mia, portando con sè 200 paste per mia figlia testimonianza del secondo, tratta da Il Gusto di vivere,AA.VV., Ediz Cassa di Risparmio della Spezia).

Ci fu un tempo, nell'immediato dopoguerra e di nuovo nei primissimi Sessanta, nel quale le vicissitudini professionali lo portarono lontano da Spezia, a Milano per Il Giorno e a Roma per il cinema. Da queste città aliene ai nostri luoghi, coniò lo slogan decisivo sento la nostalgia di Spezia anche quando vi faccio ritorno.

Molti suoi libri sono ormai degli evergreen, sempre stampati (più spesso per i tipi delle edizioni Sellerio) perchè esauriti, come Le rose del ventennio o il delizioso Quando l'Italia tollerava, dedicato alle case chiuse delle quali era un profondissimo osservatore e cantore, incluso il nostro Poggio, a suo dire cuore pulsante della città.

Profondo conoscitore di cose e persone vicinissime alla Storia e altrettanto attento al soggetto locale, fu in grado di scrivere deliziosissime e documentatissime pagine su Mussolini e i suoi peccati con le donne, così come del personaggio (o sogeto) locale Arnaldo Riccobaldi.

A Spezia aveva molti amici e compagni di avventura, con i quali ritrovava relativa tranquillità, rispetto alle notti brave spesso sopra le righe ed eccessive, anche per i suoi amici e per le sue compagne,che conduceva -in particolare- al Forte e a Milano, o a Roma. Delle molte leggende che lui stesso costruì, e che si svilupparono intorno a lui per fonti orali,ed assodato il fatto -vero, reale, come ricordano Camilla Cederna e Natalia Aspesi-che si trattò del più grande affabulatore dei suoi tempi, ai giorni nostri è giunta quella della grappa che la famosa ditta Nardini gli spediva direttamente a casa. L'invio avveniva in quantitativi così ingenti, da far apporre sulle casse la dicitura al Bar Fusco-La Spezia, ritenendo non compatibile con i consumi di un solo uomo il numero di bottiglie spedite!

E naturalmente l'aneddoto era alimentato e diffuso dallo stesso protagonista...

Chi lo frequentava lo amava, perchè pur abituato all'alta società, di cui scriveva moltissimo e benissimo,non aveva mai dimenticato di essere del popolo e con il popolo. Spezzino, soprattutto. Quando l'operaio della Scorza Batacoverci si sentì in punto di morte, disse alla moglie : avverti Fusco, e digli che sono morto! (cfr La Spezia, volti di un territorio, a cura di S.Gamberini, Ediz Laterza/cassa di Risparmio della Spezia, Ulysses alla Spezia, di E.Alinghieri)

Eppure, in quel tempo (1962) oltre a far tardissimo con l'operaio della Scorza, Fusco scriveva testi teatrali e in TV processava-assolvendola- la Contessa di Castiglione, performance poi replicata in città, all'Astra,o ricordava - fra le altre storie- le esperienze coloniali del Fascismo con la fantastica vicenda del Tenente Spezzafumo, narrata in articoli de 'Il Giorno'.

Ci furono per l'eclettico Fusco anche importanti esperienze nel cinema: chi ha visto Vogliamo i colonnelli, diretto dal grandioso Mario Monicelli nel 1973,con Ugo Tognazzi protagonista principale,non può dimenticare il suo colonnello golpista Gavino Furas,interpretato dal Nostro:che in un epoca dove i gettoni per telefonare da un posto pubblico erano indispensabili,si ritrova al momento decisivo del film, a eventi in corso,senza di essi.... ....qui il link dell'Internet data base movies: http://www.imdb.it/title/tt0070887/

Spezia lo ha ricordato con relativo slancio quando gli è stata dedicata una piccola scalinata dietro Piazza Verdi, alcuni anni dopo la sua morte; mentre molto meglio ha fatto dal 14.9 al 31.10.2004 con la mostra Ciao Fusco alla Palazzina delle Arti, con foto strepitose e ricordi di prima mano di un tempo per sempre perduto.

In quei giorni Enrico Vaime ha ricordato l'amico al Teatro Civico,dedicandogli una edizione rivisitata della piece Quando l'Italia tollerava.

Nel 2015 saranno 100 anni esatti dalla nascita:sarebbe molto bello ricordarlo con la stessa intensità del suo amore verso questi luoghi, e verso la sua Spezia in particolare.

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