LA MILLE MIGLIA DEL 1949

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La Mille Miglia è stata una corsa automobilistica su strada che ha appassionato ed affascinato l'Italia negli anni del Ventennio fascista e del Dopoguerra,una competizione epica e straordinaria che oggi appare lontana e remota per molti motivi. I criteri di sicurezza sono molto cambiati, e le competizioni motoristiche di velocità stradale come la Mille Miglia, o come furono la Targa Florio ed il Circuito Stradale del Mugello sono semplicemente impensabili. In quel tempo (la prima edizione della Mille Miglia risale al 1927, l'ultima del tipo classico, di pura velocità, al 1957) era assolutamente normale che bolidi pensati e costruiti per correre a oltre 200 km orari si sfidassero sulle strade di ogni giorno, con le folle osannanti (e perfino sporgenti) al fianco della carreggiata. Fu anzi molto strano che l'incidente, drammatico, che impose lo stop alla manifestazione si concretizzò, nella sua tragicità, solo nel 1957. (In realtà già nel 1938 un grave incidente aveva indotto Mussolini a sospendere la manifestazione, poi la Seconda Guerra Mondiale fece il resto...) In quel 1957,la vettura Ferrari guidata dall'asso spagnolo Alfonso De Portago,a causa dello scoppio di un pneumatico lacerato -come dimostrò l'inchiesta - da un occhio di gatto, i catarinfrangenti al tempo immersi nell'asfalto, uscì di strada verso Guidizzolo (MN) travolgendo numerosi spettatori, con nove morti, e fra questi molti bambini. Nello schianto perirono anche il pilota e il navigatore-meccanico Edmund Nelson. Vinsero alla Mille Miglia tutti i più grandi campioni dell'epoca, o quasi: da Minoia a Nuovolari, da Borzacchini a Caracciola,Varzi, Biondetti, Von Hanstein, Bracco, Moss... Il tracciato escludeva rigorosamente il nostro territorio perchè la corsa, come detto disputata sulle strade italiane destinate al traffico ordinario, prendeva il via da Brescia, e a Brescia rientrava dopo circa 1600 kilometri:appunto, mille miglia. Ogni anno ci furono modeste o importanti variazioni di percorso, ma di norma la gara raggiungeva Roma, e rientrava su Brescia, attraversando due volte l'Appennino e toccando praticamente sempre Firenze e Bologna, oltre ovviamente ad altre città e paesi,dove esistevano posti di controllo cronometrico e dell'organizzazione. Le auto, che partivano una ad una distanziate di uno o due minuti, erano sempre le più competitive dell'epoca e la vittoria era il vanto della casa costruttrice, ma anche un cittadino qualunque, con la propria macchina di ogni giorno, poteva prendere il via. Nel 1949 gli organizzatori decisero una variazione di percorso e abbandonarono il Passo della Futa fra Emilia e Toscana, per far scendere le auto sulla costa tirrenica attraverso il Passo della Cisa. La corsa così, dopo aver lasciato Brescia e toccato Cremona, Piacenza e Parma, una volta scavalcata la Cisa e passata da Aulla transitò dalla nostra Provincia, superando Sarzana e la val di Magra, per poi gettarsi sui viali della Versilia. Il tracciato da Roma puntò verso l'Adriatico attraversando le montagne abruzzesi dell'Appennino, e da Pescara risalì la costa fino a rientrare verso la pianura padana, toccando Rovigo, Padova, Vicenza e finalmente ritornando a Brescia per il traguardo,dopo una corsa estenuante per mezzi ed uomini. In quel 1949 dunque anche la nostra terra visse un momento oggi quasi incomprensibile ma al tempo in grado di fermare il Paese. Per la cronaca la Mille Miglia del 1949 era la 16 esima edizione dell'evento e si disputò il 24 e 25 aprile; prevista sulla distanza di 1593 kilometri venne vinta dalla Ferrari 166 MM (che voleva appunto dire Mille Miglia...) di Clemente Biondetti in 12 ore , 7 minuti e 5 secondi;seconda giunse l'altra Ferrari gemella di Bonetto con un ritardo di 28 minuti. La media oraria del vincitore superò i 131 km /ora: per le normali strade (e le meccaniche del tempo,senza ABS o cambi sequenziali) veramente una bella,straordinaria velocità! Presero il via in 303 equipaggi e terminarono la corsa in 182...chissà se qualcuno si fermò nella nostra Provincia, o cosa avvenne di particolare in quel breve, ma storico tratto, mai più ripetuto nell'avventura, lunga e scolpita nella memoria collettiva del Paese, della Mille Miglia.

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