NAVE CONTE DI CAVOUR

Da wikiSpedia.

NAVE CONTE DI CAVOUR 1910.JPG

Il 10 agosto 1911 viene varata nell’Arsenale Militare della Spezia la regia nave “Conte di Cavour”, una corazzata del tipo dreadnaught (termine traducibile in "senza paura"): il nuovo tipo di navi da battaglia che l’evoluzione tecnologica stava imponendo alle flotte di tutto il mondo. Quella classe prendeva il nome dalla prima di esse varata dalla Gran Bretagna già nel 1906, che superava tutti i modelli fino ad allora costruiti. Le nuove navi erano più veloci e dotate di una maggiore potenza di fuoco in quanto l’armamento principale era di un unico calibro, cosa che facilitava di molto il puntamento e la facilità di tiro. L’Italia è obbligata ad adeguarsi in quanto i prodotti fino al momento realizzati (la “Roma”, messa in mare nell’Arsenale spezzino domenica 21 aprile 1907, nasce superata dalle nuove modalità costruttive) sono insufficienti. La prima dreadnaught italiana è la “Dante Alighieri” varata nel 1910 a Castellamare di Stabia. Le si darà la bandiera da combattimento alla Spezia nei primi mesi del ’13. Rispetto alla gemella, la “Cavour” presenta un miglior sistema di raffreddamento e di ventilazione. Impostata la chiglia sullo scalo 1 dell’Arsenale il 10 agosto 1910, 99° della nascita di Camillo Benso conte di Cavour, la corazzata che ne porta il nome scende in mare esattamente un anno dopo per il centenario del natale del grande statista. La realizzazione in un così ristretto spazio di tempo viene giudicata un miracolo che dimostra al mondo intero l’alto livello di efficienza professionale raggiunto dalle maestranze spezzine: statali (gli arsenalotti) e private (i così detti “liberi”), avendo concorso alla realizzazione anche molte ditte non pubbliche. Inoltre, per il varo si utilizzano nuovi metodi costruttivi. Le taccate, i puntelli che sostengono la nave, non sono più in legno, ma in ghisa. Portano alla sommità delle cassette di legno, contenenti sabbia e chiuse da tappi che sono tolti al momento del varo. La rena fuoriesce, le taccate cadono e la nave scivola agevolmente nell’invasatura, la slitta che l’accompagna in mare, frenata nella corsa da argani idraulici e al tempo stesso aiutata da martinetti che ne facilitano la discesa. La Spezia tutta festeggia con grande entusiasmo l’avvenimento cui assistono migliaia di persone venute da fuori (le ferrovie certificano che in quel giorno si registrano 40mila arrivi) e lo celebra con grande solennità anche perché alla cerimonia, oltre alle rappresentanze parlamentari, presenzia il Re Vittorio Emanuele III con il duca di Genova Tommaso e la moglie Isabella di Baviera che è madrina del battesimo della nave. Ma la nota politicamente saliente per il territorio è la presenza di quasi tutti i Sindaci del Circondario (grosso modo l’attuale Provincia) e della Lunigiana che si riuniscono alla Spezia per chiedere a gran voice l’istituzione di una nuova Circoscrizione amministrativa che faccia capo alla realtà economicamente più forte e comprenda tutte quelle altre forze economiche, politiche e sociali che ad essa fanno capo e di cui costituiscono il naturale bacino. Il Primo Cittadino della Spezia, Domenico Giachino, interpreta questo sentimento diffuso nel saluto che rivolge ai colleghi, venendo ricambiato nell’identico sentire da Biglia, sindaco di Filattiera. Tutti ascoltano attenti, non ultimo il Segretario del Senato che è presente al consesso. La Provincia arriverà solo 10 anni più tardi; la sua forma che esclude la Lunigiana non sarà quella desiderata, ma è indubbio che l’incontro favorito dal varo della “Conte di Cavour”, anche se non si può definire la prima pietra nella costruzione della nuova Istituzione, certa ne rappresenta un tassello di spessore più che notevole.

Strumenti personali