PALLERONE

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PALLERONE

In Dialetto:
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Nazione: Flag ita.gif
Regione: TOSCANA
Provincia: MASSA-CARRARA
Comune: AULLA
Coordinate: 44°13′00″N 9°58′00″E
Altitudine: 72 mt s.l.m.
Google Maps: http://tinyurl.com/4y9mpes
Dialetti: aullese
Abitanti: 1300
Densità:
Frazioni:
CAP: 54011
Patrono: san Tommaso Becket Arcivescovo di Canterbury
Ricorrenza:
Eventi:
Musei:
Parchi:
Links: Pallerone

Pallerone è ubicato sulla riva sinistra del fiume Aulella, nel fondovalle ove si estende una rigogliosa pianura ed è un piccolo centro, frazione di Aulla in Lunigiana, a pochi km da Serricciolo. Il "paesello" ospita circa 1300 abitanti ed è situato 72 metri sopra il livello del mare.

LA STORIA

" Fino al 1400 Pallerone rimase sotto la dominazione dei Malaspina di Olivola, Canova, Bigliolo e Quercia. La chiesa in questo periodo è alle dipendenze dell'Abazia di S.Caprasio. Nel 1494 il suo territorio vide infuriare la battaglia tra le truppe francesi e quelle del Marchese Malaspina. Il 1500 è l'epoca delle fortificazioni e degli insediamenti urbani voluti da Lazzaro I Malaspina, che diede a Pallerone una sistemazione strutturale omogenea e solida: la chiuse in se stessa rendendola percorribile al suo interno mediante uno stretto intertizio chiamato "Verdentro". Le case furono costruite appoggiate le une alle altre, spalla a spalla, formando un circolo e mostrando all'esterno tante schiene come scudi. (vedi foto aera a lato). A mezzogiorno Lazzaro I la protesse con due solidi fabbricati congiunti tra loro ad angolo: la chiesa ed il castello (vecchio); si entrava in questo luogo, così fortificato, tramite un ponte levatoio sul fosso della concia. Nel 1566 la chiesa era già intitolata al martire inglese S. Tommaso Beckett di Canterburry. Dal 1629 la chiesa è adornata da un dipinto che raffigura San Tommaso Beckett, restaurato nel 1993. Nel 1600 Alderamo Malaspina scelse di abitare in Pallerone anzicé ad Olivola e progettò un ampliamento urbano, con l'innesto di un quartiere edilizio con una progettazione realmente innovativa. Appoggiò il nuovo castello all'esistente, modificando la struttura d'assieme del borgo e l'orientamento della chiesa. Cinse il nuovo borgo con una cerchia muraria protetta da torri e unita alla testuggine formata dal vecchio castrum. Nel 1800 fu costruita la Loggia del Prete, un semicerchio a torre incuneato tra l'ala occidentale del castello e la facciata della chiesa. Sempre in quest'epoca fu ampliata la chiesa con l'aggiunta di una navata sulla sinistra, occupando buona parte del cimitero esistente. Col trattato di Vienna , Pallerone venne inglobato nel Ducato di Modena. Dall'Unità d'Italia in poi sotto il Comune di Aulla. Anche in quel di Pallerone sono rinomate le chiese di campagna che hanno assunto in epoche recenti valori tradizionali e liturgici importanti: Madonna di Carafà, Madonna del Monte di Dobiolarti presso Mandriglia."( Testo di Giulivo Ricci tratto da "I Quaderni del circolo") La posizione del nucleo abitato e la piccola chiesetta, oggi sconsacrata, posta sul lato opposto del fiume, lasciano indurre che Pallerone si trovasse su un percorso viario importante. La stessa posizione della porta d'ingresso all'antico nucleo del "Verdentro", rivolta sul fiume, convalida questa ipotesi. La forma avvolgente dell'aggregato urbano, realizzata a difesa, come un fortilizio, induce a pensare alla necessità di proteggere gli abitanti, dediti all'attività agricola, da possibili rapidi attacchi. Punto di sosta per i viandanti e per i condottieri, ruolo che ha svolto fino ai giorni nostri.

Il presepe meccanico

Pallerone vanta uno dei presepi meccanici più cratteristici d'Italia. Iniziato negli anni trenta è stato più volte ricostruito, ristrutturato e ammodernato. L'ultimo intervento di restauro risale al 1999. E' collocato in un ampio salone del castello antico, adeguato a tale scopo, al quale si accede attraverso le scale dell'ex canonica. Il presepe si mostra in uno scenario suggestivo e affascinante. La scenografia è di sicuro effetto e l'epilogo è ben rappresentato. Il presepe meccanico "moderno" di Pallerone risale al 1968, ricostruito e rinnovato sotto la direzione del Geom. Silvio Baldassini. La modernità è dovuta all'inserimento di nuovi meccanismi e all'introduzione di congegni elettromeccanici. Oggi l'elettronica ha consentito di migliorare ulteriormente meccanismi ed effetti luminosi e scenografici. I sette minuti del ciclo rappresentano degnamente la natività. L'acqua corrente col ruscello e la cascata nel lago, il roteare delle pale della macina del mulino, la processione dei pastori, rappresentano l'effetto dinamico. L'alba, il tramonto, la notte e l'aurora mostrano la temporalità degli eventi . La musica di sottofondo, assieme ai rumori natrurali e della vita lavorativa danno un senso quasi reale all'evento. Il presepe è visitato da migliaia di persone. Rimane aperto tutto l'anno.

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