PAOLO MANTEGAZZA

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Paolo Mantegazza, insigne antropologo e naturalista, visse a lungo a San Terenzo (morì nel 1910 a Villa Serenella) incantato dalla bellezza del borgo che paragonava a “un nido nascosto tra due oceani azzurri, quello del cielo e quello del mare”. Proseguendo sul Lungomare si giunge a villa Magni, residenza dall’aprile al settembre del 1822 di P. Shelley e sua moglie Mary. Le parole usate da Mary Shelley per descrivere la sua residenza evocano immagini e atmosfere che ancor oggi, soprattutto alla sera, quando i clamori del giorno si affievoliscono, sono presenti nel paesaggio lirico del nostro golfo ”… il paesaggio che ci circondava era di una indescrivibile bellezza. L’azzurra distesa del mare, la baia incorniciata dalle sponde chiusa a oriente dal vicino Castello di Lerici, dalla lontana Portovenere a occidente in distanza le varie forme delle rocce a precipizio delimitavano la spiaggia… e il mare senza maree che non lasciava né sabbia né ciottoli. Tutto appariva come in un quadro di Salvator Rosa.” La passeggiata recentemente completata, permette di raggiungere in assoluta sicurezza il capoluogo Lerici, godendo di uno splendido panorama tra il mare e il parco di Villa Marigola, le colline di ulivi e gli stabilimenti balneari. A Lerici la bella piazza Garibaldi, restituita a nuovo splendore dall’amministrazione comunale, è il fulcro del borgo. Dalla piazza, delimitata da una “palazzata” settecentesca, si diramano i “carruggi”, dove si aprono negozi e ristoranti. Dopo aver superato il porticciolo, l’ultimo tratto della passeggiata porta al Castello dalla cui terrazza si possono ammirare le deliziose insenature di Maralunga, di Maramozza e la Baia di Fiascherino raggiungibili con la strada che si dipana da Piazza Garibaldi. Proseguendo si raggiunge l’incantevole borgo di Tellaro oppure si può visitare la Serra, paese dai tipici caratteri liguri, il monte Rocchetta, il parco di Montemarcello e Solaro adagiato su una collina di ulivi balcone affacciato sul mare. Tutti ambienti naturali di straordinaria bellezza che fanno sorgere in chi li visita il desiderio di un soggiorno più o meno lungo che consenta di scoprire i tesori grandi e piccoli del Golfo dei Poeti descritto da Charles De Montesquie come “una delle cose più stupende che ci sia in Italia”.

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