PIAZZA GIACOMO MATTEOTTI SARZANA

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PIAZZA GIACOMO MATTEOTTI

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Regione: LIGURIA
Provincia: LA SPEZIA
Comune: SARZANA
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Anticamente era detta "Piazza della Calcandola", dal nome del torrentello che vi scorreva vicino, mentre prima della seconda guerra mondiale era chiamata piazza Vittorio Emanuele. Piazza Giacomo Matteotti ha forma irregolare, una sorta di trapezio con l'angolo a nord-est allungato verso l'esterno.

Tale forma non è frutto di una progettazione ma il risultato ultimo di un lungo lavoro di adattamento operato dall'uomo nell'insediarsi in questo particolare sito: infatti quest'area, fra il torrente Calcandola ed il "burgus Sarzane"(XI sec.), era in origine una distesa alluvionale sassosa, ghiaia o "giara", invasa da frequenti innondazioni del Calcandola.

L'estensione di quest'area comprendeva anche l'attuale piazza Luni ed il sito del Palazzo Comunale dei secoli XV - XVI.

Sul finire del XII secolo troviamo così il fronte del "burgus" (da via Domenico Fiasella a via Ippolito Landinelli, la "Giara" poi una lingua di terra oltre la quale scorreva il torrente. Su questo terreno inizieranno ad insediarsi i primi nuclei abitativi che, già sul finire del secolo XII, dovevano essere abbastanza numerosi, se in un documento del codice Pelavicino si parla già del "nuovo borgo di Calcandola".

Risale a questo periodo la prima definizione della piazza con ogni probabilità nel lato più settentrionale, perchè la zona più a sud (via Bertoloni) doveva avere una destinazione commerciale essendo presso il ponte sul torrente e sulla via principale di traffico, via Mazzini o secondo alcuni studiosi via Sobborgo Spina. Questo trova conferma anche nel toponimo, "n Caleri" in uso ancora oggi, con cui si definisce questa parte della città e che significa luogo usato per il carico e lo scarico del legname (E. Callegari).

Nei secoli successivi prosegue l'attività edilizia unitamente a quella di bonifica e controllo delle acque, tanto che nel Trecento la piazza è parte integrante della nuova Sarzana e su di essa si aprono attività commerciali, artigianali ed alcune farmacie: in una di queste nascerà Tommaso Parentucelli futuro Papa Niccolò V.

Nel quattrocento piazza Calcandola è lo spazio civico più importante e viene scelto per la costruzione del nuovo palazzo pubblico: quest'epoca vede anche la costruzione dei nuovi portici cui recentemente sono venute alla luce le colonne originarie.

Nel cinquecento la piazza si può dire definita nelle sue linee principali come ancora oggi si vede: infatti si completano il palazzo Comunale e la casa dei Parentucelli, vengono ampliate le costruzioni esistenti e fabbricati nuovi palazzi che si affacciano su di essa.

Si può dire che alla fine di questo secolo la piazza ha un volto di nuova nobiltà, naturale sviluppo e completamento della antica via principale del borgo: anche nei secoli XVII e XVIII si costruiranno nobili ed eleganti palazzi in una gara di abbellimento che si concluderà nel primo Ottocento con palazzo Podestà.

Oggi, al centro della piazza c’è un monumento, creato dallo scultore sarzanese Carlo Fontana, in ricordo ai caduti di tutte le guerre sulla sommità del quale è raffigurata la Vittoria Alata ferita, detta la "Procellaria". Su un lato un bassorilievo rappresenta una scena della prima guerra mondiale.

Un tempo al centro della piazza vi era una colonna con, alla sommità, una scultura di Matteo Civitali che raffigurava S. Giorgio e il drago. Tale scultura era stata eretta nel 1500 a ricordo della presa di possesso della città da parte del "banco di S. Giorgio" di Genova; essa è andata distrutta durante i moti insurrezionali del 1797.

Molti palazzi di varie epoche attorniano la splendida piazza un tempo quasi tutta porticata. Un esempio è il palazzo Podestà-Lucciardi, dall’architettura neoclassica; al piano terra si trova lo storico bar "Caffè Costituzionale" che, con lo scomparso "Caffè Gioberti", dall’altro lato della piazza, fu centro di vita cittadina e di animate discussioni all’inizio del nostro Risorgimento. Incontriamo inoltre la casa natale di Papa Niccolò V e Palazzo Remedi innalzato verso il ‘600 su una struttura già esistente. In fondo alla piazza, che va restringendosi, si trovano i portici.

In uno dei pilastri si scorge una colonna avente, sul capitello, scolpita in bassorilievo, una scarpa e si pensa, quindi, all’insegna di un ciabattino; è stato confermato, infatti, che i portici ospitavano diverse botteghe artigianali.
FONTE: Comune di Sarzana
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