SOMMERGIBILE ARGONAUTA

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Era stato originariamente costruito per la Russia, quindi al momento del varo, avvenuto il 5 luglio 1912 ricevette un nome russo, Svyatoi Georgiy. La sua carriera iniziò subito in modo avventuroso: infatti, il 4 ottobre 1914 quando ancora si trovava in fase di sperimentazione fu oggetto di uno dei primi dirottamenti militari della storia ! Infatti, l’allora TV Angelo Belloni, proprio colui che diventerà in seguito il famoso ingegnere, una delle menti più eccentriche e poliedriche nel campo della progettistica navale italiana, prestava a quel tempo servizio presso la base della Spezia, con incarichi proprio nell’ambito dell’allestimento e collaudo di questo battello. Belloni, irredentista e fervente interventista, concepì un progetto che sperava potesse creare un “casus belli” tale da portare all’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Triplice Intesa, permettendole in questo modo di raggiungere in breve tempo, la supremazia navale in Adriatico. Il suo piano era quello di uscire in mare con il sommergibile, con il pretesto di una banale uscita di collaudo ed in questo modo condurre l’ignaro equipaggio fino ad Ajaccio in Corsica. Qui, con la complicità del console russo suo amico, innalzare la bandiera russa e quindi partire all’attacco delle altre navi russe ancorate a Pola. Ma il console russo rifiutò la sua complicità in un simile piano, ed informò i francesi che mandarono il cacciatorpediniere Chasseur a fermare Belloni. Il sommergibile fu scortato da questa fino ad Ajaccio e da lì successivamente ricondotto a La Spezia. Belloni venne arrestato e consegnato alla giustizia militare italiana: naturalmente ci fu un processo, che si concluse però con l’assoluzione dell’imputato. Requisito dalla Regia Marina ed iscritto al quadro del naviglio militare con R.D. 31 dicembre 1914 venne ribattezzato Argonauta (con questo nome erano designati i componenti del gruppo di cinquanta eroi che, sotto la guida di Giasone partirono a bordo della nave Argo alla conquista del Vello d’Oro), ed il 1 febbraio 1915 passò in forza alla II° Squadriglia e trasferito a Napoli; poi dal 1 marzo a Brindisi dove, al comando del CF Carlo Cattaneo, divenne unità capo squadriglia. L’anno successivo cambiò nuovamente comandante e base, passando a Venezia ed al comando del TV Giulio Diaz; nel 1918 fu a Porto Corsini al comando del TV Antonio Legnani. Effettuò nell’arco dell’intero conflitto ben 112 missioni, tra le quali alcune particolarmente ardite, per accertare l’esistenza di campi minati lungo il canale che congiunge Premuda e Scarda, nell’arcipelago Dalmata e nel canale di Zara. Il 15 febbraio 1916 recuperò un velivolo nazionale caduto in mare per avaria e lo rimorchiò ad Ancona. Il 3 luglio 1918, presso lo scoglio Porer, lanciò contro un cacciatorpediniere austriaco tipo “Huszar, mancando il bersaglio per la irregolare corsa del siluro. Dopo il conflitto Argonauta partecipò a missioni di guerra in zone non smobilitate e rimase poi nell’Alto Adriatico per lunghi periodo di lavori, o prestando servizio nelle sedi di Venezia e Pola. Il 1 ottobre 1925 entrò a far parte della Divisione Sommergibili, partecipando alle normali attività addestrative ed alle gare di lancio ed attacco. Cessò la sua attività il 23 marzo 1928. Questo sommergibile, unico della sua classe, era stato a suo tempo ordinato dalla Russia ai cantieri FIAT S.Giorgio della La Spezia, ma dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, fu acquistato dalla Regia Marina. Il suo scafo riproduceva essenzialmente quello della Classe Medusa, ma con alcune migliorie apportate dietro richiesta dei russi: era stato installato un secondo periscopio, con relativa modifica della torretta; la camera di manovra era stata ampliata; era dotato di moderne pompe di esaurimento; i motori erano stato perfezionati ed i timoni orizzontali erano rientrabili; era stata installata la bussola a riflessione ed una speciale apparecchiatura per segnalazioni subacquee.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Dislocamento:
in superficie: 255 t.
in immersione: 305 t.
Dimensioni:
lunghezza: 45,15 m.
larghezza: 4,20 m.
Apparato motore:
2 motori diesel FIAT
2 motori elettrici di propulsione SAVIGLIANO
1 batteria di accumulatori al piombo.
Potenza complessiva:
Motori a scoppio 700 hp.
Motori elettrici 450 hp.
Velocità massima:
in superficie 14 knt.
in immersione 9,9 knt.
Autonomia in superficie:
695 nm. a 13,5 knt.
1600 nm. A 9 knt.
Autonomia in immersione:
15,5, nm. a 9 knt.
120 nm. A 3 knt.
Armamento:
2 tubi lanciasiluri AV da 450 mm.
4 siluri da450 mm.
Equipaggio
2 ufficiali, 22 tra sottufficiali e marinai.
Profondità di collaudo
40 metri
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