TOMMASO PARENTUCELLI

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Sarzana può annoverare tra i suoi cittadini illustri ben tre pontefici: Eutichiano, Sergio e Niccolò V; di quest’ultimo recentemente è stato celebrato con una serie di importanti iniziative il sesto centenario della nascita.

Tommaso Parentucelli era infatti nato a Sarzana il 15 novembre 1397 dal medico Bartolomeo e da Andreola, discendente quest’ultima da una illustre famiglia fivizzanese, che si era inurbata a Sarzana nella seconda metà del trecento. Tommaso rimase orfano di padre alla tenera età di quattro anni; il valente medico Bartolomeo trovò infatti la morte in Lucca mentre soccorreva gli ammalati di peste. La madre Andreola convolò presto a seconde nozze con Tommaso discendente dall'illustre famiglia sarzanese dei Calandrini. Il giovane Parentucelli fu avviato agli studi di grammatica a Lucca, dove nel frattempo si era trasferita la madre; in seguito intraprese gli studi universitari nel prestigioso Ateneo bolognese conseguendo nel 1420 la laurea in teologia.

Il vivace ingegno e lo spirito conciliante del giovane teologo sarzanese dovettero essere apprezzati dal vescovo di Bologna, il cardinale Niccolò Albergati, che lo ordinò sacerdote e lo volle come suo segretario. Iniziava così quel fecondo rapporto d’amicizia e collaborazione tra i due che porterà il Parentucelli, da un lato a condividere l’ascetica vita del certosino, dall’altro gli impegni anche gravosi dell’attività diplomatica del cardinale. Infatti il giovane Tommaso fu insieme servitore fedele, compagno e prezioso consigliere per l’Albergati nei lunghi e ripetuti viaggi alla corte dei re di Francia e di Inghilterra per por fine alla guerra dei Cent’anni ed in Germania per partecipare alle sessioni del concilio di Basilea.

La profonda dottrina teologica del Parentucelli venne in piena evidenza nelle dispute teologiche tra greci e latini durante il Concilio di Firenze, convocato per sanare i contrasti tra la Chiesa di Roma e l’Oriente. Di ciò si ritrova puntuale riscontro nelle testimonianze dei contemporanei; tra questi il letterato Vespasiano da Bisticci che afferma: “Maestro Tommaso in tutte le disputazioni per la parte dei latini era dei primi il più stimato per la universale notizia che aveva della Sacra Scrittura e così dei dottori antichi, come moderni e così dei Greci come dei Latini”.

Questa nuova fama del teologo sarzanese era certamente condivisa dal pontefice Eugenio IV che in breve tempo insignì il Parentucelli di importanti cariche ecclesiastiche: lo nominò nel novembre del 1444 vescovo di Bologna, quale successore dell’Albergati e poco dopo cardinale.

Eletto papa con il nome di Niccolò V nel 1447 (Ndr il 6 marzo) il Parentucelli fu il costruttore della nuova Roma, tornata ad essere la stabile sede del successore di San Pietro, ove restaurò le grandi basiliche ad iniziare da quella Vaticana, riedificò le mura e i ponti sul Tevere, ampliò gli acquedotti.

Niccolò V uomo di grande cultura ed aperto alle nuove istanze dell’umanesimo, fondò la Biblioteca Vaticana; si circondò di letterati illustri e di pittori affermati tra cui il Beato Angelico che dipinse la cappella niccolina, uno dei suoi capolavori indiscussi.

Il Parentucelli si adoperò per quanto poté per difendere Costantinopoli e la Chiesa ortodossa dai turchi, indicendo persino una crociata, ma tutto fu vano. Caduta la capitale d’Oriente, il pontefice trascorse gli ultimi anni della sua vita prostrato in uno stato di tristezza e diffidenza; la morte lo colse il 25 marzo 1455.

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