VIALE SAN BARTOLOMEO

Da wikiSpedia.

Versione delle 17:23, 21 dic 2011, autore: 62.94.242.91 (Discussione)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
VIALE SAN BARTOLOMEO

In Dialetto: Via San Bartomè
LA SPEZIA VIALE S. BARTOLOMEO.jpg
Nazione: Flag ita.gif
Regione: LIGURIA
Provincia: LA SPEZIA
Comune: LA SPEZIA
Quartiere:
Altro ancora:
Google Maps: link
Links:

Viale San Bartolomeo prende il nome da un piccolo villaggio che si trovava lungo la costa a levante del golfo, poco distante dal Muggiano, nel quale esisteva una piccola cappella dedicata a quel santo, adiacente all’Ospizio-Ospedale chiamato “De centum clavibus”. Già dal 1812 esisteva in zona una batteria ancora segnata in una carta del 1849. Il sottosuolo era (e forse è ancora) percorso da acque sotterranee di interesse idrologico, che davano vita a tre sorgenti di acque minerali anticamente conosciute col nome di Bagnuoli: una solforosa, l’altra ferruginosa. Il viale fu costruito a spese dalla Regia Marina negli anni ‘70 dell’ottocento, seguendo il percorso di una piccola antica strada che terminava alla località La Rossa, poco prima del Muggiano. Non esisteva, all’epoca, una strada per Lerici, che era raggiungibile via terra passando da Pitelli. Si disse che la Regia Marina avesse costruito la strada per compensare gli spezzini della perdita, dovuta alla costruzione dell’arsenale, di un bel viale alberato che conduceva a San Vito (Cadimare), meta preferita dalle passeggiate degli spezzini; in realtà la strada sarebbe servita per raggiungere il Cantiere Militare, terminato nel 1865, cantiere che doveva servire alle necessità militari in attesa dell’ultimazione dell’Arsenale, per essere poi ceduto all’industria privata, fatto che, però, non avvenne. Nei pressi della porta d’ingresso si trova una pietra di grosse dimensioni, ivi precipitato in occasione dello scoppio della polveriera di Falconara di San Terenzo del 28 settembre 1922. Nel 1939 il Comune aveva deliberato di mutare il nome del viale, intitolandolo a Costanzo Ciano, da poco deceduto, ma il prefetto dell’epoca, Avvenanti, scrisse al Podestà Dall’Ara consigliando di lasciare, magari a soltanto una parte del viale la vecchia denominazione, “affinché il ricordo non debba del tutto sparire”. Lungo il viale furono costruiti numerosi stabilimenti balneari: quello dei sottufficiali della Marina, ove più o meno ora c’è Porto Lotti, il Nettuno, l’Helios, il Selene, l’Iride. Era fiancheggiato, lato mare, da una linea ferroviaria a scartamento normale che collegava lo stabilimento di San Bartolomeo con la linea ferroviaria statale attraversando l’Arsenale, poi, lungo la linea situata di fianco al Campo Sportivo Alberto Picco, si congiungeva con la strada ferrata nazionale. Certamente molti spezzini ricorderanno questo treno, detto impropriamerite trenino, perohé non era a scartamento ridotto, che trasportava le maestranze col seguente percorso: l’Arsenale, Passeggiata Morin, Canaletto, Pagliari, San Bartolomeo. Era trainato da piccole locomotive, che portavano ai lati targhe di bronzo recanti il nome: una era San Bartolomeo, un’altra Domenico Chiodo . I vagoni avevano alle estremità dei terrazzini con ringhiera. Come è stato già detto, “la funzione alla quale assolveva il trenino, specie negli anni tra le due guerre, oltreché al trasporto degli impiegati e degli operai dell’Amministrazione Militare, svolse anche attività di svago per i bagnanti che invadevano la spiagge che si estendevano da Fossamastra a San Bartolomeo”, negli stabilimenti balneari già cttati. Il suo primo viaggio avvenne nel 1863, ovviamente per il trasporto di materiale per la costruzione del cantieri; per il trasporto delle maestranze, invece, il primo luglio 1868. Nel 1957, dopo lunghe proteste per la presenza dei binari a lato della Passeggiata Morin, antiestetici ed anche pericolosi, per il transito delle persone, in data 30 aprile iniziarono i lavori per il loro smantellamento. L’inizio corsa del trenino fu spostato di fronte ai palazzi degli statali, in corrispondenza con la Capitaneria di Porto. Dal 16 giugno 1967 il trenino fu mandato definitivamente in pensione, dopo 99 anni di servizio. In memoria di quel simpatico mezzo di trasporto, e per commemorare la sua “messa in pensione”, Fabio Virgilio ha scritto la poesia, dal titolo O trenin de San Bartomè

Strumenti personali