VIA DI MONALE

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Via Di Monale è una delle strade più spaziose della Spezia. L'illustre personaggio Luigi Buglione Di Monale nacque a Saluzzo nel fatidico anno 1821,l'anno in cui il conte Santorre di Santarosa,che fu il primo prefetto della Spezia durante il reame italico del primo Napoleone ,alzava nella fortezza di Alessandria la bandiera tricolore in nome di quegli ideali che pochi anni dopo dovevano affermarsi gloriosamente attraverso le epiche vicende del Risorgimento. Ufficiale di Marina nel 1837,contrammiraglio nel 1868,vice ammiraglio nel 1879, partecipò arditamente a tutte le campagne per l'indipendenza nazionale,conseguendo una medaglia d'argento al valor militare e l'ordine militare di Savoia. Direttore generale dell'arsenale militare marittimo nel 1869,proprio nel periodo in cui il generale Domenico Chiodo portava a termine la sua grande opera,veniva successivamente nominato comandante militare del dipartimento marittimo della Spezia nel 1884.Quello stesso anno,la città veniva colpita dal colera importato da alcune navi provenienti da Marsiglia e da Tolone,cariche di nostri emigranti che avevano dovuto abbandonare la Francia in seguito a tumulti faziosi di xenofobia derivata da un'acuta tensione politica fra le due nazioni.La Marina militare si prodigò nella difficilissima circostanza.Lo stesso comandante in capo,ammiraglio Di Monale,partecipò attivamente a tutte le opere di soccorso,aiutò i colerosi,assistette la popolazione,la incoraggiò,dando altissimo esempio di abnegazione umana e civile, fino a meritarsi la medaglia d'oro dei benemeriti della salute pubblica. Quali fossero le condizioni della città ,risultano chiare da una pubblicazione del tempo che ha per titolo "Relazione del colera a Spezia-1884", redatta dal dottor Francesco Pierotti,forse l'ufficiale sanitario,per incarico avutone dalla giunta municipale. Da quando il generale Domenico Chiodo,nel 1860,dette inizio alla costruzione dell'Arsenale,la popolazione risultava triplicata. Le statistiche del tempo dicono che gli abitanti assommavano a 31.565,ma l'edilizia civica era rimasta immutata.Corso Cavour si arrestava a Viale Garibaldi,le sue strade parallele come via Roma,via Napoli,via Maria Adelaide non vi giungevano neppure;oltre viale Garibaldi,fiancheggiata da poche case,proseguiva soltanto la via provinciale per Genova,precarie le condizioni igieniche,in quanto l'acqua potabile era scarsa,incompleto il sistema di fognatura,mancavano le case operaie,gli operai vivevano agglomerati nei peggiori quartieri,in case anguste,senz'acqua e luce. Fu proprio in questi quartieri che l'epidemia trovò facile preda.Si registrarono oltre seicento morti e riferì nella sua relazione il dottor Pierotti testualmente così:"Vi sono case che non meriterebbero neppure di portare questo nome,tanto sono sporche,insalubri e fetenti. Dall'infausta circostanza del colera (proprio vero:non tutto il male vien per nuocere)sortì per La Spezia la severa lezione di provvedere al più presto ai problemi più immediati,al risanamento della città ed allo sviluppo edilizio.Fu merito di uno spezzino di adozione,il notaio Paolo Borachia,di antica famiglia beverinese,che nella sua piena responsabilità di assessore comunale effettivo,preparò e dette il via a quel piano regolatore che culminò col quartiere operaio di piazza Brin. In quanto all'ammiraglio Di Monale,bisogna ricordare che il suo nome appartiene non solo alla gloriosa storia della Marina militare,ma anche alla storia della nostra città.Rileviamo dall'"Enciclopedia militare",compilata da un nostro eminente conterraneo,Alberto Malatesta,oltrechè noto parlamentare di parte democratica,scrittore e giornalista di indiscusso valore,che l'ammiraglio Di Monale,nel dicembre dello stesso 1884,moriva a Roma pochi giorni dopo la sua nomina a senatore del Regno. La Spezia,memore e grata della suo operato,gli intitolava la strada che porta il suo nome.

(Tratto dal libro"La Spezia tra cronaca e storia" di Luigi Cardinale-Sono state approntate modifiche)
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