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LA STORIA DELLO SCUDETTO E DELLA CANZONE DELLA X FLOTTIGLIA M.A.S.
 
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Tutta la storia della “ Decima “ dal settembre del 1943 all’aprile del 1945
 
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Sta del resto a testimoniare quale forza morale e rivoluzionaria abbia ispirato
 
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La condotta di quei marinai. Un riflesso di tale carica spirituale puo’ essere
 
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Anche identificato nello “ scudetto “ metallico che venne adottato sulle uniformi,
 
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cucito sulla manica sinistra della giacca: la “ X “ della “ Decima “ su campo
 
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azzurro, sormontata da un teschio con una rosa rossa in bocca. Tale “ scudetto “
 
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nacque, come del resto la canzone della “ Decima “ in un piccolo alberghetto presso
 
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LERICI, l'hotel LE PALME nel dicembre del 1943 dove alloggiava Borghese con la sua famiglia , unitamente ad altri ufficiali.
 
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Da una canzone anonima di mezzo secolo prima fu tratto il canto.
 
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Ne compose i versi la moglie del Com.te, Daria Borghese Olsoufieff .
 
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E scrisse il ritornello, che richiamava le vecchie glorie di Durand de La Penne,
 
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di Marceglia, di Cabrini, di Faggioni, di Frassetto, di Martellotta, di Visintini,
 
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di Todaro, di Birindelli, di Arillo, di Borghese, di tutte le 25 Medaglie d’Oro al
 
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V.M..
 
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L’idea dello “ scudetto “ con il teschio e la rosa rossa venne ricordando il com.te
 
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TODARO.
 
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Medaglia d’Oro, una delle figure leggendarie della “ Decima “ ante 8
 
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Settembre. Todaro, come Teseo Tesei, un altro dei nostri eroi, aveva lasciato
 
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Negli uomini della “ Decima “ una traccia profonda ed indelebile.
 
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Todaro era il mistico di un determinato tipo di vita, che cercava piu’ che la
 
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vittoria,
 
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la bella morte.
 
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“Non importa, “ diceva “ affondare la nave nemica. Una nave viene ricostruita.
 
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Quello che importa e’ dimostrare al nemico che vi sono degli italiani capaci
 
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Di morire gettandosi con un carico di esplosivo contro le fiancate del naviglio
 
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Avversario” . Fra l’altro , prima di cadere, aveva parlato del suo desiderio
 
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Di coniare un distintivo dove apparisse l’emblema di una rosa rossa in bocca
 
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A un teschio: “ perche’ per noi “, ci aveva detto, “ la morte in combattimento
 
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E’ una cosa bella, profumata” .
 
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Nel suo ricordo disegnammo cosi’ lo “ scudetto “ -- disse poi Borghese.
 
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-- E mai, forse , un distintivo fu “capito” e portato con tanta passione.
 
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Perche’ sintetizzo’ veramente lo spirito rivoluzionario, beffardo, coraggioso,
 
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leale, che animo’ , in terra e sul mare, gli uomini della “ Decima “.
 
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BY DELFINO SCAVEZZACOLLO
 

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