AGOSTINO FOSSATI

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Ciò che distingue il '''Agostino Fossati''' da altri paesaggisti, compreso lo spezzino [[GIO BATTA VALLE|Gio Batta Valle]], è l'attenzione al mutare della propria città. Le sue navi da guerra permettono una ricostruzione storica della flotta sabauda pre e postunitaria, i suoi cantieri di demolizione testimoniano la fine degli ultimi velieri. Il gruppo di settanta opere, dal 1922 di proprietà comunale, dedicate a [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|La Spezia]] vecchia, che furono eseguite parte prima del 1860, dal vero, e parte dopo, sono un documento primario nella storia di un borgo marinaro che, tra settimo e nono decennio, divenne città industriale con la costruzione dell'arsenale della marina militare.
Ciò che distingue il '''Agostino Fossati''' da altri paesaggisti, compreso lo spezzino [[GIO BATTA VALLE|Gio Batta Valle]], è l'attenzione al mutare della propria città. Le sue navi da guerra permettono una ricostruzione storica della flotta sabauda pre e postunitaria, i suoi cantieri di demolizione testimoniano la fine degli ultimi velieri. Il gruppo di settanta opere, dal 1922 di proprietà comunale, dedicate a [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|La Spezia]] vecchia, che furono eseguite parte prima del 1860, dal vero, e parte dopo, sono un documento primario nella storia di un borgo marinaro che, tra settimo e nono decennio, divenne città industriale con la costruzione dell'arsenale della marina militare.
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'''Agostino Fossati''' ebbe contatti con alcuni artisti fra i più rappresentativi del rinnovamento pittorico italiano di metà Ottocento. Conobbe probabilmente A. Fontanesi, presente alla [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]] nel 1856, attraverso il pittore spezzino G. Pontremoli, fratello di Luigia che il '''Fossati''' sposò nel 1867. La perdita dell'archivio di '''Agostino Fossati''' durante l'ultimo conflitto mondiale non consente di documentarne i contatti con M. d'Azeglio, nel 1859, e con T. Signorini, che nel 1860 ricevette a Riomaggiore G. Fattori, C. Banti e V. Cabianca. Tuttavia il '''Agostino Fossati''' ebbe sicuramente un ruolo di coesione tra paesaggisti torinesi, pittori liguri e macchiaioli agli albori. Nel 1869 infatti partecipò, per la prima volta, all'esposizione della Società promotrice di belle arti di Genova: questa mostra, oltre a ufficializzare tali legami, vide nascere la cosiddetta "Scuola dei grigi" ligure-piemontese, alla quale appartennero, oltre al '''Fossati''', E. Rauper, A. De Andrade, T. Luxoro, S. De Avendano e A. Issel.
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'''Agostino Fossati''' ebbe contatti con alcuni artisti fra i più rappresentativi del rinnovamento pittorico italiano di metà Ottocento. Conobbe probabilmente A. Fontanesi, presente alla [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]] nel 1856, attraverso il pittore spezzino G. Pontremoli, fratello di Luigia che il '''Fossati''' sposò nel 1867. La perdita dell'archivio di '''Agostino Fossati''' durante l'ultimo conflitto mondiale non consente di documentarne i contatti con M. d'Azeglio, nel 1859, e con T. Signorini, che nel 1860 ricevette a [[:Categoria:RIOMAGGIORE|Riomaggiore]] G. Fattori, C. Banti e V. Cabianca. Tuttavia il '''Agostino Fossati''' ebbe sicuramente un ruolo di coesione tra paesaggisti torinesi, pittori liguri e macchiaioli agli albori. Nel 1869 infatti partecipò, per la prima volta, all'esposizione della Società promotrice di belle arti di Genova: questa mostra, oltre a ufficializzare tali legami, vide nascere la cosiddetta "Scuola dei grigi" ligure-piemontese, alla quale appartennero, oltre al '''Fossati''', E. Rauper, A. De Andrade, T. Luxoro, S. De Avendano e A. Issel.
Nella pittura del '''Fossati''' si riscontrano influssi che vanno dal vedutismo di matrice veneta settecentesca, forse mutuato dall'Hayez e da I. Caffi, al grigio metallico tipico della scuola omonima, allo studio macchiaiolo degli effetti della luce sul paesaggio, all'impostazione fontanesiana di alberi e spazi ravvicinati.
Nella pittura del '''Fossati''' si riscontrano influssi che vanno dal vedutismo di matrice veneta settecentesca, forse mutuato dall'Hayez e da I. Caffi, al grigio metallico tipico della scuola omonima, allo studio macchiaiolo degli effetti della luce sul paesaggio, all'impostazione fontanesiana di alberi e spazi ravvicinati.
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LA VITA

Agostino Fossati nacque a La Spezia il 28 genn. 1830 da Giuseppe e Clorinde Bettinotti. Si formò a Milano, presso l'Accademia di belle arti di Brera, con L. Sabatelli e F. Hayez, e a Genova, all'Accademia ligustica di belle arti. Tornato alla Spezia, si dedicò alla pittura di paesaggio. Rappresentò, soprattutto, la sua città e i dintorni, marine e navi, in dipinti a olio e disegni tanto omogenei stilisticamente quanto difficili da datare.

Ciò che distingue il Agostino Fossati da altri paesaggisti, compreso lo spezzino Gio Batta Valle, è l'attenzione al mutare della propria città. Le sue navi da guerra permettono una ricostruzione storica della flotta sabauda pre e postunitaria, i suoi cantieri di demolizione testimoniano la fine degli ultimi velieri. Il gruppo di settanta opere, dal 1922 di proprietà comunale, dedicate a La Spezia vecchia, che furono eseguite parte prima del 1860, dal vero, e parte dopo, sono un documento primario nella storia di un borgo marinaro che, tra settimo e nono decennio, divenne città industriale con la costruzione dell'arsenale della marina militare.

Agostino Fossati ebbe contatti con alcuni artisti fra i più rappresentativi del rinnovamento pittorico italiano di metà Ottocento. Conobbe probabilmente A. Fontanesi, presente alla Spezia nel 1856, attraverso il pittore spezzino G. Pontremoli, fratello di Luigia che il Fossati sposò nel 1867. La perdita dell'archivio di Agostino Fossati durante l'ultimo conflitto mondiale non consente di documentarne i contatti con M. d'Azeglio, nel 1859, e con T. Signorini, che nel 1860 ricevette a Riomaggiore G. Fattori, C. Banti e V. Cabianca. Tuttavia il Agostino Fossati ebbe sicuramente un ruolo di coesione tra paesaggisti torinesi, pittori liguri e macchiaioli agli albori. Nel 1869 infatti partecipò, per la prima volta, all'esposizione della Società promotrice di belle arti di Genova: questa mostra, oltre a ufficializzare tali legami, vide nascere la cosiddetta "Scuola dei grigi" ligure-piemontese, alla quale appartennero, oltre al Fossati, E. Rauper, A. De Andrade, T. Luxoro, S. De Avendano e A. Issel.

Nella pittura del Fossati si riscontrano influssi che vanno dal vedutismo di matrice veneta settecentesca, forse mutuato dall'Hayez e da I. Caffi, al grigio metallico tipico della scuola omonima, allo studio macchiaiolo degli effetti della luce sul paesaggio, all'impostazione fontanesiana di alberi e spazi ravvicinati.

La presenza del Fossati nella commissione del piano regolatore per l'ingrandimento della Spezia del 1870 conferma l'interesse urbanistico presente nelle vedute; e fra le cause del suo atteggiamento scientifico verso la realtà, di matrice impressionista più che romantica, va infine segnalata l'amicizia col geologo spezzino G. Capellini, compagno e suggeritore di escursioni nel golfo.

Nel 1871 il Fossati prese nuovamente parte alla Promotrice genovese, dove espose ancora nel 1880, 1889 e 1892; nel 1878 e nel 1890 partecipò all'esposizione della Promotrice di Torino. Dal 1881 al 1895, inoltre, T. Signorini riprese i soggiorni a Riomaggiore, indirizzato al Fossati da N. Barabino; non è da escludere un contatto del Fossati col critico D. Martelli, ospite del Signorini nel 1893.

Morì a La Spezia il 7 dic. 1904.

GALLERIA FOTOGRAFICA

La Spezia: Il vecchio TorrettoLa Spezia: Antica casetta della SanitàLerici CastelloLa Spezia:Castello di San Giorgio e Chiesa di Santa Maria AssuntaAgostino Fossati - La Spezia:Chiesa di San GiovanniLa Spezia: Fuori porta del CarmineLa marina, viale San Vito, spiaggia e colle dei CappuciniLa Spezia: Vecchia Chiesa di Nostra Signora della NeveLa Spezia: Polla d'acqua dolce a CadimareLa Spezia: Veduta dalla FoceLa Spezia:Approdo di velieri a PortaroccaLa Spezia:Viale San Bartolomeo
Strumenti personali