UBALDO MAZZINI
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In tempi dunque molto remoti, Mazzini ha raccolto, prodotto,divulgato materiale utilissimo,che oggi consente ai discendenti di questo territorio di conoscere e valutare situazioni altrimenti avvolte per sempre nell'oblio. | In tempi dunque molto remoti, Mazzini ha raccolto, prodotto,divulgato materiale utilissimo,che oggi consente ai discendenti di questo territorio di conoscere e valutare situazioni altrimenti avvolte per sempre nell'oblio. | ||
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Versione delle 14:12, 22 ago 2011
UBALDO MAZZINI
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Nazione: | |
Regione: | LIGURIA |
Provincia: | LA SPEZIA |
Comune: | LA SPEZIA |
Date: |
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Premi: | |
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Ubaldo Mazzini,nato alla Spezia il 3.12.1868 e deceduto a Pontremoli nel luglio del 1923.
Ufficialmente censito come giornalista, fu un individuo dedito alla diffusione della cultura in un tempo dove la maggioranza dei cittadini aveva difficoltà a comporre la propria firma con chiara grafìa;infatti il Mazzini avviò la biblioteca comunale che oggi, in Corso Cavour, lo ricorda -giustamente- col suo nome. (La RSA comunale porta invece il nome di Giuseppe Mazzini,intitolazione direttamente mutuata dall'ospizio sorto a fine XIX secolo).
Ubaldo Mazzini,un concittadino illustre e lontano nel tempo, ma assai prossimo nello spirito legato al gusto di descrivere i proprio luoghi e i contemporanei.
Nel 1891 il Mazzini compose un sonetto dedicato alla enorme, estrema trasformazione della sua città,sconvolta dall'arrivo dell'arsenale militare: molte iniziative a favore del popolo erano rese ostiche dalla diffusa carenza di mezzi,il gettito tributario scarno e instabile;al riguardo un brano così descriveva le attività intraprese dal Comune,spesso soprattutto annunciate:
...e de ciù se gh'è azunto/ er comune senza 'n cito/ anca lù ì è beo che frito/ dai gran debiti ch'i gà..
(da conversazioni su La Storia della Spezia -centro italiano femminile,1982)
In tempi dunque molto remoti, Mazzini ha raccolto, prodotto,divulgato materiale utilissimo,che oggi consente ai discendenti di questo territorio di conoscere e valutare situazioni altrimenti avvolte per sempre nell'oblio.