MONTE MUZZERONE

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Il '''Muzzerone''' e le sue falesie sono diventati uno dei luoghi più amati e frequentati da migliaia di arrampicatori provenienti da tutta Europa e non solo. I motivi principali di questo enorme afflusso vanno ricercati nell’unicità del paesaggio, caratterizzato dalla presenza del mare, e nell’eccellente qualità della roccia, ma anche nella comodità di accesso e nella reciproca vicinanza delle falesie, che offrono notevole varietà di stili e quindi di un’ampia possibilità per tutti i livelli. La storia dell’arrampicata al Muzzerone inizia per opera degli [[INCURSORI|incursori]] della [[:Categoria:MARINA MILITARE|Marina Militare]] che cominciarono negli anni Settanta a frequentare queste falesie per l’addestramento militare: attrezzarono la Parete centrale ed ebbero il merito di trasformare la zona da area di addestramento militare a una alpinistica. Alla fine degli anni settanta alcuni alpinisti locali cominciarono a chiodare alcuni nuovi itinerari, e a frequentare la zona come una palestra per allenarsi, soprattutto nei mesi invernali, in vista delle salite estive in montagna. Spinti da nuove idee e da nuovi stili, a volte importati dai santuari dell’arrampicata moderna come lo Yosemite in California, e assieme a nuovi strumenti, i giovani arrampicatori europei trasformarono mentalità e filosofie. Le falesie del '''Muzzerone''' non vennero più considerate come luoghi riservati solo all’allenamento, ma diventarono mete attraenti, affascinanti e con una loro dignità. Da quel momento l’arrampicata si trasforma in uno sport autonomo, con le sue regole, le sue tecniche e i suoi valori. Nei primi anni ottanta l’avvento di giovanissimi rocciatori, l’allenamento sempre più intenso, le protezioni più sicure e più ravvicinate portano a una rapida crescita delle difficoltà superate. Prende così avvio l’esplorazione sistematica del territorio per la ricerca di nuove pareti e vie di arrampicata. Nei primi anni novanta vengono scoperte ed attrezzate quelle che forse possono essere considerate le due falesie più belle del Muzzerone: difficili itinerari in un contesto straordinario caratterizzate da placche e strapiombi, un paradiso di roccia, sole e mare affacciato sul Mediterraneo. Ad oggi sembra che siano stati esplorati ed attrezzati la maggior parte dei settori, ma non è detto che dietro ad uno spigolo inesplorato, o scendendo lungo un canalone verso il mare, una nuova falesia od un nuovo itinerario non vengano alla luce dimostrando ancora una volta quanto questa località sia infinitamente bella e selvaggia.<div> Per ulteriori informazioni è possibile visitare il [http://www.ilmuzzerone.com sito ufficiale].
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Il '''Muzzerone''' e le sue falesie sono diventati uno dei luoghi più amati e frequentati da migliaia di arrampicatori provenienti da tutta Europa e non solo. I motivi principali di questo enorme afflusso vanno ricercati nell’unicità del paesaggio, caratterizzato dalla presenza del mare, e nell’eccellente qualità della roccia, ma anche nella comodità di accesso e nella reciproca vicinanza delle falesie, che offrono notevole varietà di stili e quindi di un’ampia possibilità per tutti i livelli. La storia dell’arrampicata al '''Muzzerone''' inizia per opera degli [[INCURSORI|incursori]] della [[:Categoria:MARINA MILITARE|Marina Militare]] che cominciarono negli anni Settanta a frequentare queste falesie per l’addestramento militare: attrezzarono la Parete centrale ed ebbero il merito di trasformare la zona da area di addestramento militare a una alpinistica. Alla fine degli anni settanta alcuni alpinisti locali cominciarono a chiodare alcuni nuovi itinerari, e a frequentare la zona come una palestra per allenarsi, soprattutto nei mesi invernali, in vista delle salite estive in montagna. Spinti da nuove idee e da nuovi stili, a volte importati dai santuari dell’arrampicata moderna come lo Yosemite in California, e assieme a nuovi strumenti, i giovani arrampicatori europei trasformarono mentalità e filosofie. Le falesie del '''Muzzerone''' non vennero più considerate come luoghi riservati solo all’allenamento, ma diventarono mete attraenti, affascinanti e con una loro dignità. Da quel momento l’arrampicata si trasforma in uno sport autonomo, con le sue regole, le sue tecniche e i suoi valori. Nei primi anni ottanta l’avvento di giovanissimi rocciatori, l’allenamento sempre più intenso, le protezioni più sicure e più ravvicinate portano a una rapida crescita delle difficoltà superate. Prende così avvio l’esplorazione sistematica del territorio per la ricerca di nuove pareti e vie di arrampicata. Nei primi anni novanta vengono scoperte ed attrezzate quelle che forse possono essere considerate le due falesie più belle del''' Muzzerone''': difficili itinerari in un contesto straordinario caratterizzate da placche e strapiombi, un paradiso di roccia, sole e mare affacciato sul Mediterraneo. Ad oggi sembra che siano stati esplorati ed attrezzati la maggior parte dei settori, ma non è detto che dietro ad uno spigolo inesplorato, o scendendo lungo un canalone verso il mare, una nuova falesia od un nuovo itinerario non vengano alla luce dimostrando ancora una volta quanto questa località sia infinitamente bella e selvaggia.<div> Per ulteriori informazioni è possibile visitare il [http://www.ilmuzzerone.com sito ufficiale].

Versione delle 09:51, 30 ott 2011

Il Muzzerone e le sue falesie sono diventati uno dei luoghi più amati e frequentati da migliaia di arrampicatori provenienti da tutta Europa e non solo. I motivi principali di questo enorme afflusso vanno ricercati nell’unicità del paesaggio, caratterizzato dalla presenza del mare, e nell’eccellente qualità della roccia, ma anche nella comodità di accesso e nella reciproca vicinanza delle falesie, che offrono notevole varietà di stili e quindi di un’ampia possibilità per tutti i livelli. La storia dell’arrampicata al Muzzerone inizia per opera degli incursori della Marina Militare che cominciarono negli anni Settanta a frequentare queste falesie per l’addestramento militare: attrezzarono la Parete centrale ed ebbero il merito di trasformare la zona da area di addestramento militare a una alpinistica. Alla fine degli anni settanta alcuni alpinisti locali cominciarono a chiodare alcuni nuovi itinerari, e a frequentare la zona come una palestra per allenarsi, soprattutto nei mesi invernali, in vista delle salite estive in montagna. Spinti da nuove idee e da nuovi stili, a volte importati dai santuari dell’arrampicata moderna come lo Yosemite in California, e assieme a nuovi strumenti, i giovani arrampicatori europei trasformarono mentalità e filosofie. Le falesie del Muzzerone non vennero più considerate come luoghi riservati solo all’allenamento, ma diventarono mete attraenti, affascinanti e con una loro dignità. Da quel momento l’arrampicata si trasforma in uno sport autonomo, con le sue regole, le sue tecniche e i suoi valori. Nei primi anni ottanta l’avvento di giovanissimi rocciatori, l’allenamento sempre più intenso, le protezioni più sicure e più ravvicinate portano a una rapida crescita delle difficoltà superate. Prende così avvio l’esplorazione sistematica del territorio per la ricerca di nuove pareti e vie di arrampicata. Nei primi anni novanta vengono scoperte ed attrezzate quelle che forse possono essere considerate le due falesie più belle del Muzzerone: difficili itinerari in un contesto straordinario caratterizzate da placche e strapiombi, un paradiso di roccia, sole e mare affacciato sul Mediterraneo. Ad oggi sembra che siano stati esplorati ed attrezzati la maggior parte dei settori, ma non è detto che dietro ad uno spigolo inesplorato, o scendendo lungo un canalone verso il mare, una nuova falesia od un nuovo itinerario non vengano alla luce dimostrando ancora una volta quanto questa località sia infinitamente bella e selvaggia.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito ufficiale.
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