L'antica Chiesa della Madonna della Neve (o della Lagora)
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La chiesa di Nostra Signora della Neve di Viale Garibaldi risale al 1898 e venne edificata (arch Dorsara) in sostituzione di un altro edificio sacro dedicato alla Madonna della Neve demolito in conseguenza della costruzione dell’Arsenale Militare. La chiesa originaria si trovava infatti fuori dalle mura seicentesche della città oltre la Porta dell’Ospedale (ubicata grosso modo all’altezza della via Biassa) ed a circa un duecento metri dalle mura stesse lungo la strada che dalla Porta si inoltrava pressoché ortogonalmente nella piana, detta "strada della Madonna degli Angeli" dal nome della prima chiesa che uscendo dalle mura si incontrava sul cammino. Lungo il lato ovest della Chiesa della Neve scorreva il tracciato del torrente Lagora prima del suo spostamento verso levante nella attuale sede esterna al muraglione della struttura militare e a margine del viale Amendola. Proprio per questa particolare posizione, prima del 1785 la chiesa della Neve era chiamata la Madonna del Lagora. Di questa chiesa restano oggi solo le immagini pittoriche di due opere di Agostino Fossati ed alcune limitate riprese fotografiche. Va detto che per quanto attiene le due opere del Fossati (img 2 e 3) la diversa angolazione di ripresa e le notevoli differenze del contesto esterno all'edificio registrate dal pittore nei due diversi momenti, hanno creato da sempre difficoltà di interpretazione dei dipinti stessi. Il lavoro di individuazione della chiesa dal preciso confronto degli elementi architettonici e dei volumi visibili nei due dipinti ha peraltro trovato piena conferma nella immagine fotografica della facciata (img 4). Il confronto mostra infatti l’ identità della immagine fotografica della facciata della Madonna della Neve con quella rappresentata nel dipinto di cui all'immagine 3 e comprova quindi che il Fossati dipinse lo stesso soggetto due volte in epoche diverse e da posizioni ugualmente diverse. Il primo dipinto (img 2) mostra la chiesa vista da Sud e ben prima che le ruspe a vapore del Gen. Chiodo sconvolgessero la pace agreste dei luoghi. Il secondo dipinto (img 3) mostra la chiesa vista da Nord e la bellezza dei colori e della composizione non fa apparire a prima vista che i lavori per la creazione dell’Arsenale sono già iniziati tutt’intorno. Anche questo si deduce dal confronto con l’altro dipinto e la già citata immagine fotografica della facciata e della planimetria. In sostanza, (img 3), il terreno intorno alla chiesa è stato abbassato di alcuni metri, è scomparsa la strada ed il ponticello che attraversava la vecchia sede del Lagora. Massi alla rinfusa compaiono in primo piano ed una scala di pietra di fortuna appare dove prima passava alla giusta quota la Strada della Madonna degli Angeli. Grazie alla precisione fotografica del Fossati si colgono inoltre nelle casette addossate alla Chiesa sul lato sinistro del dipinto i segni sulle pareti del preesistente livello del terreno e si comprende come il piccolo edificio in primo piano non sia affatto conglobato alla chiesa ma ne sia distaccato in una posizione intermedia dal punto di lavoro del pittore e la chiesa stessa; per meglio comprendere il concetto va ricordato che davanti alla chiesa vi era infatti quanto meno la strada già citata. L'ultima fotografia (img 5) e il suo ingrandimento di una parte (img 6) mostra, meglio di tante parole, la chiesa della Madonna della Neve vista da ovest su un piano di campagna (la dizione è meramente tecnica perché ormai di campagna non vi è più traccia) ribassato in ragione degli spianamenti già effettuati. Riguardo ai motivi che hanno condotto ad un tale modo di procedere, cioè scavo e spianamento attorno alla chiesa e demolizione della stessa in un’epoca successiva l’ipotesi più probabile appare semplicemente quella che nella prima fase di spianamento non fossero ancora perfezionati gli atti di esproprio.