ANNUNZIATA

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La borgata, inizialmente facente parte della corte di Iliolo, conobbe in seguito uno sviluppo edilizio nettamente orientato verso il mare.
La borgata, inizialmente facente parte della corte di Iliolo, conobbe in seguito uno sviluppo edilizio nettamente orientato verso il mare.
Nel 1653, il Console e consiglieri di Ortonovo proposero di edificare una nuova chiesa nella villa di Casano, nella quale non vi erano né chiese, né oratori, nonostante vi risiedessero ormai circa quattrocento persone, non più disposte a recarsi fino ad Ortonovo per assistere alle funzioni religiose. Tre anni più tardi gli abitanti di Casano si rivolsero al Vescovo per avere licenza di edificare nella borgata un oratorio in onore della Santissima Annunziata e già nel 1658 poterono assistere alla prima messa celebrata in quell'oratorio; la rapida edificazione fu possibile grazie alle generose offerte delle famiglie di Iacopo Poli e di Bartolomeo Antognetti. Nel 1812, il Vescovo di Sarzana autorizzò la comunità a svolgere le funzioni funebri nella chiesa della SS.Annunziata, dal momento che la borgata era stata dotata anche di un proprio cimitero. Il paese di Ortonovo era assai scomodo per la sua posizione defilata rispetto al territorio del comune, oltre che per la ripidità della strada che vi conduceva, per cui si cominciò a pensare di trasferire l'Ufficio comunale a Casano, lasciando ad Ortonovo solo l'archivio e, naturalmente, la sua qualità di capoluogo amministrativo; discusso più volte in Consiglio comunale, il progettato trasferimento fu decretato nel 1857: come sede provvisoria fu designata la casa dell'allora sindaco, Stefano Beisso. Successivamente, come sito per la costruzione del nuovo palazzo comunale, fu scelta una terreno situato a Casano, in località detta "al Castagno", di proprietà della contessa Enrichetta Picedi, moglie del Marchese Giacomo Gropallo. La terra era stata stimata poco più di 550 lire, mentre la contessa ne pretendeva addirittura il doppio; per non perdere tempo in trattative il terreno venne acquistato al prezzo altissimo di lire 1000, così i lavori poterono avere subito inizio.
Nel 1653, il Console e consiglieri di Ortonovo proposero di edificare una nuova chiesa nella villa di Casano, nella quale non vi erano né chiese, né oratori, nonostante vi risiedessero ormai circa quattrocento persone, non più disposte a recarsi fino ad Ortonovo per assistere alle funzioni religiose. Tre anni più tardi gli abitanti di Casano si rivolsero al Vescovo per avere licenza di edificare nella borgata un oratorio in onore della Santissima Annunziata e già nel 1658 poterono assistere alla prima messa celebrata in quell'oratorio; la rapida edificazione fu possibile grazie alle generose offerte delle famiglie di Iacopo Poli e di Bartolomeo Antognetti. Nel 1812, il Vescovo di Sarzana autorizzò la comunità a svolgere le funzioni funebri nella chiesa della SS.Annunziata, dal momento che la borgata era stata dotata anche di un proprio cimitero. Il paese di Ortonovo era assai scomodo per la sua posizione defilata rispetto al territorio del comune, oltre che per la ripidità della strada che vi conduceva, per cui si cominciò a pensare di trasferire l'Ufficio comunale a Casano, lasciando ad Ortonovo solo l'archivio e, naturalmente, la sua qualità di capoluogo amministrativo; discusso più volte in Consiglio comunale, il progettato trasferimento fu decretato nel 1857: come sede provvisoria fu designata la casa dell'allora sindaco, Stefano Beisso. Successivamente, come sito per la costruzione del nuovo palazzo comunale, fu scelta una terreno situato a Casano, in località detta "al Castagno", di proprietà della contessa Enrichetta Picedi, moglie del Marchese Giacomo Gropallo. La terra era stata stimata poco più di 550 lire, mentre la contessa ne pretendeva addirittura il doppio; per non perdere tempo in trattative il terreno venne acquistato al prezzo altissimo di lire 1000, così i lavori poterono avere subito inizio.
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La costruzione del nuovo palazzo comunale fu ultimata tra il 1877 ed il 1878: con il trasferimento della sede comunale a Casano, motivato dalle continue vertenze fra i consiglieri di Ortonovo e quelli di Nicola, si riconobbe, in realtà, la posizione di primo piano della pianura e della collina esterna, rispetto a quella interna, dove per secoli si era concentrata la vita economica, sociale ed amministrativa del comune.
La costruzione del nuovo palazzo comunale fu ultimata tra il 1877 ed il 1878: con il trasferimento della sede comunale a Casano, motivato dalle continue vertenze fra i consiglieri di Ortonovo e quelli di Nicola, si riconobbe, in realtà, la posizione di primo piano della pianura e della collina esterna, rispetto a quella interna, dove per secoli si era concentrata la vita economica, sociale ed amministrativa del comune.
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Versione attuale delle 15:43, 20 ott 2011

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Costituisce certamente il sito più antico di Casano, che appare già citato in un atto di locazione datato 29 Marzo 1186. La borgata, inizialmente facente parte della corte di Iliolo, conobbe in seguito uno sviluppo edilizio nettamente orientato verso il mare. Nel 1653, il Console e consiglieri di Ortonovo proposero di edificare una nuova chiesa nella villa di Casano, nella quale non vi erano né chiese, né oratori, nonostante vi risiedessero ormai circa quattrocento persone, non più disposte a recarsi fino ad Ortonovo per assistere alle funzioni religiose. Tre anni più tardi gli abitanti di Casano si rivolsero al Vescovo per avere licenza di edificare nella borgata un oratorio in onore della Santissima Annunziata e già nel 1658 poterono assistere alla prima messa celebrata in quell'oratorio; la rapida edificazione fu possibile grazie alle generose offerte delle famiglie di Iacopo Poli e di Bartolomeo Antognetti. Nel 1812, il Vescovo di Sarzana autorizzò la comunità a svolgere le funzioni funebri nella chiesa della SS.Annunziata, dal momento che la borgata era stata dotata anche di un proprio cimitero. Il paese di Ortonovo era assai scomodo per la sua posizione defilata rispetto al territorio del comune, oltre che per la ripidità della strada che vi conduceva, per cui si cominciò a pensare di trasferire l'Ufficio comunale a Casano, lasciando ad Ortonovo solo l'archivio e, naturalmente, la sua qualità di capoluogo amministrativo; discusso più volte in Consiglio comunale, il progettato trasferimento fu decretato nel 1857: come sede provvisoria fu designata la casa dell'allora sindaco, Stefano Beisso. Successivamente, come sito per la costruzione del nuovo palazzo comunale, fu scelta una terreno situato a Casano, in località detta "al Castagno", di proprietà della contessa Enrichetta Picedi, moglie del Marchese Giacomo Gropallo. La terra era stata stimata poco più di 550 lire, mentre la contessa ne pretendeva addirittura il doppio; per non perdere tempo in trattative il terreno venne acquistato al prezzo altissimo di lire 1000, così i lavori poterono avere subito inizio. La costruzione del nuovo palazzo comunale fu ultimata tra il 1877 ed il 1878: con il trasferimento della sede comunale a Casano, motivato dalle continue vertenze fra i consiglieri di Ortonovo e quelli di Nicola, si riconobbe, in realtà, la posizione di primo piano della pianura e della collina esterna, rispetto a quella interna, dove per secoli si era concentrata la vita economica, sociale ed amministrativa del comune.

RASSEGNA FOTOGRAFICA

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