Edicole cittadine

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Da un articolo del 14 giugno 2000 di Salvatore Amedeo Zagone:                                 
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"Con i LORE' arrivano a Spezia i giornali"
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'''GIOVANNI  LORE'''' da [[FIVIZZANO|Fivizzano]], pieno di sogni e carico di belle speranze,scese in città ed entrò a far parte del personale dell''''[[ARSENALE MARINA MILITARE|Arsenale militare]]''' marittimo allora nascente. Innamoratosi di una "bela fantela" al punto di "mesciae 'r belin coo serveo" la sposò e dopo poco nacquero numerosi figli, quattro per l'esattezza: Federico, Angela, Teresa e Lorenzo. Ma il destino aveva deciso che Giovanni dovesse prodigarsi ancora più generosamente per l'incremento demografico della Spezia e così, perduta la prima moglie, sposò in seconde nozze la signora Enrichetta LUCCHI che vedova con due figlie femmine, gli regalò ben altri cinque figli: Giovanni II, Alberto, Enrico, Luigi ed Elena. Con una famiglia così numerosa, sbarcare il lunario in avvenire, sarebbe stato duro e concepì allora l'idea di fare arrivare alla Spezia  i giornali, sopratutto i quotidiani di Genova, il Secolo XIX e il Lavoro, in precedenza acquistati solo presso i treni di passaggio in stazione. E si fece distributore. Il deposito venne sistemato in via Biassa, oltre la cattedrale verso via Prione. Nel contempo aprì per la moglie Enrichetta e per i figli l'edicola in piazza Brin angolo via Firenze, gomito gomito con la gelateria Ciavolino.L'edicola, distrutta da un incendio e riedificata in ferro, rimase alla famiglia fino alla fine degli anni 80,quando si ritirò '''LUIGI''', detto '''GINO''' (subentrato, quaranta anni prima, alla sorella Elena) unico maschio ad essere rimasto nel settore della vendita dei giornali. Gli altri fratelli e le loro famiglie imboccheranno strade diverse. Giovanni  II,arsenalotto e volontario pompiere,sposato con Ortensia Stratta, vide il figlio Oreste migrare verso la Termomeccanica; Alberto coniugato con Alice Stratta (stesso cognome della cognata Ortensia senza tuttavia essere parenti), ebbero un unico figlio Giovanni III diventare funzionario di Banca e Direttore della Comit; Enrico e la moglie Elena Facchetti non ebbero eredi.Anche i figli di '''LUIGI''' e di''' Elda''' '''Tedoldi''' ('''Giovanni Franco''','''Loredana''' e '''Stefania''') si dedicarono ad attività diverse da quella paterna. Chi permane invece sulla breccia della rivendita di giornali (nell'anno in cui è stato scritto questo articolo) è MARICA, secondogenita di Elena LORE' e di Riccardo Oliva( dopo Giovanna, vedova di Beppe Carozzi e prima di Giuseppe) sposata con Giuliano Ramognino. Pur nel variare delle scelte d'indirizzo professionale come vuole la società d'oggi, vi sono già di rincalzo la quinta e la sesta generazione spezzina dei LORE', non più giornalai.   
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'''GIOVANNI  LORE'''' da '''[[FIVIZZANO|Fivizzano]]''', pieno di sogni e carico di belle speranze,scese in città ed entrò a far parte del personale dell''''[[ARSENALE MARINA MILITARE|Arsenale militare]]''' marittimo allora nascente.
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Innamoratosi di una "bela fantela" al punto di "mesciae 'r belin coo serveo" la sposò e dopo poco nacquero numerosi figli, quattro per l'esattezza: Federico, Angela, Teresa e Lorenzo. Ma il destino aveva deciso che '''Giovanni''' dovesse prodigarsi ancora più generosamente per l'incremento demografico della Spezia e così, perduta la prima moglie, sposò in seconde nozze la signora '''Enrichetta LUCCHI''' che vedova con due figlie femmine, gli regalò ben altri cinque figli: Giovanni II, Alberto, Enrico, Luigi ed Elena.
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Con una famiglia così numerosa, sbarcare il lunario in avvenire, sarebbe stato duro e concepì allora l'idea di fare arrivare alla Spezia  i giornali, sopratutto i quotidiani di Genova, il Secolo XIX e il Lavoro, in precedenza acquistati solo presso i treni di passaggio in stazione. E si fece distributore. Il deposito venne sistemato in via Biassa, oltre la cattedrale verso via Prione. Nel contempo aprì per la moglie Enrichetta e per i figli l'edicola in piazza Brin angolo via Firenze, gomito gomito con la gelateria Ciavolino.L'edicola, distrutta da un incendio e riedificata in ferro, rimase alla famiglia fino alla fine degli anni 80,quando si ritirò '''LUIGI''', detto '''GINO''' (subentrato, quaranta anni prima, alla sorella Elena) unico maschio ad essere rimasto nel settore della vendita dei giornali. Gli altri fratelli e le loro famiglie imboccheranno strade diverse. Giovanni  II,arsenalotto e volontario pompiere,sposato con Ortensia Stratta, vide il figlio Oreste migrare verso la Termomeccanica; Alberto coniugato con Alice Stratta (stesso cognome della cognata Ortensia senza tuttavia essere parenti), ebbero un unico figlio Giovanni III diventare funzionario di Banca e Direttore della Comit; Enrico e la moglie Elena Facchetti non ebbero eredi. [[File:Edicola Piazza Brin 02.jpg|180px|right]] Anche i figli di '''LUIGI''' e di''' Elda''' '''Tedoldi''' ('''Giovanni Franco''','''Loredana''' e '''Stefania''') si dedicarono ad attività diverse da quella paterna. Chi permane invece sulla breccia della rivendita di giornali (nell'anno in cui è stato scritto questo articolo) è MARICA, secondogenita di '''Elena LORE'''' e di Riccardo Oliva( dopo Giovanna, vedova di Beppe Carozzi e prima di Giuseppe) sposata con Giuliano Ramognino.
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Pur nel variare delle scelte d'indirizzo professionale come vuole la società d'oggi, vi sono già di rincalzo la quinta e la sesta generazione spezzina dei LORE', non più giornalai.   
[[ Categoria: CITTA' DELLA SPEZIA]]
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[[ Categoria : TERZIARIO]]
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[[ Categoria : STORIA]]

Versione attuale delle 14:17, 3 apr 2013

Edicole Piazza Brin.jpg

Da un articolo del 14 giugno 2000 di Salvatore Amedeo Zagone:

"Con i LORE' arrivano a Spezia i giornali"

GIOVANNI LORE' da Fivizzano, pieno di sogni e carico di belle speranze,scese in città ed entrò a far parte del personale dell'Arsenale militare marittimo allora nascente. Innamoratosi di una "bela fantela" al punto di "mesciae 'r belin coo serveo" la sposò e dopo poco nacquero numerosi figli, quattro per l'esattezza: Federico, Angela, Teresa e Lorenzo. Ma il destino aveva deciso che Giovanni dovesse prodigarsi ancora più generosamente per l'incremento demografico della Spezia e così, perduta la prima moglie, sposò in seconde nozze la signora Enrichetta LUCCHI che vedova con due figlie femmine, gli regalò ben altri cinque figli: Giovanni II, Alberto, Enrico, Luigi ed Elena.

Edicola Piazza Brin 03.jpg
Con una famiglia così numerosa, sbarcare il lunario in avvenire, sarebbe stato duro e concepì allora l'idea di fare arrivare alla Spezia i giornali, sopratutto i quotidiani di Genova, il Secolo XIX e il Lavoro, in precedenza acquistati solo presso i treni di passaggio in stazione. E si fece distributore. Il deposito venne sistemato in via Biassa, oltre la cattedrale verso via Prione. Nel contempo aprì per la moglie Enrichetta e per i figli l'edicola in piazza Brin angolo via Firenze, gomito gomito con la gelateria Ciavolino.L'edicola, distrutta da un incendio e riedificata in ferro, rimase alla famiglia fino alla fine degli anni 80,quando si ritirò LUIGI, detto GINO (subentrato, quaranta anni prima, alla sorella Elena) unico maschio ad essere rimasto nel settore della vendita dei giornali. Gli altri fratelli e le loro famiglie imboccheranno strade diverse. Giovanni II,arsenalotto e volontario pompiere,sposato con Ortensia Stratta, vide il figlio Oreste migrare verso la Termomeccanica; Alberto coniugato con Alice Stratta (stesso cognome della cognata Ortensia senza tuttavia essere parenti), ebbero un unico figlio Giovanni III diventare funzionario di Banca e Direttore della Comit; Enrico e la moglie Elena Facchetti non ebbero eredi.
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Anche i figli di LUIGI e di Elda Tedoldi (Giovanni Franco,Loredana e Stefania) si dedicarono ad attività diverse da quella paterna. Chi permane invece sulla breccia della rivendita di giornali (nell'anno in cui è stato scritto questo articolo) è MARICA, secondogenita di Elena LORE' e di Riccardo Oliva( dopo Giovanna, vedova di Beppe Carozzi e prima di Giuseppe) sposata con Giuliano Ramognino.

Pur nel variare delle scelte d'indirizzo professionale come vuole la società d'oggi, vi sono già di rincalzo la quinta e la sesta generazione spezzina dei LORE', non più giornalai.

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