GINO BELLANI

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Bellani è partecipe della storia artistica della Spezia ed ha una parte di rilievo nel panorama nazionale ed internazionale anche se il suo esordio all'estero fu particolarmente drammatico; nel 1944 partecipò infatti alla Mostra dei prigionieri di guerra nei campi di concentramento in Algeria. Nel 1946 era già presente in Filadelfia (USA) e subito dopo fu uno snodarsi di impegni e di riconoscimenti. Premio Firenze, Premio Suzzarra, Napoli, Parma. lntanto accanto all'impegno artistico che un discorso di analisi estetica, nasce il "Gruppo dei Sette" con Gian-Carozzi, Frunzo, Giovannoni, Pozzano, Guaschino, e Bonessio-Terret. Nel 1954 è invitato con Cagli, Guttuso, Fontana, Vedova, Sassu ed altri di livello internazionale, Picasso e Rouault alla Mostra dell'incisione a Chiavari, nel 1959 è alla Quadriennale di Roma. Dagli anni '60 sarebbe lungo e superfluo enumerare le tappe ed i successi della sua vita artistica, eppure per chi lo conosce bene, ed appunto lo apprezza, ha mantenuto la sua semplicità ed affabilità, per cui spesso si è nel dubbio se nei suoi confronti sia maggiore la stima o l'affetto. Ed intanto il colore continua a fluire nella sua "esuberante tavolozza" come la ebbe a definire il critico d'arte Cremolini donandoci cose intime e bellissime che si chiamano "Case a Corvara", "Tetti a Corvara", "Pignone dal Piaggio" "Sottobosco a Pignone" e tanti altri ove realtà, natura e magia si fondono.

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Fonte Cara Spezia vol. I

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