LA FLOTTA,LA SPEZIA, L'8 SETTEMBRE 1943

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Versione delle 21:08, 28 giu 2012, autore: Gaina Spesina (Discussione | contributi)
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Incrociatore Fiume nell'Arsenale della Spezia

Nell'immensa bibliografia della II Guerra mondiale è veramente parecchio il materiale che riguarda l'armistizio dell'otto settembre 1943,(firmato in realtà il 3 settembre a Cassibile), armistizio che non andò a chiudere assolutamente per l'Italia l'esperienza bellica. In quei giorni di confusione la base navale di Spezia rappresentò una grandissima preoccupazione per tutti. Per l'Italia, perchè qui erano conservate in efficienza le migliori navi del tempo e nelle clausole armistiziali,già comunicate sin dalla fine dell'agosto ai nostri vertici politici e militari, il ruolo della nostra Flotta aveva un valore importantissimo.

Per gli Alleati, che desideravano ad ogni costo impossessarsi delle nostre navi, o controllandole direttamente o, in qualche modo, governandole tatticamente nelle forme che sarebbero state stabilite dopo la firma dell'armistizio.

Per i Tedeschi,che tentavano di avvicinarsi alle nostre navi di base a Spezia con richieste dirette ed esplicite, motivandole col bisogno di difenderle da quello che era ancora il comune nemico,dal rischio di uno sbarco imminente(avvenuto a Salerno nel settembre con l'Operazione Avalanche,i tedeschi temevano nell'agosto che avvenisse sulla sponda sinistra del Magra). E questo tentativo di entrare in forza a Spezia per i germanici era prioritario sin dal 26 luglio, giorno della ufficializzazione della crisi del Fascismo e dell'arresto del Duce,perchè essi avevano ben compreso che il passaggio del comunicato del nuovo capo del Governo, il militare Badoglio,con il quale si dichiarava la guerra continua,era strumentale al solo scopo di ottenere tempo per capire come uscirne.

Nei libri (due, testo e documenti storici) di Francesco Mattesini, stampato a cura dell'Ufficio Storico della Marina, dal titolo LA MARINA E L'8 SETTEMBRE, sono conservati molti documenti del tempo e tanti di questi ruotano sulla piazzaforte spezzina. Molto spesso la fonte dei documenti è SUPERMARINA, la centrale strategica di controllo della Flotta, posta a Roma.

Ad esempio, il Promemoria 35 di Supermarina, oggetto: composizione,dislocazione,ed efficienza della flotta così descrive la base spezzina:

La squadra da battaglia di Spezia (nei testi del tempo la Marina ometteva sempre il LA al nome della nostra città...) è costituita da un nucleo principale di primissimo ordine: basti osservare che di corazzate del tipo ROMA (40.000 tonnellate, cannoni da 381,velocità 30 nodi,fortissima protezione) l'Inghilterra possiede solo quattro esemplari pronti e gli USA due...

Sono inoltre citati molti dispacci di SUPERAEREO, analoga centrale in questo caso dell'Aeronautica, che richiama in continuazione il ruolo degli apparecchi di stanza a Sarzana (Luni in realtà)per la copertura aerea della flotta navale. A causa dell'assenza di questa copertura,frutto della assoluta ambiguità nella gestione delle ore più delicate, da parte dei Comandi romani,fu più semplice il lavoro degli apparecchi dell'aviazione tedesca,subito a caccia degli ex alleati italiani. Essi infatti nelle primo ore pomeridiane del 9 settembre affonderanno la RN ROMA partita, con molte altre, dai moli militari spezzini, nella concitazione più grande,la notte precedente.

I documenti di un certo interesse,sicuramente nazionale ma anche spezzino, noti a pochi, sono sicuramente quello del 6 settembre 1943,siglato dal Gen. Ambrosio ed indirizzato al Gen. Castellano:con esso si assegna alla FBN° di Spezia il compito di scortare il re, Vittorio Emanuele III ed il suo seguito, diretti in Sardegna,subito dopo l'ora X (ovvero, la diffusione dell'avvenuto armistizio). Come è noto il re andrà invece da Roma verso Pescara via terra, nella notte dell'8 settembre, e da lì raggiungerà Brindisi con la nave 'Baionetta', dando vita al Regno del Sud.

Abbiamo citato l'interesse dei Tedeschi per la base navale spezzina.

Il 21 agosto 1943 la 305° Div. di Fanteria tedesca lascia Sestri Levante per Sarzana, attraversando la piazzaforte spezzina. Non si ferma, ma gli accordi avevano indicato che neppure avrebbe dovuto transitare. In una lettera chiaramente indicatrice della confusione del momento, l'Ammiraglio di squadra comandante in capo del Dip.to Marittimo Alto Tirreno, Giotto Maraghini, scrive al Ministro della Marina (De Courten) testualmente,in merito a questi movimenti di truppa tedesca: ...è stato dato l'ordine (...) di porre reparti nei vari passi degli Appennini per impedire a nuove forze tedesche di scendere a Sud (..ed eravamo ancora alleati, NDA!);il gen. Gorlier ha chiesto spiegazioni sul significato di impedire...

Ed il Feldmaresciallo Rommel stesso si interessò, sempre verso il 20 agosto, presso l'OKW* (la massima autorità militare germanica dopo Hitler:era il controllo dell'intera macchina bellica germanica)di conoscere la dislocazione delle truppe tedesche nel settore Genova-La Spezia. L'OKW girò agli alleati italiani la richiesta della Volpe del deserto e il gen. Rossi così rispose: ...la difesa della piazza Marina Militare (spezzina) è affidata alle truppe italiane, alla dipendenza esclusiva di comandi italiani.

Il gen. Ambrosio pochi giorni dopo rinforzò il concetto.

I tedeschi si dissero delusi e nel Diario di Guerra dell'OKW, il ruolino della cronologia bellica, scrissero: è del tutto insoddisfacente ...sono state respinte tutte le proposte tedesche... riferendosi alla possibilità di arrivare con cinque divisioni di Fanteria dentro Spezia.

Ma il 30 agosto alle 17,45 i tedeschi avevano già diffuso il piano di controllo del territorio quando, essi ne erano certi, gli italiani avrebbero cercato di uscire dalla guerra: fra le indicazioni,ferree, volute personalmente da Adolf Hitler, si legge: ..occupazione di Genova ,la Spezia e Livorno, nonchè di Trieste, Fiume e Pola... I giorni passano,a Cassibile il Gen Castellano firma l'armistizio e si fa di tutto perchè i tedeschi non lo sappiano, ma il segreto non consente nemmeno agli alti gradi della Marina, per esempio, di sapere cosa si sta decidendo.

Il 4 settembre si legge in una nota dello Stato Maggiore dell'esercito che si annulla il precedente ordine con il quale si doveva impedire l'ingresso o il transito di truppe tedesche nella piazza spezzina! Il caos sta per arrivare, la volontà di arrendersi agli alleati senza farlo sapere ai tedeschi causa una serie di omissioni molto importanti; il risultato è noto agli storici ed a livello spezzino comporterà la fine, tragica, della RN ROMA perchè la copertura aerea neppure venne richiesta, quando si disse ai Comandanti che la flotta avrebbe dovuto consegnarsi,integra, agli Alleati a Bona. L'Ammiraglio Bergamini, che aveva issato le sue insegne di Comandante in Capo sulla RN ROMA fu fino all'ultimo compresso da emozioni, sentimenti ed ordini contradditori ma la copertura aerea, e molta più chiarezza sul da farsi, l'avrebbero ben meritata lui ed i tanti morti coinvolti nella tragica fine della nave. Una sintesi, succinta, degli orari di quella tragedia è questa:siamo alle prime ore del 9 settembre 1943... Alle 2,25 del mattino la FNB° inizia a lasciare gli ormeggi del molo spezzino.

Alle 4,17 finiscono le procedure di uscita di tutte le navi dalle ostruzioni del golfo e la velocità del gruppo sale a 24 nodi.

Alle 6,38 la Flotta partita da Spezia è riunita nel punto previsto con le navi salpate da Genova.

La rotta è verso Sud. L'Amm. Bergamini intende dirigersi alla Maddalena.

Aerei sono sopra la formazione, sono tedeschi.

Si fa zigzagamento per evitare di essere facile bersaglio per eventuali sommergibili.

Ore 9,46 allarme aereo.

Altri allarmi nel corso del mattino del 9.

Alcuni aerei sono inglesi, verificano il rispetto delle condizioni armistiziali(la flotta deve consegnarsi,come detto, intatta).

Alle 15,10 nuovo, decisivo allarme aereo, al largo dell'Asinara mentre le navi hanno da poco ricevuto l'ordine di non approdare alla Maddalena,che nel frattempo è stata presa dai tedeschi, e di andare verso la Tunisia.

Gli aerei sono dei Dornier tedeschi.

Poco prima delle 16 la RN ROMA è colpita da due bombe teleguidate, usata per la prima volta in azione solo 14 giorni prima.

La estrema precisione permette di spingere gli ordigni dentro la nave: la prima passa la Roma da parte a parte ed esplode in mare, sotto la chiglia, causando severissimi danni; mentre l'equipaggio è impegnato a lavorare sui danni appena causati, la seconda scoppia dentro il deposito delle munizioni e fa praticamente staccare, con l'espolosione,l'intera torre dei cannoni e la plancia di comando.

La RN ROMA affonda,dopo essersi spezzata in due alle 16,12.

Muoiono l'Ammiraglio Bergamini e altri 85 Ufficiali, 175 Sottufficiali,992 uomini. Sono oltre il 78% degli imbarcati.

Altri 26 moriranno dopo essere stati recuperati dalle altre navi del gruppo, fra quelle partite da Spezia e Genova.

Le navi superstiti della Flotta fanno rotta a Bona, mentre alcune navi del gruppo Mitragliere hanno raccolto i naufraghi, e dirigono sulle Baleari, spagnole, ed attraccano a Minorca poco dopo le 8:00 del giorno 10 settembre. La Spagna è neutrale e le navi di Paesi in guerra possono restare per le riparazioni solo 24 ore: le nostre si fermano e gli spagnoli le internano nel mattino dell'11. Ovviamente, anche gli uomini saranno internati,e potranno lasciare l'isola dopo complicatissimi accordi fra gli Alleati, l'Italia del regno del Sud e Francisco Franco non prima del 15.1.1945. Raggiungeranno allora la flotta navale da battaglia alleata, come cobelligeranti, per gli ultimi mesi del conflitto. (Dei mille militari internati alle Baleari solamente venti opteranno per aderire alla repubblica di Mussolini in un referendum promosso dal consolato fascista, e rientreranno prima degli altri).

Quella notte,dunque, partivano da Spezia più di 1200 marinai destinati alla morte per colpa di tanta disorganizzata approssimazione.

La base navale spezzina, tanto importante nei ragionamenti degli Alleati, dei Tedeschi e dell'Italia inizierà proprio con l'8 settembre 1943 a perdere progressivamente importanza strategica e dotazione di flotta e di uomini. A proposito: la stessa sera del 9 settembre la 305° tedesca entra comodamente in Spezia ed in arsenale, senza alcuna opposizione delle truppe dell'Esercito del Gen.Rossi: è il famoso tutti a casa. Solo in Viale S.Bartolomeo resterà al suo posto la Decima Mas, ma è tutta un'altra vicenda.

La pagina della Flotta Navale da Battaglia italiana, centrata sulla base della Spezia,come ogni documento del tempo conferma, e come affermava lo stesso Hitler, piuttosto che l'Ammiraglio Cunningham,britannico comandante dello scacchiere navale alleato del Mediterraneo, si chiude così con una immensa tragedia, quella della Regia Nave ROMA, forse non sempre ben ricordata dalla città stessa....

Il relitto non è mai stato individuato.

Oggi quello che resta della Roma,come detto spezzata in due all'atto dell'affondamento,racchiude ancora,sui fondali al largo delle coste sarde, molti dei Caduti di quel giorno tragico di guerra.

Aggiornamento del 28 giugno 2012: la Marina Militare ha annunciato il ritrovamento di parte del relitto della RN Roma, individuato da robot subacquei al largo del Golfo dell'Asinara, a circa 1000 mt di profondità.

Vi sono anche delle immagini registrate, ecco il link su youtube:

http://www.youtube.com/watch?v=wF529Tf4DUU&feature=youtu.be



  • OKW Oberkommando der Wehrmacht (Alto Comando delle Forze Armate Tedesche)

° FNB Flotta Navale da Battaglia

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