LA GROTTA DELL'ORSO

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Il territorio del Comune della Spezia rientra in parte nell’area naturalistica denominata “Lama della Spezia”.
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Dal punto di vista geologico l’area comprendere la parte della Lama calcarea che dalla Spezia arriva a Cassana (Val di Vara), in una zona caratterizzata da rilevanti fenomeni carsici.
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Il territorio del Comune della [[:Categoria:LA SPEZIA|Spezia]] rientra in parte nell’area naturalistica denominata “Lama della Spezia”.
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Dal punto di vista geologico l’area comprendere la parte della Lama calcarea che dalla [[:Categoria:LA SPEZIA|Spezia]] arriva a [[:Categoria:CASSANA|Cassana]] ([[:Categoria:VAL DI VARA|Val di Vara]]), in una zona caratterizzata da rilevanti fenomeni carsici. Elemento comune a gran parte del sistema è il tipo di substrato, prevalentemente calcareo. Alla cosiddetta “Lama della Spezia” appartengono infatti Calcari massicci, [[PORTORO|Portoro]], Calcari adangulati, Rosso ammonitico, Calcari selciferi, Calcari con Marne a Posidonia oltre agli strati di Diaspro, Maiolica e Scisti Policromi.
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Associati al calcare sono presenti una varietà di fenomeni carsici, così come testimoniato dalle numerose [[:Categoria:GROTTE|grotte]] presenti nella zona, inoltre è di notevole interesse scientifico anche il corredo di specie animali tipiche dell’ambiente di grotta. Le [[:Categoria:GROTTE|grotte]] o cavità sotterranee presenti nel nostro comune, seppur numerose, hanno una grandezza poco considerevole, solo alcune infatti superano i 20 metri di lunghezza, e non sono valorizzate dal punto di vista turistico, dato che la mancanza di una manutenzione adeguata le rende inaccessibili (se non per speleologi esperti) e non sono individuabili nelle cartografie ad uso turistico.
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Oggigiorno però l’ufficio programmazione comunale, ha sviluppato un progetto di rigenerazione e valorizzazione del territorio collinare del ponente spezzino, che si pone come obiettivo quello di promuovere l’area suddetta come “porta delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]]”, sviluppando un turismo assolutamente compatibile con le esigenze di sostenibilità ambientale. Al suo interno il progetto prevede il recupero e la riapertura di una delle grotte più importanti del comprensorio spezzino, la grotta “dell’orso” situata nei pressi di una cava oramai inattiva nel quartiere di Pegazzano. La '''grotta “dell’orso”''', scoperta casualmente nel 1895, è così chiamata poiché al suo interno furono trovati resti ossiferi di orso spereo; secondo gli studiosi furono le acque diluviali a far precipitare nella caverna le ossa degli orsi sparse lungo il canale che scendendo dall’abitato di [[:Categoria:BIASSA|Biassa]] giunge a [[:Categoria:PEGAZZANO|Pegazzano]].  
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Elemento comune a gran parte del sistema è il tipo di substrato, prevalentemente calcareo. Alla cosiddetta “Lama della Spezia” appartengono infatti Calcari massicci, Portoro, Calcari adangulati, Rosso ammonitico, Calcari selciferi, Calcari con Marne a Posidonia oltre agli strati di Diaspro, Maiolica e Scisti Policromi.
 
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Associati al calcare sono presenti una varietà di fenomeni carsici, così come testimoniato dalle numerose grotte presenti nella zona, inoltre è di notevole interesse scientifico anche il corredo di specie animali tipiche dell’ambiente di grotta.
 
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Le grotte o cavità sotterranee presenti nel nostro comune, seppur numerose, hanno una grandezza poco considerevole, solo alcune infatti superano i 20 metri di lunghezza, e non sono valorizzate dal punto di vista turistico, dato che la mancanza di una manutenzione adeguata le rende inaccessibili (se non per speleologi esperti) e non sono individuabili nelle cartografie ad uso turistico.
 
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Oggigiorno però l’ufficio programmazione comunale, retto dal funzionario architetto Daniele Virgilio, ha sviluppato un progetto di rigenerazione e valorizzazione del territorio collinare del ponente spezzino, che si pone come obiettivo quello di promuovere l’area suddetta come “porta delle Cinque Terre”, sviluppando un turismo assolutamente compatibile con le esigenze di sostenibilità ambientale. Al suo interno il progetto prevede il recupero e la riapertura di una delle grotte più importanti del comprensorio spezzino, la grotta “dell’orso” situata nei pressi di una cava oramai inattiva nel quartiere di Pegazzano. La grotta “dell’orso”, scoperta casualmente nel 1895, è così chiamata poiché al suo interno furono trovati resti ossiferi di orso spereo; secondo gli studiosi furono le acque diluviali a far precipitare nella caverna le ossa degli orsi sparse lungo il canale che scendendo dall’abitato di Biassa giunge a Pegazzano.
 
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Delle altre grotte presenti nel comune è doveroso ricordare la grotta “della Madonna”, situata nel quartiere di Rebocco, scoperta nel 1912 e che rimase aperta ai turisti fino al 1973, quando fu chiusa per motivi di sicurezza. Il suo nome è legato all’enorme stalagmite, situata in corrispondenza del centro della grotta, che ricorda la Madonna con in braccio un Bambino, la parte inferiore della cavità invece in passato era occupata da un piccolo laghetto.
 
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Purtroppo di questa bellissima caverna non si trovano molte notizie in rete, qualcosa di più si può reperire nelle guide specializzate in turismo sotterraneo.
 
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Versione delle 06:59, 15 dic 2011

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Il territorio del Comune della Spezia rientra in parte nell’area naturalistica denominata “Lama della Spezia”. Dal punto di vista geologico l’area comprendere la parte della Lama calcarea che dalla Spezia arriva a Cassana (Val di Vara), in una zona caratterizzata da rilevanti fenomeni carsici. Elemento comune a gran parte del sistema è il tipo di substrato, prevalentemente calcareo. Alla cosiddetta “Lama della Spezia” appartengono infatti Calcari massicci, Portoro, Calcari adangulati, Rosso ammonitico, Calcari selciferi, Calcari con Marne a Posidonia oltre agli strati di Diaspro, Maiolica e Scisti Policromi. Associati al calcare sono presenti una varietà di fenomeni carsici, così come testimoniato dalle numerose grotte presenti nella zona, inoltre è di notevole interesse scientifico anche il corredo di specie animali tipiche dell’ambiente di grotta. Le grotte o cavità sotterranee presenti nel nostro comune, seppur numerose, hanno una grandezza poco considerevole, solo alcune infatti superano i 20 metri di lunghezza, e non sono valorizzate dal punto di vista turistico, dato che la mancanza di una manutenzione adeguata le rende inaccessibili (se non per speleologi esperti) e non sono individuabili nelle cartografie ad uso turistico. Oggigiorno però l’ufficio programmazione comunale, ha sviluppato un progetto di rigenerazione e valorizzazione del territorio collinare del ponente spezzino, che si pone come obiettivo quello di promuovere l’area suddetta come “porta delle Cinque Terre”, sviluppando un turismo assolutamente compatibile con le esigenze di sostenibilità ambientale. Al suo interno il progetto prevede il recupero e la riapertura di una delle grotte più importanti del comprensorio spezzino, la grotta “dell’orso” situata nei pressi di una cava oramai inattiva nel quartiere di Pegazzano. La grotta “dell’orso”, scoperta casualmente nel 1895, è così chiamata poiché al suo interno furono trovati resti ossiferi di orso spereo; secondo gli studiosi furono le acque diluviali a far precipitare nella caverna le ossa degli orsi sparse lungo il canale che scendendo dall’abitato di Biassa giunge a Pegazzano.

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