MUSEO DELLA GALASSIA

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La proprietà dei Bonini si trova lungo la strada principale, in frazione Valdonica. Il sito, visitabile su appuntamento, è intatto.
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La proprietà dei Bonini si trova lungo la strada principale, in frazione [[:Categoria:VALDONICA|Valdonica]]. Il sito, visitabile su appuntamento, è intatto.
La vita di Umberto “Renato” Bonini, negli anni ‘60, è segnata da un esaurimento nervoso culminato in un ricovero psichiatrico. Racconterà di aver avuto una visione durante un coma: una struttura circolare, un vortice verticale allungato verso la luce, volti sconosciuti. Riconosce quella geografia fantastica in una collina dell’entroterra spezzino: dall’inizio degli anni ‘70 sino alla morte, vivrà in quello spazio, dedicandosi alla costruzione di un proprio universo. Nei 6.000 m2 di terreno, con sassi arrotondati di fiume, dà vita a un grande castello circolare, attorniato da scalinate, torri e sentieri. Sulle pareti pone una serie di volti in pietra, inventa fontane con forme genitali e sculture, realizza un giardino botanico. Con chilometri di tondino di ferro, intrecciato e dipinto, crea un recinto di pannelli artistici e, negli spazi intorno alla casa-castello, una galassia, con globi colorati circolari, uniti fra loro da spirali per un’altezza di diversi metri. Le sue ceneri riposano alla base di una torre; il sito è di proprietà dei figli.
La vita di Umberto “Renato” Bonini, negli anni ‘60, è segnata da un esaurimento nervoso culminato in un ricovero psichiatrico. Racconterà di aver avuto una visione durante un coma: una struttura circolare, un vortice verticale allungato verso la luce, volti sconosciuti. Riconosce quella geografia fantastica in una collina dell’entroterra spezzino: dall’inizio degli anni ‘70 sino alla morte, vivrà in quello spazio, dedicandosi alla costruzione di un proprio universo. Nei 6.000 m2 di terreno, con sassi arrotondati di fiume, dà vita a un grande castello circolare, attorniato da scalinate, torri e sentieri. Sulle pareti pone una serie di volti in pietra, inventa fontane con forme genitali e sculture, realizza un giardino botanico. Con chilometri di tondino di ferro, intrecciato e dipinto, crea un recinto di pannelli artistici e, negli spazi intorno alla casa-castello, una galassia, con globi colorati circolari, uniti fra loro da spirali per un’altezza di diversi metri. Le sue ceneri riposano alla base di una torre; il sito è di proprietà dei figli.
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Versione attuale delle 06:02, 30 set 2011

La proprietà dei Bonini si trova lungo la strada principale, in frazione Valdonica. Il sito, visitabile su appuntamento, è intatto.

La vita di Umberto “Renato” Bonini, negli anni ‘60, è segnata da un esaurimento nervoso culminato in un ricovero psichiatrico. Racconterà di aver avuto una visione durante un coma: una struttura circolare, un vortice verticale allungato verso la luce, volti sconosciuti. Riconosce quella geografia fantastica in una collina dell’entroterra spezzino: dall’inizio degli anni ‘70 sino alla morte, vivrà in quello spazio, dedicandosi alla costruzione di un proprio universo. Nei 6.000 m2 di terreno, con sassi arrotondati di fiume, dà vita a un grande castello circolare, attorniato da scalinate, torri e sentieri. Sulle pareti pone una serie di volti in pietra, inventa fontane con forme genitali e sculture, realizza un giardino botanico. Con chilometri di tondino di ferro, intrecciato e dipinto, crea un recinto di pannelli artistici e, negli spazi intorno alla casa-castello, una galassia, con globi colorati circolari, uniti fra loro da spirali per un’altezza di diversi metri. Le sue ceneri riposano alla base di una torre; il sito è di proprietà dei figli.


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