MUSEO NAZIONALE DEI TRASPORTI LA SPEZIA

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Per meglio gestire le attività relative a categorie di veicoli così diverse tra loro, (pur essendo accomunate dal fatto di essere tutti mezzi di trasporto pubblico), il Museo è organizzato in tre differenti sezioni: Filoviaria, Ferroviaria ed Automobilistica, (autobus/camion).
Per meglio gestire le attività relative a categorie di veicoli così diverse tra loro, (pur essendo accomunate dal fatto di essere tutti mezzi di trasporto pubblico), il Museo è organizzato in tre differenti sezioni: Filoviaria, Ferroviaria ed Automobilistica, (autobus/camion).
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L’autobus a motore diesel, è oggi il mezzo di trasporto più diffuso in assoluto nelle città Italiane, e non solo in quelle.
L’autobus a motore diesel, è oggi il mezzo di trasporto più diffuso in assoluto nelle città Italiane, e non solo in quelle.
La sua impressionante diffusione ebbe inizio verso gli anni ‘50, quando le sue caratteristiche di agilità e libertà di movimento, (nessun legame con il filo e la rotaia), fecero credere agli amministratori dell’epoca che esso avrebbe brillantemente risolto il problema del traffico urbano, arrivando in molte città, (come ad esempio Genova), addirittura a sopprimere totalmente gli storici mezzi a trazione elettrica, quali tram e filobus.
La sua impressionante diffusione ebbe inizio verso gli anni ‘50, quando le sue caratteristiche di agilità e libertà di movimento, (nessun legame con il filo e la rotaia), fecero credere agli amministratori dell’epoca che esso avrebbe brillantemente risolto il problema del traffico urbano, arrivando in molte città, (come ad esempio Genova), addirittura a sopprimere totalmente gli storici mezzi a trazione elettrica, quali tram e filobus.
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10 sono attualmente gli autobus '''MNT''' restaurati e funzionanti, a cui si aggiungono una quarantina di mezzi di notevole interesse storico ancora in attesa di ripristino, custoditi, oltre che nelle sedi e succursali '''MNT''', in depositi e fondi di proprietà dei soci, situati prevalentemente nel Nord Italia.
10 sono attualmente gli autobus '''MNT''' restaurati e funzionanti, a cui si aggiungono una quarantina di mezzi di notevole interesse storico ancora in attesa di ripristino, custoditi, oltre che nelle sedi e succursali '''MNT''', in depositi e fondi di proprietà dei soci, situati prevalentemente nel Nord Italia.
Sono presenti, tra i mezzi restaurati, un autobus urbano Fiat 411/Cansa, (ex ACAP Padova), ed una autocorriera da montagna tipo Fiat 640RN ex Genova con carrozzeria Bianchi, due tra i mezzi più tipici degli anni ‘50 e ‘60.
Sono presenti, tra i mezzi restaurati, un autobus urbano Fiat 411/Cansa, (ex ACAP Padova), ed una autocorriera da montagna tipo Fiat 640RN ex Genova con carrozzeria Bianchi, due tra i mezzi più tipici degli anni ‘50 e ‘60.
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Costituisce il cuore dell’attivita del '''MNT''', nonché il punto di partenza per la nascita del museo stesso.
Costituisce il cuore dell’attivita del '''MNT''', nonché il punto di partenza per la nascita del museo stesso.
Il primo nucleo di veicoli acquisiti dal Museo, presentato ufficialmente il 31 maggio 1986 con una breve cerimonia, era costituito in effetti da tre filobus, due dei quali provenienti dalle reti di Chieti e Genova, ed il terzo dalla filovia della [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]].
Il primo nucleo di veicoli acquisiti dal Museo, presentato ufficialmente il 31 maggio 1986 con una breve cerimonia, era costituito in effetti da tre filobus, due dei quali provenienti dalle reti di Chieti e Genova, ed il terzo dalla filovia della [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]].
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I filobus restaurati e funzionanti di proprietà e custodia '''MNT''' sono attualmente 7.
I filobus restaurati e funzionanti di proprietà e custodia '''MNT''' sono attualmente 7.
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Con la nascita della sezione ferroviaria, avvenuta nel 1991, è iniziata da parte del '''MNT''' l’acquisizione dei rotabili storici del settore.
Con la nascita della sezione ferroviaria, avvenuta nel 1991, è iniziata da parte del '''MNT''' l’acquisizione dei rotabili storici del settore.
Oltre alle consuete finalità di conservazione del patrimonio storico industriale, altra importante finalità del progetto è quella di fornire un valido strumento di promozione turistica, ed è in questa prospettiva che il museo ha concepito e realizzato l’impegnativo restauro in stato di marcia della propria locomotiva a vapore gr 740-278.
Oltre alle consuete finalità di conservazione del patrimonio storico industriale, altra importante finalità del progetto è quella di fornire un valido strumento di promozione turistica, ed è in questa prospettiva che il museo ha concepito e realizzato l’impegnativo restauro in stato di marcia della propria locomotiva a vapore gr 740-278.

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MUSEO NAZIONALE TRASPORTI 01.png

Indice

CENNI GENERALI

Il Museo Nazionale dei Trasporti è un' ente storico museale costituito da un' associazione senza fini di lucro, nato nella città di La Spezia il 17 aprile 1986. Il Museo Nazionale dei Trasporti, (MNT), in accordo con i dettami dell' archeologia industriale, si propone di reperire, restaurare e conservare veicoli particolarmente rappresentativi della storia del trasporto pubblico italiano, quali filobus, autobus, tram, locomotive e carrozze ferroviarie, operando nel contempo un' azione educativa e promozionale rivolta tanto al grande pubblico quanto gli operatori del settore. Il MNT è oggi forte della presenza di 85 soci individuali e di ben 30 REALTA' COLLETTIVE, tra cui figurano importanti enti pubblici e privati, locali e nazionali (tra cui le Ferrovie dello Stato nonchè alcune delle più grandi aziende di trasporto pubblico.

STORIA

L'idea di un museo filoviario Italiano nacque in Liguria all'inizio degli anni Ottanta ad opera di un gruppo di studiosi ed appassionati del settore che intendevano recuperare alcune vetture delle reti di Sanremo, Genova e La Spezia. E proprio la collaborazione dell'azienda di trasporto pubblico spezzina, (ATC), che decise di reintrodurre il filobus nella propria città, risultò determinante per la crescita dell'iniziativa: nel giugno del 1986 è stata fondata alla Spezia l'associazione Museo Nazionale dei Trasporti, con lo scopo di "reperire, restaurare e conservare veicoli significativi nel panorama del trasporto pubblico italiano". Per tali motivi la conservazione di alcuni caratteristici filoveicoli è stata ritenuta prioritaria. E' da rilevarsi che tale scelta si è rivelata quanto mai tempestiva, avendo essa consentito di recuperare mezzi di estremo interesse che oggi risulterebbero ormai demoliti. La sede legale dell'associazione è attualmente situata presso l’ ATC, nel cui deposito di Via del Canaletto dovrà sorgere in futuro la struttura espositiva vera e propria. Al posto di una rumorosa rimessa, un grande contenitore culturale ed un parco urbano che valorizzeranno l'intero quartiere.

COME FUNZIONA IL MUSEO

Il Museo Nazionale Trasporti, come tutte le associazioni senza fini di lucro, vive di volontariato e finanziamenti, (siano essi pubblici, privati o provenienti da sponsor), oltre che da attività proprie, come la diffusione di pubblicazioni e audiovisivi, o il noleggio dei suoi mezzi per attività cinematografiche o pubblicitarie. Un grande contributo di ordine pratico, viene fornito invece dall’ attività dei soci, che fino ad oggi hanno svolto in maniera encomiabile il lavoro necessario al buon funzionamento di questa associazione che, per la sua struttura organizzativa e la sua efficienza, è in realtà operante come una vera e propria azienda.

LA SITUAZIONE ITALIANA E L’OPERA DEL MNT

Il Museo Nazionale dei trasporti, è come abbiamo già detto un’ente senza fini di lucro, ed il suo principale obiettivo è quindi rivolto esclusivamente alla salvaguardia di una parte di storia, troppo spesso dimenticata, del nostro paese. Se da un lato infatti, da oltre quarant’anni, tanto i privati che le case costruttrici si sono appassionati e curati del salvataggio e del collezionismo di automobili e motociclette in tutte le loro forme, dall’altro è mancata totalmente nel nostro paese, una cultura museale per quanto riguarda i mezzi pesanti e i mezzi di trasporto pubblico. In un tale contesto, il MNT interviene tempestivamente fin dal giorno della sua nascita al recupero ed al salvataggio di quel poco che era rimasto, riuscendo però a reperire, nel campo dei veicoli stradali, soltanto pochi esemplari risalenti prevalentemente al periodo postbellico. Per questa ragione, se le auto e le moto d’epoca esistenti e restaurate in Italia sono diverse migliaia, i "fratelli maggiori" sopravvissuti sono soltanto poche decine. "E’ sempre meglio che niente", come si suol dire, e mai come questa volta il famoso detto risulta azzeccato: infatti, siamo certi di non sbagliare affermando che se non fosse esistito il Museo Nazionale dei Trasporti, ne noi ne coloro che sarebbero venuti dopo di noi, avrebbero mai potuto ammirare come erano fatti i Filobus o gli autobus del passato, se non in qualche rarissima fotografia. Il MNT, continua perciò la sua opera di salvaguardia, e talvolta, per non ripetere gli errori del passato è costretto a recuperare ciò che oggi è soltanto "vecchio", ma che tra una ventina d’anni o anche meno, diverrà sicuramente un cimelio introvabile. Non si stupisca perciò il visitatore che scorge tra le antiche glorie anche qualche autobus degli anni settanta: grazie alla incredibile velocità con cui il progresso tecnologico ci costringe a "buttare e rinnovare" di continuo le cose che ci circondano, già attualmente alcuni di questi mezzi sono esemplari unici. Il Museo fino ad ora ha fatto molto, ma potrebbe fare assai di più: c'è bisogno di visitatori, che ci gratifichino, per l'impegno che abbiamo profuso e la fatica che stiamo facendo. ... gente esperta, che ci dia una mano nei restauri, ex dipendenti ed appassionati, che mettano a disposizione il loro bagaglio tecnico e culturale, le loro conoscenze, le loro capacità. ... nuovi soci, aziende e privati, persone realmente motivate che non vogliono arrendersi di fronte alla rapida ed irreversibile estinzione del mezzo pubblico e del mezzo pesante storico in Italia.

COSA POSSIEDE

La collezione del MNT è attualmente costituita da un parco filoviario di 19 filobus, 40 autobus urbani ed extraurbani, 3 Tram, 8 veicoli di servizio, 7 locomotive e 5 carrozze ferroviarie. Un discreto numero di questi mezzi, sono stati faticosamente restaurati, ed oggi si trovano in perfetto stato e funzionanti. Alcune delle aziende di trasporto associate, conservano inoltre, in collaborazione con il museo, un minor numero di mezzi che in passato hanno fatto parte del proprio parco veicolare. Per meglio gestire le attività relative a categorie di veicoli così diverse tra loro, (pur essendo accomunate dal fatto di essere tutti mezzi di trasporto pubblico), il Museo è organizzato in tre differenti sezioni: Filoviaria, Ferroviaria ed Automobilistica, (autobus/camion).

SEZIONE AUTOBUS

Acfer ve 111

L’autobus a motore diesel, è oggi il mezzo di trasporto più diffuso in assoluto nelle città Italiane, e non solo in quelle. La sua impressionante diffusione ebbe inizio verso gli anni ‘50, quando le sue caratteristiche di agilità e libertà di movimento, (nessun legame con il filo e la rotaia), fecero credere agli amministratori dell’epoca che esso avrebbe brillantemente risolto il problema del traffico urbano, arrivando in molte città, (come ad esempio Genova), addirittura a sopprimere totalmente gli storici mezzi a trazione elettrica, quali tram e filobus. Il MNT possiede oggi una serie di autobus ed autocorriere d’epoca che ben rappresentano proprio il periodo che va dal dopoguerra sino agli inizi degli anni ‘70, quando il problema non più trascurabile dell’inquinamento fece pensare, (o ripensare), seriamente a motori e mezzi di trasporto alternativi. 10 sono attualmente gli autobus MNT restaurati e funzionanti, a cui si aggiungono una quarantina di mezzi di notevole interesse storico ancora in attesa di ripristino, custoditi, oltre che nelle sedi e succursali MNT, in depositi e fondi di proprietà dei soci, situati prevalentemente nel Nord Italia. Sono presenti, tra i mezzi restaurati, un autobus urbano Fiat 411/Cansa, (ex ACAP Padova), ed una autocorriera da montagna tipo Fiat 640RN ex Genova con carrozzeria Bianchi, due tra i mezzi più tipici degli anni ‘50 e ‘60.

SEZIONE FILOVIARIA

Modello 014 della TEP

Costituisce il cuore dell’attivita del MNT, nonché il punto di partenza per la nascita del museo stesso. Il primo nucleo di veicoli acquisiti dal Museo, presentato ufficialmente il 31 maggio 1986 con una breve cerimonia, era costituito in effetti da tre filobus, due dei quali provenienti dalle reti di Chieti e Genova, ed il terzo dalla filovia della Spezia. Riguardo ai temi di scottante attualità, come la salvaguardia dell'ambiente ed il miglioramento della qualità della vita, mirando nella fattispecie alla riduzione dell'inquinamento atmosferico ed acustico, è obiettivo del MNT promuovere, sull'esempio di quanto già fatto alla Spezia, l'utilizzo del filobus quale veicolo efficiente e non inquinante. Per questo il MNT, pur essendo nato soltanto 10 anni fa, si è impegnato notevolmente per l’acquisizione degli ultimi filobus che si trovavano accantonati nei depositi di varie regioni Italiane. Il MNT, possiede oggi una ricca collezione di filobus d’epoca, che dal punto di vista numerico costituisce la collezione filoviaria più GRANDE DEL MONDO, e nel contempo la più diversificata: si va infatti dai mezzi da sette metri a due assi, (n. 51 Perugia), agli articolati da diciotto metri, (Milano). Tutti i filobus MNT si trovano ricoverati presso la sede di via del Canaletto a La Spezia, oltre ad un piccolo numero di esemplari custoditi da aziende di trasporto pubblico che ne hanno curato il restauro e la conservazione. I filobus restaurati e funzionanti di proprietà e custodia MNT sono attualmente 7.

SEZIONE FERROVIARIA

740-278

Con la nascita della sezione ferroviaria, avvenuta nel 1991, è iniziata da parte del MNT l’acquisizione dei rotabili storici del settore. Oltre alle consuete finalità di conservazione del patrimonio storico industriale, altra importante finalità del progetto è quella di fornire un valido strumento di promozione turistica, ed è in questa prospettiva che il museo ha concepito e realizzato l’impegnativo restauro in stato di marcia della propria locomotiva a vapore gr 740-278. Si tratta di una delle più classiche locomotive di produzione Italiana. Costruita in 470 esemplari dal 1911 al 1923, venne utilizzata prevalentemente per il servizio merci veloce. L’esemplare in nostro possesso risale al 1920. Dopo un lungo restauro non certo privo di difficoltà iniziato nel 1991, la 740.278 veniva accesa per la prima volta la mattina del 26 Ottobre 1994 a La Spezia Migliarina. Questo importantissimo traguardo ha quindi permesso al MNT di realizzate, in collaborazione con le FS Spa e le sezioni turistiche del DLF, il primo treno storico che dalla Spezia raggiunge i caratteristici paesaggi della Lunigiana e della Garfagnana attraverso la suggestiva linea Aulla - Lucca, il 24 Marzo 1996. Da allora i viaggi del treno storico MNT sono proseguiti sino all’inizio dell’estate, per poi subire un periodo di sosta forzata dovuto alle severe normative regionali per la prevenzione degli incendi boschivi. A Ottobre sono ripresi i viaggi con un riscontro di pubblico senza precedenti, ed il "pienone" è stato sempre assicurato, (molti addirittura hanno dovuto rinunciare per mancanza di posti). La cadenza è solitamente di due convogli mensili, e a natale sono previsti alcuni treni speciali. Oggi il treno storico è composto, oltre che dalla mitica "740", da ben 6 vetture contemporanee alla locomotiva, (anni venti), di cui alcune provenienti dalle ferrovie Nord Milano, e altre di origine FS. Per informazioni e prenotazioni sui prossimi viaggi del treno storico MNT, occorre rivolgersi al DLF di La Spezia. o ai responsabili di sezione, (o presso le stazioni FS della Liguria e della Toscana). Ma il patrimonio storico ferroviario "salvato" dal MNT non finisce qui: altre cinque vaporiere di valore storico risalenti ad epoche comprese tra il 1907 e il 1920, (al momento non in condizioni di viaggiare), sono custodite nelle rimesse locomotive di La Spezia - S. Stefano Magra, gentilmente messo a disposizione dalle FS Spa. I TRAM: Un veicolo caratteristico ed affascinante come il tram, non poteva certo non avere un posto nel parco veicolare del Museo Nazionale dei Trasporti. Il MNT possiede infatti anche una piccola collezione di vetture tranviarie. Si tratta di tre modelli che vanno dall’inizio del secolo al dopoguerra, tutti appartenuti, com’è nello spirito del Museo, ad aziende di trasporto pubblico Italiane, e si trovano attualmente ancora in fase di restauro.

FONTE: MUSEO NAZIONALE DEI TRASPORTI

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