OSPEDALE SANT'ANDREA LA SPEZIA

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Nel 1480 la Confraternita della Santissima Annunziata, che aveva sede in un oratorio posto immediatamentea levante della chiesa di Santa Maria, assume l'iniziativa di dare vita al primo ospedale cittadino. La struttura trova sede nell'oratorio di Sant'Andrea, collocato giusto presso la [[La Città murata|porta]] di Biassa, a monte. Per questo, l'ospedale é chiamato da tutti "di Sant'Andrea", anche se la confraternita l'aveva chiamto di Santa Maria. Ma l'uso popolare ha il sopravvento e Sant'Andrea si mantiene fino ai giorni nostri.
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Nel 1480 la Confraternita della Santissima Annunziata, che aveva sede in un oratorio posto immediatamentea levante della chiesa di Santa Maria, assume l'iniziativa di dare vita al primo ospedale cittadino. La struttura trova sede nell'oratorio di Sant'Andrea, collocato giusto presso la [[LA CITTÀ MURATA|porta]] di Biassa, a monte. Per questo, l'ospedale é chiamato da tutti "di Sant'Andrea", anche se la confraternita l'aveva chiamto di Santa Maria. Ma l'uso popolare ha il sopravvento e Sant'Andrea si mantiene fino ai giorni nostri.
In quella sede l'ospedale resta fino al 1804 quando viene trasferito all'interno del convento dei monaci di San Francesco di Paola, i [[Paolotti|Paolotti]]. Il convento era stato convertito al civile nel 1798 ed adibito a ospedale militare.  
In quella sede l'ospedale resta fino al 1804 quando viene trasferito all'interno del convento dei monaci di San Francesco di Paola, i [[Paolotti|Paolotti]]. Il convento era stato convertito al civile nel 1798 ed adibito a ospedale militare.  
Oggi l'edificio, elegantemente ristrutturato, ospita da qualche anno il prestigioso Museo cittadino "Amedeo Lia". Nel 1806 la situazione viene ufficializzata con lo scambio fra Stato e comune di immobili: la Spezia ottiene il convento e cede l'antico oratorio di Sant'Andrea che viene convertito in Commissariato di Marina.
Oggi l'edificio, elegantemente ristrutturato, ospita da qualche anno il prestigioso Museo cittadino "Amedeo Lia". Nel 1806 la situazione viene ufficializzata con lo scambio fra Stato e comune di immobili: la Spezia ottiene il convento e cede l'antico oratorio di Sant'Andrea che viene convertito in Commissariato di Marina.
Il nuovo ospedale mostra ben presto i suoi limiti (isalubrità, inadeguatezza, incapacità ricettiva) e nel 1908 (i lavori di costruzione avevano avuto inizio nel giugno di quattro anni prima) viene trasferito nella sede attuale di San Cipriano, dopo un dibattito ventennale sulla nuova destinazione.
Il nuovo ospedale mostra ben presto i suoi limiti (isalubrità, inadeguatezza, incapacità ricettiva) e nel 1908 (i lavori di costruzione avevano avuto inizio nel giugno di quattro anni prima) viene trasferito nella sede attuale di San Cipriano, dopo un dibattito ventennale sulla nuova destinazione.

Versione delle 13:30, 27 set 2011

Nel 1480 la Confraternita della Santissima Annunziata, che aveva sede in un oratorio posto immediatamentea levante della chiesa di Santa Maria, assume l'iniziativa di dare vita al primo ospedale cittadino. La struttura trova sede nell'oratorio di Sant'Andrea, collocato giusto presso la porta di Biassa, a monte. Per questo, l'ospedale é chiamato da tutti "di Sant'Andrea", anche se la confraternita l'aveva chiamto di Santa Maria. Ma l'uso popolare ha il sopravvento e Sant'Andrea si mantiene fino ai giorni nostri. In quella sede l'ospedale resta fino al 1804 quando viene trasferito all'interno del convento dei monaci di San Francesco di Paola, i Paolotti. Il convento era stato convertito al civile nel 1798 ed adibito a ospedale militare. Oggi l'edificio, elegantemente ristrutturato, ospita da qualche anno il prestigioso Museo cittadino "Amedeo Lia". Nel 1806 la situazione viene ufficializzata con lo scambio fra Stato e comune di immobili: la Spezia ottiene il convento e cede l'antico oratorio di Sant'Andrea che viene convertito in Commissariato di Marina. Il nuovo ospedale mostra ben presto i suoi limiti (isalubrità, inadeguatezza, incapacità ricettiva) e nel 1908 (i lavori di costruzione avevano avuto inizio nel giugno di quattro anni prima) viene trasferito nella sede attuale di San Cipriano, dopo un dibattito ventennale sulla nuova destinazione.

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