O TRENIN DE SAN BARTOME'

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Versione delle 16:01, 15 lug 2011

Dialetto Italiano

Vestì da arsenaloto, sto trenin

tüte e matine i s’en partiva fito

ae òto meno vinti dai giardin

portandone ao travagio sensa ’n cito.

Con na fiscciada i se scorlava tüto

caciando ’r füme, cen de presümì.

I arivava là, ae òto óe en pünto

portando noi aprèvo, e a chinàimo lì.

I vagon i g’avevo i barconeti

come quei dei trenin de Santa Fé;

i viagiava contento, e i fanteti

i ghe favo ciaamèlo de daré.

Aóa, poveéto, i se n’è andà

“Per raggiunti limiti d’età”, anca lü

da bon arsenalòto, rassegnà,

i è passà de de là, i ne gh’è ciü.

Delà, daré ar cargo d’arecordi

dove a g’avemo tüto, noi spezin,

arsenaloti di bassì e di bordi...

I n’ha pià ’n po’ de chèe, sto trenin.



Vestito da arsenalotto questo trenino

tutte le mattine partiva presto

alle otto meno venti dai giardini

portandoci al lavoro senza pagare un centesimo.

Con una fischiata si scrollava tutto

gettando il fumo, pieno di importanza.

Arrivava alle otto in punto,

portandoci dietro, e scendevamo lì.

I vagoni avevano i balconcini

come quelli dei trenini di Santa Fé

viaggiava contento, ed i bambini,

gli facevano cicaleccio dietro

Ora,poveretto, se ne è andato

“Per raggiunti limiti d’età”, anche lui

da buon arsenalotto rassegnato

è passato di là, non c’è più.

Di là, dietro al carico di ricordi

dove ci abbiamo tutti, noi spezzini

arsenalotti dei bacini e delle navi...

Ci ha preso un po’ di cuore, questo trenino.


di Fabio Virgilio

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