PALAZZO COMUNALE DI SARZANA

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L'opera, originariamente, era posta nell'antica loggia della Dogana dove, del 1400, si trovava l'unica porta della cinta muraria.
L'opera, originariamente, era posta nell'antica loggia della Dogana dove, del 1400, si trovava l'unica porta della cinta muraria.
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Nel 1800 fu aggiunto il portico prospiciente [[PIAZZA LUNI|piazza Luni]] ed il terrazzo, sostenuto da due colonne, verso [[PIAZZA MATTEOTTI|piazza Matteotti]], sovrastante la porta principale.
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Nel 1800 fu aggiunto il portico prospiciente [[PIAZZA LUNI|piazza Luni]] ed il terrazzo, sostenuto da due colonne, verso [[PIAZZA GIACOMO MATTEOTTI SARZANA|piazza Matteotti]], sovrastante la porta principale.
Questa immette in un ampio cortile quadrato, circondato da un colonnato in marmo che sorregge le logge superiori.
Questa immette in un ampio cortile quadrato, circondato da un colonnato in marmo che sorregge le logge superiori.
Nel cortile sono conservati frammenti marmorei provenienti dall’antica città di [[:Categoria:LUNI|Luni]], stemmi di famiglie patrizie sarzanesi e il sarcofago del giureconsulto Benedetto Celso.
Nel cortile sono conservati frammenti marmorei provenienti dall’antica città di [[:Categoria:LUNI|Luni]], stemmi di famiglie patrizie sarzanesi e il sarcofago del giureconsulto Benedetto Celso.
Al piano superiore, a lato della porta d’ingresso della sala consigliare, è murato un bassorilievo del XVI sec. raffigurante San Giorgio che uccide il drago e che, un tempo, era collocato nella "loggia dei soldati", presso la porta principale della città.
Al piano superiore, a lato della porta d’ingresso della sala consigliare, è murato un bassorilievo del XVI sec. raffigurante San Giorgio che uccide il drago e che, un tempo, era collocato nella "loggia dei soldati", presso la porta principale della città.
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Palazzo Comunale Sarzana Esterno 1.jpg

Sobrio e solenne edificio alla cui realizzazione posero mano più architetti.

Il primo progetto per un nuovo palazzo del Governo, per celebrare la qualifica di città riconosciuta a Sarzana nel 1465, risale al 1466 ad opera di un certo Antonio da Lucca. La costruzione iniziò nel 1466, ma non fu portata a termine.

Nel 1473 ebbero inizio i lavori per l’edificazione di un nuovo palazzo, ma anche questi furono interrotti dalla conquista della città da parte di Genova. L'impronta rinascimentale si deve al progetto di Giuliano da Maiano (1473) con cui proseguì la costruzione ad opera dei Fiorentini.

Passata la città, agli inizi del '500, sotto il dominio del Banco di SanGiorgio la costruzione venne ultimata da Antonio Roderio che vi apportò modifiche sostanziali tali da echeggiare forme genovesi (palazzo Doria), specialmente nel cortile, sulle cui pareti si trovano stemmi ed insegne dei Podestà che hanno retto le sorti della città, insieme a memorie lapidee provenienti da vari edifici sarzanesi distrutti.

Nel 1554 terminò la costruzione (come ricorda la scritta posta sull'architrave della porta che da ingresso alla sala del Consiglio Comunale). E, non a caso, proprio sul frontale della scalinata venne posto l'immagine marmorea di San Giorgio che sconfigge il drago. L'opera, originariamente, era posta nell'antica loggia della Dogana dove, del 1400, si trovava l'unica porta della cinta muraria.

Nel 1800 fu aggiunto il portico prospiciente piazza Luni ed il terrazzo, sostenuto da due colonne, verso piazza Matteotti, sovrastante la porta principale. Questa immette in un ampio cortile quadrato, circondato da un colonnato in marmo che sorregge le logge superiori. Nel cortile sono conservati frammenti marmorei provenienti dall’antica città di Luni, stemmi di famiglie patrizie sarzanesi e il sarcofago del giureconsulto Benedetto Celso.

Al piano superiore, a lato della porta d’ingresso della sala consigliare, è murato un bassorilievo del XVI sec. raffigurante San Giorgio che uccide il drago e che, un tempo, era collocato nella "loggia dei soldati", presso la porta principale della città.

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