SCHELETRONE

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(Brevi note sull'abbattimento dello Scheletrone - Isola Palmaria)
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Nel progetto approvato venivano prefigurate diverse tecniche di demolizione, per meglio utilizzare, in sede esecutiva, le esperienze, la disponibilità di mezzi (in definitiva, le specificità) dell'impresa appaltatrice, una volta che essa fosse stata individuata.
Nel progetto approvato venivano prefigurate diverse tecniche di demolizione, per meglio utilizzare, in sede esecutiva, le esperienze, la disponibilità di mezzi (in definitiva, le specificità) dell'impresa appaltatrice, una volta che essa fosse stata individuata.
Dopo l'aggiudicazione dell'appalto, la Giustiniana S.r.l. manifestava interesse per un tipo di demolizione con microcariche di esplosivo, in modo da eliminare i rischi connessi all'abbattimento di corpi in quota attraverso i tradizionali mezzi meccanici, oppure U.H.D.
Dopo l'aggiudicazione dell'appalto, la Giustiniana S.r.l. manifestava interesse per un tipo di demolizione con microcariche di esplosivo, in modo da eliminare i rischi connessi all'abbattimento di corpi in quota attraverso i tradizionali mezzi meccanici, oppure U.H.D.
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Il Direttore lavori, nonché responsabile della sicurezza, ing.Adriano Ambrosini, esaminata la richiesta dell'Impresa appaltatrice, evidenziava al Comune di Porto Venere la necessità di attingere maggiori informazioni sugli aspetti connessi alla tecnica demolitoria con microcariche, tramite la consulenza di persona particolarmente qualificata, poi individuata nel prof. Adolfo Bacci.
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Il Direttore lavori, nonché responsabile della sicurezza, ing.Adriano Ambrosini, esaminata la richiesta dell'Impresa appaltatrice, evidenziava al Comune di [[:Categoria:PORTOVENERE|Porto Venere]] la necessità di attingere maggiori informazioni sugli aspetti connessi alla tecnica demolitoria con microcariche, tramite la consulenza di persona particolarmente qualificata, poi individuata nel prof. Adolfo Bacci.
Gli esiti della consulenza non hanno evidenziato particolari inconvenienti, né situazioni a rischio, per cui si è ritenuto di limitare la demolizione con mezzi tradizionali alla sola parte costituita da un unico piano terra (demolizione già effettuata), mentre i due corpi di fabbrica multipiano (rispettivamente di 5 e 7 livelli) saranno abbattuti con la tecnica di microcariche di esplosivo, a cura della ESPLODEM SERVICE di Giangregorio Erminio, con sede in Modena.
Gli esiti della consulenza non hanno evidenziato particolari inconvenienti, né situazioni a rischio, per cui si è ritenuto di limitare la demolizione con mezzi tradizionali alla sola parte costituita da un unico piano terra (demolizione già effettuata), mentre i due corpi di fabbrica multipiano (rispettivamente di 5 e 7 livelli) saranno abbattuti con la tecnica di microcariche di esplosivo, a cura della ESPLODEM SERVICE di Giangregorio Erminio, con sede in Modena.

Versione delle 16:37, 12 set 2011

Indice

La storia

anno 1972


1968

La storia dello Scheletrone inizia il 30 agosto 1968 con il rilascio della licenza per la costruzione di un fabbricato composto da due edifici a gradoni muniti di un cortile con ascensore e da una zona antistante allestita con giardino e piscina per bambini, mentre nella parte frontale era previsto un ristorante all'aperto con annesso un giardino coltivato. È del luglio dello stesso anno il nulla osta della Sopraintendenza ai monumenti della Liguria.

1971

Nel giugno del 1971 viene effettuato il sequestro penale del cantiere da parte della Pretura della Spezia viene sequestrata la licenza edilizia e la relativa documentazione. Nel frattempo il comune rilascia la licenza edilizia in variante al permesso originario anche in virtù del parere espresso parere favorevole espresso dalla Soprintendenza di Genova.

1972

Ad aprile viene messo in atto il dissequestro del cantiere e la restituzione di tutte le opere edilizie. Alla società titolare della licenza viene concessa una proroga per l'ultimazione dei lavori che con verbale del luglio 72 vengono fissati nel termine di due anni dall'inizio con l'improrogabilità dei termini della licenza stessa.

1986

La Società comproprietaria del complesso immobiliare nel settembre del 1986, presenta richiesta di condono edilizio per ottenere la sanatoria per complessivi 601,62 mq. relativi alle opere eseguite in difformità dagli originari titoli edilizi.

1999

Il Comune istruisce le pratiche ed avvia il procedimento per la dichiarazione di decadenza della licenza edilizia n°78 del 30 agosto 1968 e della licenza edilizia di variante del 1971.

2001

La pratica di condono edilizio viene rigettata a seguito del parere negativo espresso dalla Commissione Edilizia Integrata comunale nella seduta del 13 marzo 2001.

2002

Nel gennaio 2002 viene emessa l'ordinanza di demolizione delle parti di costruzione oggetto della pratica di condono edilizio. Nel mese di marzo viene presentato ricorso al TAR della Liguria contro l'ordinanza di demolizione. Ad aprile viene stipulata tra Il Comune di Porto Venere Direzione Regionale per i Beni e le Attività Culturali e Regione Liguria la convenzione per il recupero dell'area dello Scheletrone. Il 20 maggio è approvato l'Accordo finalizzato al progetto di recupero paesistico ambientale dell'area sita in località San Giovanni. Con i fondi messi a disposizione dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali viene affidato l'incarico professionale allo Studio LAND di Milano (arch. Andreas Kipar) per la redazione di un progetto preliminare che viene presentato nell'agosto dello stesso anno.

2004

Ad aprile 2004 vi è l'approvazione del progetto definitivo con la relativa presentazione. Nello stesso anno viene adottato il Piano del Parco Naturale Regionale di Porto Venere che contiene anche la specifica normativa relativa al'area dello scheletrone. Il progetto definitivo prevede un parziale mantenimento della struttura in cemento armato esistente e un suo completamento limitatamente ai primi due livelli (interrato e primo) con destinazioni compatibili con le finalità del Parco Naturale Regionale di Porto Venere.

2007

Durante la fase di revisione del Piano del Parco Naturale viene decisa una rivisitazione della proposta progettuale che prevede la completa demolizione della struttura e la realizzazione di un'area verde attrezzata inserita in un contesto di riqualificazione dei percorsi pubblici dell'Isola. Nell'ottobre entra in vigore il Piano del Parco Naturale Regionale di Porto Venere che conferma la suddetta previsione progettuale.

2008

Nel febbraio 2008 viene consegnato alla Regione Liguria il progetto definitivo di recupero paesistico - ambientale dell'area che è stato redatto congiuntamente dallo studio LAND di Milano e dallo studio A&G di Sarzana. Il Comune trasmette alla Regione Liguria il progetto completo di tutti gli elaborati tecnici per la procedura di approvazione. La Giunta Regionale approva il progetto nella seduta del 15 aprile 2008. Il 7 agosto 2008, la Regione Liguria, dichiara la pubblica utilità ai fini dell'avvio della procedura di esproprio dei terreni. Nel mese di ottobre viene messa in atto la procedura espropriativa riguardante i terreni interessati dal recupero dell'area in località San Giovanni e connessi alla demolizione dello Scheletrone. Con deliberazione della Giunta comunale dell'8 novembre 2008 è stato approvato il progetto esecutivo dei lavori e avviata la procedura di gara per l'affidamento dei lavori. Il 27 dicembre sono stati affidati i lavori all'impresa Giustiniana s.r.l. di Gavi (Alessandria) per l'importo di circa 900.000 Euro.

2009

L'Amministrazione Comunale ha proceduto a mettere in opera tutte le azioni necessarie per mettere a disposizione della ditta appaltatrice le aree di cantiere, pertanto è stata perfezionata la procedura espropriativa attraverso l'occupazione d'urgenza delle aree. Sono stati interessati dalla procedura più di 55 ditte catastali e ciò ha comportato una notevole mole di lavoro che ha coinvolto tutti gli uffici amministrativi del Comune. Sono state avviate le procedure per la sottoscrizione dei protocolli d'intesa con i soggetti interessati proprietari delle aree oggetto d'intervento (Villa San Giovanni, Carlo Alberto) così come previsto nel vigente Piano del Parco. Nel corso del mese di aprile è stato siglato il protocollo d'intesa con la Direzione Regionale per Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria che ha messo ha disposizione il finanziamento di 166.000,00 Euro finalizzato alle operazioni di demolizione dello scheletro in cemento armato. Subito dopo è stato dato inizio ai lavori propedeutici alla demolizione.


Brevi note sull'abbattimento dello Scheletrone - Isola Palmaria

anno 1999

Nel progetto approvato venivano prefigurate diverse tecniche di demolizione, per meglio utilizzare, in sede esecutiva, le esperienze, la disponibilità di mezzi (in definitiva, le specificità) dell'impresa appaltatrice, una volta che essa fosse stata individuata. Dopo l'aggiudicazione dell'appalto, la Giustiniana S.r.l. manifestava interesse per un tipo di demolizione con microcariche di esplosivo, in modo da eliminare i rischi connessi all'abbattimento di corpi in quota attraverso i tradizionali mezzi meccanici, oppure U.H.D. Il Direttore lavori, nonché responsabile della sicurezza, ing.Adriano Ambrosini, esaminata la richiesta dell'Impresa appaltatrice, evidenziava al Comune di Porto Venere la necessità di attingere maggiori informazioni sugli aspetti connessi alla tecnica demolitoria con microcariche, tramite la consulenza di persona particolarmente qualificata, poi individuata nel prof. Adolfo Bacci. Gli esiti della consulenza non hanno evidenziato particolari inconvenienti, né situazioni a rischio, per cui si è ritenuto di limitare la demolizione con mezzi tradizionali alla sola parte costituita da un unico piano terra (demolizione già effettuata), mentre i due corpi di fabbrica multipiano (rispettivamente di 5 e 7 livelli) saranno abbattuti con la tecnica di microcariche di esplosivo, a cura della ESPLODEM SERVICE di Giangregorio Erminio, con sede in Modena.

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