VERNAZZA

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'''Vernazza''' è una delle perle delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]], distribuita attorno ad un porticciolo e circondata da uno spettacolare paesaggio naturale. Il suo aspetto è ancora oggi quello di borgo marinaro, nonostante il grande via vai turistico, e vedersela davanti quando si arriva dal mare, o dalle colline dopo una lunga escursione, è come trovarsi di fronte ad una galleria d'arte a cielo aperto. La natura ha dipinto il territorio con i colori suoi più intensi, le armonie più gaudenti, quasi facessero parte di un mondo 'fluttuante' che ci è dato ammirare con il più profondo rispetto e sentimento. Asserragliata tra la terra e il mare e parte sin dal 1999 del [[PARCO NAZIONALE DELLE  5 TERRE|Parco Nazionale delle Cinque Terre]], '''Vernazza''' è il risultato prodigioso del millenario lavoro dei suoi abitanti, che di necessita virtù hanno trasformando i ripidi pendii in fertili terrazzamenti per la coltivazione della vite e dell'ulivo. Un territorio fragile e delicato, tipico del tratto ligure di Levante, che lo stesso Eugenio Montale, genovese e premio Nobel per la letteratura, amava ricordare come un «paesaggio roccioso e austero, asilo di pescatori e di contadini viventi a frusto su un lembo di spiaggia che in certi tratti va sempre più assottigliandosi, nuda e solenne cornice di una delle più primitive d'Italia... ». L'abitato scende lungo il corso del [[TORRENTE VERNAZZOLA|torrente Vernazzola]] (ora coperto) per una stretta e ripida valle, circondato dai tipici terrazzamenti. Per sfruttare un territorio di tale fattezze l'uomo ha dovuto lavorare duro, non da decenni ma da secoli. L'antica tradizione dei muretti a secco, per esempio, ha cambiato l'aspetto del paesaggio naturale delle [:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]] da tempi che si perdono nei meandri della storia: aree boschive che nei secoli vennero sostituite da coltivazioni caratterizzate da un totale di 8.400.000 metri cubi da bassi muretti di roccia arenaria, sovrapposti e riempiti di pietrisco a terra. La lunghezza totale raggiunge ancora oggi gli oltre 6.700 chilometri. La storia di '''Vernazza''' inizia nel periodo Romano con il nome di Gens Vulnezia e si sviluppa durante il Medioevo fino a diventare un importante borgo. Era il 1088 e il suo nome era Castrum Vernatio, base marina contro i Saraceni che imperversavano nel Tirreno. Come gli altri borghi delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]], '''Vernazza''' venne fortificata da Genova e a differenza delle sue vicine sorelle fu l'unica a possedere un porto riparato, utile alle galee genovesi, soprattutto nella guerra contro i Pisani. Qualche secolo dopo la sua popolazione era già stimata a circa 400 abitanti e 88 capi famiglia, fedeli servitori di una delle Repubbliche Marine più grandi del Mediterraneo. Una città, quindi, di antiche tradizioni storiche e urbane, sviluppatasi fino a diventare uno dei borghi più belli d'Italia, di spiccato interesse artistico e storico, e come tale recensito nel 2001 dall'ANCI (Associazione Nazionale de Comuni Italiani). Alcuni anni prima, nel 1997, l'UNESCO inseriva la località nella lista Patrimonio dell'Umanità, insieme alle altre località delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]] ([[:Categoria:MONTEROSSO AL MARE|Monterosso]], [[:Categoria:CORNIGLIA|Corniglia]], [[:Categoria:MANAROLA|Manarola]], [[:Categoria:RIOMAGGIORE|Riomaggiore]] ), [[:Categoria:PORTOVENERE|Porto Venere]] e le isole di [[:Categoria:ISOLA PALMARIA|Palmaria]], [[:Categoria:ISOLA DEL TINO|Tino]] e [[:Categoria:ISOLA DEL TINETTO|Tinetto]]. Tra questi gioielli della Liguria, '''Vernazza''' viene considerata uno dei più suggestivi. Sarà per quella sua aria fragile ed effimera, per quel suo essere terra selvaggia e contemporaneamente creatura plasmata dall'uomo. Tutte le località delle Cinque Terre appartengono ad un quadro uguale a se stesso, fatto di edifici colorati accatastati l'uno all'altro e ristretti in poco spazio, di sentieri e scalinate in pietra e di scogliere intente a buttarsi giù verso il scintillante mare blu. Non esistono automobili e il modo migliore per raggiungere una località e l'altra è semplicemente camminare. Il treno o il traghetto vengono spesso in aiuto, tuttavia. Le strade di '''Vernazza''' sono per lo più viuzze, imitando scogliere e terrazzamenti laterali scendono anch'esse giù verso la via principale, riversandosi nella piccola piazza del porticciolo e nel cristallino specchio di mare che la bagna. Da un lato, su una roccia a picco sulle acque si scorge la Chiesa Parrocchiale di S. Maria d'Antiochia (1318), in stile gotico-ligure, attribuita a Magistri Antelami. La sua è una struttura particolare, con un campanile ottagonale, con doppio coronamento di archetti e cupola ogivale. L'ingresso è situato accanto all'abside ed è collegato alla piazza antistante la chiesa (posta ad un livello inferiore), da una scalinata. Sulla piazza si affacciano diversi palazzi antichi, il più caratteristico, medievale, è stato costruito in peridotite locale color verde. L'estremità orientale del piccolo golfo è dominata dal Castello dei Doria e dalla torre del Belforte, cilindrica, più volte usata come punto di avvistamento e di strategia militare. All'interno vengono ospitate diverse mostre ed esposizioni storico-artistiche ed è curioso notare che qui un tempo trovava dimora anche lo stesso cannone di bronzo oggi situato in una delle sale del British Musuem di Londra (si controlli la scritta Comunitas Vernatiae, se avete occasione di visitare il grande museo della capitale britannica). Arrivati fin qui, ci si accorge di quanto il panorama della costa ligure di '''Vernazza''' non finisca mai di sorprendere. In qualsiasi angolazione lo sguardo si posi, si osserva un'altra visione, bella e suadente quanto la precedente. Siamo nella parte alta dell'abitato, nell'estrema scogliera sud, raggiungibile attraverso tanto di carrugi, scalinate e viuzze. Salendo un po' più su, nella '''Vernazza''' Alta, la torre e l'abitato, il mare, le verdi colline e il cielo azzurro, sembra quasi di poterli racchiudere tutti nel palmo di una mano: la visuale, vista da una delle terrazze della via Carratino, è completa e il panorama riesce a togliere il fiato per tanta bellezza. Da qui si possono notare altre fortificazioni genovesi, le cosiddette torri di vedetta, di cui è parte il Torrione quadrangolare situato nel giardino del Convento di S. Francesco, dei padri Minori Osservanti, francescani (originario del XVII secolo). '''Vernazza''' è anche una delle località più conosciute nell'ambito dell'escursionismo. Attraverso un impervio sentiero si può raggiungere il Santuario di Nostra Signora di Reggio (310 metri s.l.m.), un posto unico e circondato da una natura quasi incontaminata. Venne costruito nel XI secolo probabilmente sopra le fondamenta di un edificio più antico (come si nota dalla cripta sotto il pavimento della chiesa) ed ha subito pesanti rimaneggiamenti architettonici che ne hanno modificato la pianta da basilicale a croce latina. Abbiamo trovato particolarmente suggestivo l'ombroso e vasto piazzale antistante l'edificio, ideale per un breve riposo al termine del tragitto. L'itinerario che conduce fino a qui è numerato con il numero 8, è lungo due chilometri ed è molto conosciuto non solo tra gli appassionati di trekking ma anche tra i pellegrini che da secoli raggiungono il santuario per via di alcune misteriose guarigioni: si racconta che i miracoli iniziarono a verificarsi in un angolo della chiesa, una nicchia nota come 'finestra della Madonna'. L'immagine che viene venerata è quella della Madonna Nera con Bambino, detta l'Africana. Il percorso è parte del tracciato noto come Strada dei Santuari, che per l'appunto deve il suo nome al fatto di collegare tutti i Santuari delle Cinque Terre e cioè: Santuario di Nostra Signora di Montenero a Riomaggiore, al Santuario di Nostra Signora della Salute a Manarola, al Santuario di Nostra Signora delle Grazie a Corniglia e al Santuario di Nostra Signora di Soviore a Monterosso al Mare. Il sentiero 8 di '''Vernazza''' è lastricato e serve anche da percorso della Via Crucis nel periodo pasquale. Da '''Vernazza''' diparte anche il noto Sentiero azzurro che arriva fino a Corniglia, un percorso di circa 4 chilometri intriso di vari punti di bellezza paesaggistica e da fare in circa due ore di tempo. Restano interessanti anche i festival e gli eventi di '''Vernazza''', tra tutti in particolare la Festa di S. Margherita (la terza settimana di luglio), celebrata con una processione serale che dalla piazza della chiesa sale fino all'estremità settentrionale di '''Vernazza''', e la Festa della Madonna di Reggio (prima domenica di agosto). Non si perda occasiona di visitare la località durante il cosiddetto Natale subacqueo, nel quale la statua del Gesù bambino viene riportata a riva dai subacquei per la celebrazione della Messa di Natale. Un altro appuntamento molto atteso è anche il Vernazzarte (nei mesi estivi), rassegna di arte moderna e contemporanea. '''Vernazza''' è una terra vera, bella come poche, volubile e delicata e per questo uno dei più autentici patrimoni italiani, orgoglio di tutti noi.
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'''Vernazza''' è una delle perle delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]], distribuita attorno ad un porticciolo e circondata da uno spettacolare paesaggio naturale. Il suo aspetto è ancora oggi quello di borgo marinaro, nonostante il grande via vai turistico, e vedersela davanti quando si arriva dal mare, o dalle colline dopo una lunga escursione, è come trovarsi di fronte ad una galleria d'arte a cielo aperto. La natura ha dipinto il territorio con i colori suoi più intensi, le armonie più gaudenti, quasi facessero parte di un mondo 'fluttuante' che ci è dato ammirare con il più profondo rispetto e sentimento. Asserragliata tra la terra e il mare e parte sin dal 1999 del [[PARCO NAZIONALE DELLE  5 TERRE|Parco Nazionale delle Cinque Terre]], '''Vernazza''' è il risultato prodigioso del millenario lavoro dei suoi abitanti, che di necessita virtù hanno trasformando i ripidi pendii in fertili terrazzamenti per la coltivazione della vite e dell'ulivo. Un territorio fragile e delicato, tipico del tratto ligure di Levante, che lo stesso Eugenio Montale, genovese e premio Nobel per la letteratura, amava ricordare come un «paesaggio roccioso e austero, asilo di pescatori e di contadini viventi a frusto su un lembo di spiaggia che in certi tratti va sempre più assottigliandosi, nuda e solenne cornice di una delle più primitive d'Italia... ». L'abitato scende lungo il corso del [[TORRENTE VERNAZZOLA|torrente Vernazzola]] (ora coperto) per una stretta e ripida valle, circondato dai tipici terrazzamenti. Per sfruttare un territorio di tale fattezze l'uomo ha dovuto lavorare duro, non da decenni ma da secoli. L'antica tradizione dei muretti a secco, per esempio, ha cambiato l'aspetto del paesaggio naturale delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]] da tempi che si perdono nei meandri della storia: aree boschive che nei secoli vennero sostituite da coltivazioni caratterizzate da un totale di 8.400.000 metri cubi da bassi muretti di roccia arenaria, sovrapposti e riempiti di pietrisco a terra. La lunghezza totale raggiunge ancora oggi gli oltre 6.700 chilometri. La storia di '''Vernazza''' inizia nel periodo Romano con il nome di Gens Vulnezia e si sviluppa durante il Medioevo fino a diventare un importante borgo. Era il 1088 e il suo nome era Castrum Vernatio, base marina contro i Saraceni che imperversavano nel Tirreno. Come gli altri borghi delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]], '''Vernazza''' venne fortificata da Genova e a differenza delle sue vicine sorelle fu l'unica a possedere un porto riparato, utile alle galee genovesi, soprattutto nella guerra contro i Pisani. Qualche secolo dopo la sua popolazione era già stimata a circa 400 abitanti e 88 capi famiglia, fedeli servitori di una delle Repubbliche Marine più grandi del Mediterraneo. Una città, quindi, di antiche tradizioni storiche e urbane, sviluppatasi fino a diventare uno dei borghi più belli d'Italia, di spiccato interesse artistico e storico, e come tale recensito nel 2001 dall'ANCI (Associazione Nazionale de Comuni Italiani). Alcuni anni prima, nel 1997, l'UNESCO inseriva la località nella lista Patrimonio dell'Umanità, insieme alle altre località delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]] ([[:Categoria:MONTEROSSO AL MARE|Monterosso]], [[:Categoria:CORNIGLIA|Corniglia]], [[:Categoria:MANAROLA|Manarola]], [[:Categoria:RIOMAGGIORE|Riomaggiore]] ), [[:Categoria:PORTOVENERE|Porto Venere]] e le isole di [[:Categoria:ISOLA PALMARIA|Palmaria]], [[:Categoria:ISOLA DEL TINO|Tino]] e [[:Categoria:ISOLA DEL TINETTO|Tinetto]]. Tra questi gioielli della Liguria, '''Vernazza''' viene considerata uno dei più suggestivi. Sarà per quella sua aria fragile ed effimera, per quel suo essere terra selvaggia e contemporaneamente creatura plasmata dall'uomo. Tutte le località delle Cinque Terre appartengono ad un quadro uguale a se stesso, fatto di edifici colorati accatastati l'uno all'altro e ristretti in poco spazio, di sentieri e scalinate in pietra e di scogliere intente a buttarsi giù verso il scintillante mare blu. Non esistono automobili e il modo migliore per raggiungere una località e l'altra è semplicemente camminare. Il treno o il traghetto vengono spesso in aiuto, tuttavia. Le strade di '''Vernazza''' sono per lo più viuzze, imitando scogliere e terrazzamenti laterali scendono anch'esse giù verso la via principale, riversandosi nella piccola piazza del porticciolo e nel cristallino specchio di mare che la bagna. Da un lato, su una roccia a picco sulle acque si scorge la Chiesa Parrocchiale di S. Maria d'Antiochia (1318), in stile gotico-ligure, attribuita a Magistri Antelami. La sua è una struttura particolare, con un campanile ottagonale, con doppio coronamento di archetti e cupola ogivale. L'ingresso è situato accanto all'abside ed è collegato alla piazza antistante la chiesa (posta ad un livello inferiore), da una scalinata. Sulla piazza si affacciano diversi palazzi antichi, il più caratteristico, medievale, è stato costruito in peridotite locale color verde. L'estremità orientale del piccolo golfo è dominata dal Castello dei Doria e dalla torre del Belforte, cilindrica, più volte usata come punto di avvistamento e di strategia militare. All'interno vengono ospitate diverse mostre ed esposizioni storico-artistiche ed è curioso notare che qui un tempo trovava dimora anche lo stesso cannone di bronzo oggi situato in una delle sale del British Musuem di Londra (si controlli la scritta Comunitas Vernatiae, se avete occasione di visitare il grande museo della capitale britannica). Arrivati fin qui, ci si accorge di quanto il panorama della costa ligure di '''Vernazza''' non finisca mai di sorprendere. In qualsiasi angolazione lo sguardo si posi, si osserva un'altra visione, bella e suadente quanto la precedente. Siamo nella parte alta dell'abitato, nell'estrema scogliera sud, raggiungibile attraverso tanto di carrugi, scalinate e viuzze. Salendo un po' più su, nella '''Vernazza''' Alta, la torre e l'abitato, il mare, le verdi colline e il cielo azzurro, sembra quasi di poterli racchiudere tutti nel palmo di una mano: la visuale, vista da una delle terrazze della via Carratino, è completa e il panorama riesce a togliere il fiato per tanta bellezza. Da qui si possono notare altre fortificazioni genovesi, le cosiddette torri di vedetta, di cui è parte il Torrione quadrangolare situato nel giardino del Convento di S. Francesco, dei padri Minori Osservanti, francescani (originario del XVII secolo). '''Vernazza''' è anche una delle località più conosciute nell'ambito dell'escursionismo. Attraverso un impervio sentiero si può raggiungere il Santuario di Nostra Signora di Reggio (310 metri s.l.m.), un posto unico e circondato da una natura quasi incontaminata. Venne costruito nel XI secolo probabilmente sopra le fondamenta di un edificio più antico (come si nota dalla cripta sotto il pavimento della chiesa) ed ha subito pesanti rimaneggiamenti architettonici che ne hanno modificato la pianta da basilicale a croce latina. Abbiamo trovato particolarmente suggestivo l'ombroso e vasto piazzale antistante l'edificio, ideale per un breve riposo al termine del tragitto. L'itinerario che conduce fino a qui è numerato con il numero 8, è lungo due chilometri ed è molto conosciuto non solo tra gli appassionati di trekking ma anche tra i pellegrini che da secoli raggiungono il santuario per via di alcune misteriose guarigioni: si racconta che i miracoli iniziarono a verificarsi in un angolo della chiesa, una nicchia nota come 'finestra della Madonna'. L'immagine che viene venerata è quella della Madonna Nera con Bambino, detta l'Africana. Il percorso è parte del tracciato noto come Strada dei Santuari, che per l'appunto deve il suo nome al fatto di collegare tutti i Santuari delle Cinque Terre e cioè: Santuario di Nostra Signora di Montenero a Riomaggiore, al Santuario di Nostra Signora della Salute a Manarola, al Santuario di Nostra Signora delle Grazie a Corniglia e al Santuario di Nostra Signora di Soviore a Monterosso al Mare. Il sentiero 8 di '''Vernazza''' è lastricato e serve anche da percorso della Via Crucis nel periodo pasquale. Da '''Vernazza''' diparte anche il noto Sentiero azzurro che arriva fino a Corniglia, un percorso di circa 4 chilometri intriso di vari punti di bellezza paesaggistica e da fare in circa due ore di tempo. Restano interessanti anche i festival e gli eventi di '''Vernazza''', tra tutti in particolare la Festa di S. Margherita (la terza settimana di luglio), celebrata con una processione serale che dalla piazza della chiesa sale fino all'estremità settentrionale di '''Vernazza''', e la Festa della Madonna di Reggio (prima domenica di agosto). Non si perda occasiona di visitare la località durante il cosiddetto Natale subacqueo, nel quale la statua del Gesù bambino viene riportata a riva dai subacquei per la celebrazione della Messa di Natale. Un altro appuntamento molto atteso è anche il Vernazzarte (nei mesi estivi), rassegna di arte moderna e contemporanea. '''Vernazza''' è una terra vera, bella come poche, volubile e delicata e per questo uno dei più autentici patrimoni italiani, orgoglio di tutti noi.
[[Categoria:VERNAZZA]]
[[Categoria:VERNAZZA]]
[[Categoria:CINQUE TERRE]]
[[Categoria:CINQUE TERRE]]

Versione delle 15:41, 9 mar 2012

Vernazza è una delle perle delle Cinque Terre, distribuita attorno ad un porticciolo e circondata da uno spettacolare paesaggio naturale. Il suo aspetto è ancora oggi quello di borgo marinaro, nonostante il grande via vai turistico, e vedersela davanti quando si arriva dal mare, o dalle colline dopo una lunga escursione, è come trovarsi di fronte ad una galleria d'arte a cielo aperto. La natura ha dipinto il territorio con i colori suoi più intensi, le armonie più gaudenti, quasi facessero parte di un mondo 'fluttuante' che ci è dato ammirare con il più profondo rispetto e sentimento. Asserragliata tra la terra e il mare e parte sin dal 1999 del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Vernazza è il risultato prodigioso del millenario lavoro dei suoi abitanti, che di necessita virtù hanno trasformando i ripidi pendii in fertili terrazzamenti per la coltivazione della vite e dell'ulivo. Un territorio fragile e delicato, tipico del tratto ligure di Levante, che lo stesso Eugenio Montale, genovese e premio Nobel per la letteratura, amava ricordare come un «paesaggio roccioso e austero, asilo di pescatori e di contadini viventi a frusto su un lembo di spiaggia che in certi tratti va sempre più assottigliandosi, nuda e solenne cornice di una delle più primitive d'Italia... ». L'abitato scende lungo il corso del torrente Vernazzola (ora coperto) per una stretta e ripida valle, circondato dai tipici terrazzamenti. Per sfruttare un territorio di tale fattezze l'uomo ha dovuto lavorare duro, non da decenni ma da secoli. L'antica tradizione dei muretti a secco, per esempio, ha cambiato l'aspetto del paesaggio naturale delle Cinque Terre da tempi che si perdono nei meandri della storia: aree boschive che nei secoli vennero sostituite da coltivazioni caratterizzate da un totale di 8.400.000 metri cubi da bassi muretti di roccia arenaria, sovrapposti e riempiti di pietrisco a terra. La lunghezza totale raggiunge ancora oggi gli oltre 6.700 chilometri. La storia di Vernazza inizia nel periodo Romano con il nome di Gens Vulnezia e si sviluppa durante il Medioevo fino a diventare un importante borgo. Era il 1088 e il suo nome era Castrum Vernatio, base marina contro i Saraceni che imperversavano nel Tirreno. Come gli altri borghi delle Cinque Terre, Vernazza venne fortificata da Genova e a differenza delle sue vicine sorelle fu l'unica a possedere un porto riparato, utile alle galee genovesi, soprattutto nella guerra contro i Pisani. Qualche secolo dopo la sua popolazione era già stimata a circa 400 abitanti e 88 capi famiglia, fedeli servitori di una delle Repubbliche Marine più grandi del Mediterraneo. Una città, quindi, di antiche tradizioni storiche e urbane, sviluppatasi fino a diventare uno dei borghi più belli d'Italia, di spiccato interesse artistico e storico, e come tale recensito nel 2001 dall'ANCI (Associazione Nazionale de Comuni Italiani). Alcuni anni prima, nel 1997, l'UNESCO inseriva la località nella lista Patrimonio dell'Umanità, insieme alle altre località delle Cinque Terre (Monterosso, Corniglia, Manarola, Riomaggiore ), Porto Venere e le isole di Palmaria, Tino e Tinetto. Tra questi gioielli della Liguria, Vernazza viene considerata uno dei più suggestivi. Sarà per quella sua aria fragile ed effimera, per quel suo essere terra selvaggia e contemporaneamente creatura plasmata dall'uomo. Tutte le località delle Cinque Terre appartengono ad un quadro uguale a se stesso, fatto di edifici colorati accatastati l'uno all'altro e ristretti in poco spazio, di sentieri e scalinate in pietra e di scogliere intente a buttarsi giù verso il scintillante mare blu. Non esistono automobili e il modo migliore per raggiungere una località e l'altra è semplicemente camminare. Il treno o il traghetto vengono spesso in aiuto, tuttavia. Le strade di Vernazza sono per lo più viuzze, imitando scogliere e terrazzamenti laterali scendono anch'esse giù verso la via principale, riversandosi nella piccola piazza del porticciolo e nel cristallino specchio di mare che la bagna. Da un lato, su una roccia a picco sulle acque si scorge la Chiesa Parrocchiale di S. Maria d'Antiochia (1318), in stile gotico-ligure, attribuita a Magistri Antelami. La sua è una struttura particolare, con un campanile ottagonale, con doppio coronamento di archetti e cupola ogivale. L'ingresso è situato accanto all'abside ed è collegato alla piazza antistante la chiesa (posta ad un livello inferiore), da una scalinata. Sulla piazza si affacciano diversi palazzi antichi, il più caratteristico, medievale, è stato costruito in peridotite locale color verde. L'estremità orientale del piccolo golfo è dominata dal Castello dei Doria e dalla torre del Belforte, cilindrica, più volte usata come punto di avvistamento e di strategia militare. All'interno vengono ospitate diverse mostre ed esposizioni storico-artistiche ed è curioso notare che qui un tempo trovava dimora anche lo stesso cannone di bronzo oggi situato in una delle sale del British Musuem di Londra (si controlli la scritta Comunitas Vernatiae, se avete occasione di visitare il grande museo della capitale britannica). Arrivati fin qui, ci si accorge di quanto il panorama della costa ligure di Vernazza non finisca mai di sorprendere. In qualsiasi angolazione lo sguardo si posi, si osserva un'altra visione, bella e suadente quanto la precedente. Siamo nella parte alta dell'abitato, nell'estrema scogliera sud, raggiungibile attraverso tanto di carrugi, scalinate e viuzze. Salendo un po' più su, nella Vernazza Alta, la torre e l'abitato, il mare, le verdi colline e il cielo azzurro, sembra quasi di poterli racchiudere tutti nel palmo di una mano: la visuale, vista da una delle terrazze della via Carratino, è completa e il panorama riesce a togliere il fiato per tanta bellezza. Da qui si possono notare altre fortificazioni genovesi, le cosiddette torri di vedetta, di cui è parte il Torrione quadrangolare situato nel giardino del Convento di S. Francesco, dei padri Minori Osservanti, francescani (originario del XVII secolo). Vernazza è anche una delle località più conosciute nell'ambito dell'escursionismo. Attraverso un impervio sentiero si può raggiungere il Santuario di Nostra Signora di Reggio (310 metri s.l.m.), un posto unico e circondato da una natura quasi incontaminata. Venne costruito nel XI secolo probabilmente sopra le fondamenta di un edificio più antico (come si nota dalla cripta sotto il pavimento della chiesa) ed ha subito pesanti rimaneggiamenti architettonici che ne hanno modificato la pianta da basilicale a croce latina. Abbiamo trovato particolarmente suggestivo l'ombroso e vasto piazzale antistante l'edificio, ideale per un breve riposo al termine del tragitto. L'itinerario che conduce fino a qui è numerato con il numero 8, è lungo due chilometri ed è molto conosciuto non solo tra gli appassionati di trekking ma anche tra i pellegrini che da secoli raggiungono il santuario per via di alcune misteriose guarigioni: si racconta che i miracoli iniziarono a verificarsi in un angolo della chiesa, una nicchia nota come 'finestra della Madonna'. L'immagine che viene venerata è quella della Madonna Nera con Bambino, detta l'Africana. Il percorso è parte del tracciato noto come Strada dei Santuari, che per l'appunto deve il suo nome al fatto di collegare tutti i Santuari delle Cinque Terre e cioè: Santuario di Nostra Signora di Montenero a Riomaggiore, al Santuario di Nostra Signora della Salute a Manarola, al Santuario di Nostra Signora delle Grazie a Corniglia e al Santuario di Nostra Signora di Soviore a Monterosso al Mare. Il sentiero 8 di Vernazza è lastricato e serve anche da percorso della Via Crucis nel periodo pasquale. Da Vernazza diparte anche il noto Sentiero azzurro che arriva fino a Corniglia, un percorso di circa 4 chilometri intriso di vari punti di bellezza paesaggistica e da fare in circa due ore di tempo. Restano interessanti anche i festival e gli eventi di Vernazza, tra tutti in particolare la Festa di S. Margherita (la terza settimana di luglio), celebrata con una processione serale che dalla piazza della chiesa sale fino all'estremità settentrionale di Vernazza, e la Festa della Madonna di Reggio (prima domenica di agosto). Non si perda occasiona di visitare la località durante il cosiddetto Natale subacqueo, nel quale la statua del Gesù bambino viene riportata a riva dai subacquei per la celebrazione della Messa di Natale. Un altro appuntamento molto atteso è anche il Vernazzarte (nei mesi estivi), rassegna di arte moderna e contemporanea. Vernazza è una terra vera, bella come poche, volubile e delicata e per questo uno dei più autentici patrimoni italiani, orgoglio di tutti noi.

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