CROCE DI MALTA
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- | * '''1''' | + | * '''1''' Il primo ebbe sede nel palazzo della nobile famiglia '''D'Oria Pamphili''' posto nella via del Prione all'mgolo con la via [[Via Sapri|Sapri]]. Sulla facciata dell'edificio, al civico 45 della [[:Categoria:VIA DEL PRIONE|via del Prione]], tuttora figura lo stemma in marmo della famiglia patrizia. Sotto, una targa ricorda che nel 1853 '''Riccardo Wagner''' soggiornò nella locanda che era sita nel palazzo. I D'Oria l'avevano abbandonato circa alla metà dell'Ottocento per trasferirsi in un più elegante fabbricato costruito fuori dell'antica [[La Città murata|cinta]] muraria posto lungo l'odierna [[VIA DOMENICO CHIODO|via Chiodo]], subito dopo il [[TEATRO CIVICO|Teatro Civico]]. Nell'antico palazzo patrizio due fratelli di Lerici, '''Lorenzo e Serafino Lenzi''', locarono dai D'Oria l'appartamento nobile e due stanze. Quello fu il primo '''Croce di Malta''' spezzino. Correva l'anno 1845; i Lenzi lo tennero in affitto fino al 1849. |
- | Nell'antico palazzo patrizio due fratelli di Lerici, '''Lorenzo e Serafino Lenzi''', locarono dai D'Oria l'appartamento nobile e due stanze. Quello fu il primo Croce di Malta spezzino. Correva l'anno 1845; i Lenzi lo tennero in affitto fino al 1849. | + | <div> |
+ | * '''2''' Nel frattempo, il marchese '''Giovangelo Da Passano''' aveva fatto costruire una palazzina che fu uno dei primissimi, se non il primo in assoluto, edifici della via Chiodo che doveva ancora nascere. Proprio a questo suo sorgere isolato si deve il fatto che l'elegante edificio che oggi é sede della '''[[FONDAZIONE CARISPE|Fondazione CARISPE]]''', sia l'unico della via Chiodo a non essere porticato. Infatti, quando l'Amministrazione civica emanò la norma per cui i costruendi palazzi lungo la [[VIA DOMENICO CHIODO|via Chiodo]] dovessero esere muniti di portici, il fabbricato di Da Passano sfuggì facilmente a questa imposizione per essere stato costruito ben prima che la regola venisse emanata. L'atto di acquisto dell'area venne rogato il 31 luglio del 1844 dal notaio Zappa; mentre lo si costruiva ospitò soldati reduci dai campi di battaglia della prima Guerra d'Indipendenza. La palazzina, cui si accedeva dalla via Principe Amedeo (oggi Minzoni), é di elegante fattura, costruita con un corpo centrale e due ali laterali, una destinata ad accogliere le scuderie; l'altra (quella dalla parte occidentale lungo l'odierna via Da Passano), ospitava i "Bagni", uno stabilimento quasi avveniristico per l'epoca dove ci si poteva immergere per trattamenti con acqua delle diverse temperature, dolce o di mare, estratta quest'ultima grazie a potenti pompe elettriche. Questa parte del secondo Croce di Malta continuò a lungo a svolgere questa funzione, molto utile in quanto le case erano spesso sprovviste dei necessari sanitari per lavare la persona. Qua i Lenzi trasferiscono nel 1849 la propria attività, dando al nuovo albergo il nome di quello di via del Prione: '''Croce di Malta''', cui non di rado si aggiunge l'aggettivo '''Reale''', a sottolineare l'imponenza del loro esercizio. Per di più, qua aveva dimorato la famiglia '''Savoia''' quando, nell'estate del 1853, era stata alla Spezia per i bagni e per permettere alla regina '''Maria Adelaide''' di riprendersi dalle fatiche delle gravidanze. Ricordiamo che fu proprio in questa occasione che, fra i tanti balli, prese il via l'avventura della giovanissima '''Virginia Oldoini''' che conosciamo meglio con il nome di '''Contessa di Castiglione'''. I Lenzi lasciarono l'attività di via del Prione a delle cugine e un certo '''Angelo Tartarini''' a pianterreno vi fece un caffè. | ||
- | * ''' | + | * '''3''' Nel 1873 i Lenzi si trasferirono nuovamente, questa volta nel palazzo molto elegante che tuttora é lungo il '''viale Giuseppe Mazzini''' mantenendo il nome di '''Croce di Malta'''. Il precedente esercizio di via principe Amedeo/Chiodo venne lasciato alla gestione dell'ex cuoco '''Pietro Pernigotti''' che diede all'albergo il nome di '''Albergo d'Italia''', spesso francesizzato in '''Hotel d'Italie'''. |
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Sono ben tre gli alberghi che nella storia della Spezia hanno portato il nome di Croce di Malta.
- 1 Il primo ebbe sede nel palazzo della nobile famiglia D'Oria Pamphili posto nella via del Prione all'mgolo con la via Sapri. Sulla facciata dell'edificio, al civico 45 della via del Prione, tuttora figura lo stemma in marmo della famiglia patrizia. Sotto, una targa ricorda che nel 1853 Riccardo Wagner soggiornò nella locanda che era sita nel palazzo. I D'Oria l'avevano abbandonato circa alla metà dell'Ottocento per trasferirsi in un più elegante fabbricato costruito fuori dell'antica cinta muraria posto lungo l'odierna via Chiodo, subito dopo il Teatro Civico. Nell'antico palazzo patrizio due fratelli di Lerici, Lorenzo e Serafino Lenzi, locarono dai D'Oria l'appartamento nobile e due stanze. Quello fu il primo Croce di Malta spezzino. Correva l'anno 1845; i Lenzi lo tennero in affitto fino al 1849.
- 2 Nel frattempo, il marchese Giovangelo Da Passano aveva fatto costruire una palazzina che fu uno dei primissimi, se non il primo in assoluto, edifici della via Chiodo che doveva ancora nascere. Proprio a questo suo sorgere isolato si deve il fatto che l'elegante edificio che oggi é sede della Fondazione CARISPE, sia l'unico della via Chiodo a non essere porticato. Infatti, quando l'Amministrazione civica emanò la norma per cui i costruendi palazzi lungo la via Chiodo dovessero esere muniti di portici, il fabbricato di Da Passano sfuggì facilmente a questa imposizione per essere stato costruito ben prima che la regola venisse emanata. L'atto di acquisto dell'area venne rogato il 31 luglio del 1844 dal notaio Zappa; mentre lo si costruiva ospitò soldati reduci dai campi di battaglia della prima Guerra d'Indipendenza. La palazzina, cui si accedeva dalla via Principe Amedeo (oggi Minzoni), é di elegante fattura, costruita con un corpo centrale e due ali laterali, una destinata ad accogliere le scuderie; l'altra (quella dalla parte occidentale lungo l'odierna via Da Passano), ospitava i "Bagni", uno stabilimento quasi avveniristico per l'epoca dove ci si poteva immergere per trattamenti con acqua delle diverse temperature, dolce o di mare, estratta quest'ultima grazie a potenti pompe elettriche. Questa parte del secondo Croce di Malta continuò a lungo a svolgere questa funzione, molto utile in quanto le case erano spesso sprovviste dei necessari sanitari per lavare la persona. Qua i Lenzi trasferiscono nel 1849 la propria attività, dando al nuovo albergo il nome di quello di via del Prione: Croce di Malta, cui non di rado si aggiunge l'aggettivo Reale, a sottolineare l'imponenza del loro esercizio. Per di più, qua aveva dimorato la famiglia Savoia quando, nell'estate del 1853, era stata alla Spezia per i bagni e per permettere alla regina Maria Adelaide di riprendersi dalle fatiche delle gravidanze. Ricordiamo che fu proprio in questa occasione che, fra i tanti balli, prese il via l'avventura della giovanissima Virginia Oldoini che conosciamo meglio con il nome di Contessa di Castiglione. I Lenzi lasciarono l'attività di via del Prione a delle cugine e un certo Angelo Tartarini a pianterreno vi fece un caffè.
- 3 Nel 1873 i Lenzi si trasferirono nuovamente, questa volta nel palazzo molto elegante che tuttora é lungo il viale Giuseppe Mazzini mantenendo il nome di Croce di Malta. Il precedente esercizio di via principe Amedeo/Chiodo venne lasciato alla gestione dell'ex cuoco Pietro Pernigotti che diede all'albergo il nome di Albergo d'Italia, spesso francesizzato in Hotel d'Italie.