EUGENIO GIOVANDO
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EUGENIO GIOVANDO
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Luogo di nascita: | La Spezia |
Date: | 7/01/1924 - 12/11/2006 |
Periodo di attività: | 20° secolo |
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Eugenio Giovando poeta, scrittore, musicista, dialettologo, studioso e ricercatore della cultura e delle tradizioni locali, aviatore. Nato alla Spezia, nel quartiere di Piazza Brin il 7 gennaio 1924, ha amato appassionatamente Spezia e si è dedicato per tutta la vita allo studio e al recupero delle sue tradizioni, della storia, dell’arte, del dialetto, divenendo uno dei maggiori esperti di cultura locale. Si è interessato anche al patrimonio culturale ligure e delle altre regioni italiane. Poeta fine e sensibile, ha composto numerose liriche in dialetto e in lingua: i suoi versi, lessicalmente e tecnicamente accurati, si affidano al ritmo e alla musicalità, prediligendo temi importanti, quali la vita, l’uomo, la libertà, l’amore, ma anche il motto arguto, la metafora del mondo animale per castigare i vizi dell'uomo. Una parte non secondaria dei suoi componimenti presenta un sapore tipicamente "ligustico". Ha ottenuto vari riconoscimenti, tra quali il Memorial Sergio Sileri. Moltissimi anche i premi vinti: il Premio dialettale in italiano in Sicilia, il San Fruttuoso e il Superba a Genova. Nel 1997 gli è stata assegnata la medaglia d'oro al premio Valente Faustini dei dialetti italiani di Piacenza, per la poesia Sinque Tère
Ha scritto anche testi in prosa, saggi, manuali di cucina.
È ideatore e autore di tutte le edizioni de O Lünàio dea Spèza dalla prima, nel 1980, fino a quella del 2007 (dal 2008 il "testimone" è passato alle figlie Stefania Giovando e Giuliana Giovando).
Ha ideato, curato e organizzato per 30 anni il concorso nazionale di poesia dialettale Bèla Spèza, in collaborazione, per alcuni anni, con l'Associazione musicale, culturale, sportiva I ragazzi di Migliarina e successivamente con il Circolo Culturale Il Vecchio Portico
Ha collaborato a lungo con Tele Liguria Sud. È stato per molti anni direttore del periodico Tuttospezia.
È stato musicista prolifico e completo: ha composto musica sacra, canzoni per adulti e per bambini. E’ stato finalista allo “Zecchino d’oro” con la canzone Abracadabra. Molto ricca la sua produzione, sia in italiano che in dialetto, dedicata alla città: O bella Spezia è diventata l’inno ufficiale spezzino e ogni domenica è intonato sugli spalti dello stadio dai tifosi della squadra cittadina, alla quale ha dedicato anche Alé Aquilotti. Ha composto - musica e parole - una cinquantina di canzoni dialettali, tra le quali ricordiamo A Spèza de nòte, A fontana de Ciassa Brin, Na feta di fainà, Carlevà da Spèza, Vècia Spèza, Come l'ea bèla a Speza, E richesse de 'sto mondo, oltre a più di cento canzoni in italiano.
Opere in prosa: Storia del carnevale spezzino, Storia della Fiera di San Giuseppe, Storia dei Ragazzi di Migliarina, C'era una volta Spezia (da Ciclina a Gigion Abòssa) , Mia nonna cucinava così , Non solo mes-ciüa , Belinade
Cantautore, ha fatto parte del Gruppo Folk La Sprugola, insieme alla moglie Lena Folk.
Il popolare “O Genio”, scomparso il 12 novembre 2006, amava ricordare la sua esperienza di aviatore: aveva infatti uno spirito che sapeva volare alto e, come nelle parole che gli ha dedicato l'amico e collaboratore di sempre, Giuseppe Giannoni, presidente del Circolo Culturale Il vecchio Portico, "occhi di bimbo e le farfalle nel cuore". Per ricordarlo il Comune della Spezia, a nome della cittadinanza, gli ha dedicato un'epigrafe commemorativa, che è stata affissa sulla facciata del palazzo in Via Gioberti, prospiciente Piazzetta del Bastione, dove egli abitò per più di cinquanta anni, elevando da lì il suo canto d'amore per la città.
Stefania Giovando, figlia del compianto maestro, insieme alla sorella Giuliana ha dato vita alla "Associazione Culturale Eugenio e Lena Giovando" e continua l'opera del padre, pubblicando ogni anno il Lünàio dea Spèza.