BATTERIA UMBERTO I

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La batteria Umberto I, che ha però la struttura di un forte vero e proprio, è una delle più interessanti e particolari di tutto il Golfo della Spezia. Fu costruita tra il 1887 ed il 1889, sull'Isola Palmaria. Tutta la struttura era predisposta per servire una torre binata corazzata, con due pezzi da 400 mm.; i due cannoni Krupp erano lunghi 14 m. e pesavano ben 121 tonnellate l'uno. Il campo di tiro era di 270°, e la gittata di 9.000 metri, capace di interdire l'entrata nel golfo a navi nemiche. La cupola della torre, visibile nelle fotografie, era in ghisa indurita del peso di 1.130 tonnellate, in Italia esisteva solo un'altra batteria come questa ed era a Taranto sull'isola di S. Paolo, denominata Vittorio Emanuele I, ed a parte il cannone da 450 mm., del forte S. Maria, era una delle più potenti esistenti all'epoca. La cadenza di tiro era di un colpo al minuto per cannone. La potenza dei pezzi era all'epoca più che sufficiente ad affondare qualsiaisi corazzata al tempo esistente, ma nessuna di esse si avvicinò mai alla base della Spezia. Già prima della Seconda Guerra Mondiale la batteria divenne superata, e la struttura fu adibita ad altri compiti, quali alloggi personale, e successivamente carcere militare. Il 24 aprile del 2002, finalmente, la batteria Umberto I, dopo i restauri è stata inaugurata e servirà come museo del mare e laboratorio di ricerche bio-marine.

La batteria Umberto I, è situato sulla punta detta della Scola, sull'Isola Palmaria, nel comune di Portovenere, proprio davanti a tale punta, si trova un'altra più antica costruzione, secolo XVI, edificata sopra un'isolotto, durante il dominio della Repubblica di Genova. Il forte venne costruito in modo tale da essere invisibile dal mare, infatti fu collocato in una cava, in parte naturale; un'ipotetica nave nemica avrebbe visto solamente un muro di sostegno, ma costruito con lo stesso materiale delle rocce dell'isola, (portoro e portorino) e quindi molto mimetizzato. Il perimetro della batteria è costituito da una pianta rettangolare, per quanto riguarda il corpo centrale della struttura, mentre la parte terminale finisce con la torre che conteneva i due cannoni e la cupola corazzata girevole di metallo indurito, tipo Gruson. Tutta la costruzione, (3000 mq.), era, infatti, predisposta per servire la torre girevole, la quale era mossa dal vapore creato all'interno di ernomi caldaie, poste in pozzi, tutt'ora visibili, profondi oltre 14 metri. Il piano terra del forte è costituito da un vano centrale intervallato da alcuni muri traversi, e da un camminamento laterale continuo, da un lato delimitato dal terrapieno, dall'altro da varie sale adibite agli impianti di movimento della torre corazzata. I locali ai lati dell'entrata, erano, invece, destinati al corpo di guardia ed all'alloggio del personale di servizio. Il piano superiore è tutto percorso da un camminamento, in molti punti comunicante con il sottostante, tramite oblò e con il tetto tramite "fumaioli": lo scopo era quello di areazione dei locali inferiori e quindi di tutta la batteria; tramite il camminamento si può salire fino alla copertura del tetto, di grande spessore essendo anche in funzione di corazzatura. Il corpo centrale della struttura, come si può vedere dalla piantina sotto, è a tre navate, quella centrale è una sequenza di volte a vela, mentre quelle laterali sono a botte; le sale laterali del corpo centrale erano le riservette per le munizioni dei due cannoni, le quali tramite carrelli su rotaie venivano portate fino ai pezzi. Dopo i restauri, già citati, la batteria Umberto I è veramente bella e merita essere visitata.

Lo stato di conservazione è ottimale.
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