FORTE CASTELLAZZO

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STORIA

Il forte di Castellazzo, o meglio la così detta opera mista, venne costruita negli anni ottanta del 1800, con lo scopo di proteggere la piazzaforte della Spezia da possibili attacchi via terra. La struttura era ben armata con 24 pezzi di artglieria tra i quali ben 8 obici da 210 mm.. Il nome opera mista, deriva dal fatto che la postazione non era costituita di un unico "edificio", come per i forti classici, ma si sviluppava in tre separate costruzioni, due delle quali ancora visibili. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il forte di Castellazzo, iniziò ad essere adibito a batteria antiaerea, con l'installazione di cannoni da 76 mm., la sua funzione originaria, era, infatti, venuta meno, mentre il nuovo pericolo ora era costituito dagli aerei. Come tutte le altre batterie partecipò sempre al fuoco contro formazioni di bombardieri anglo-americani, per cinque anni di guerra. Abbandonato dopo l'ultima guerra, attualmente la zona è stata occupata, in parte anche i vecchi edifici, dalla costruzione di un monastero.

POSIZIONE E STATO ATTUALE

Il forte di Castellazzo, preferiamo chiamarlo così, venne edificato sulla cima del monte omonimo, (sono molti i forti e le batterie che hanno preso il nome dal luogo di costruzione), all'altezza di 280 metri, in una zona incantevole, essendo molto vicino alla città, ma allo stesso tempo immersa nel verde e nella natura, e dominante l'intero Golfo spezzino. Come detto il forte si sviluppa in tre distinte opere, delle quali quella centrale è stata, purtroppo, demolita, mentre le altre due sono ancora in buone condizioni. La prima che si incontra salendo dalla strada principale, è interamente circondata da un fossato, con la zona pezzi, rivolta verso il fronte terra, dove erano piazzati i pezzi da 210 mm.. Si accede alla struttura attraversando un ponte fisso, ma chiuso da un cancello, vedi foto sopra, e dopo un ampio piazzale, ora invaso dalla vegetazione, si trovano, rialzate, le varie piazzole dei pezzi, e nei locali sottostanti i locali adibiti a riservette delle munizioni; poco più avanti, sulla strada, era collocato il corpo di guardia costituito da una palazzina di due piani, ed ora parzialmente ristrutturato. Scendendo in basso si arriva alla seconda opera, anch'essa, in parte circondata da un fossato, e da una stupenda cancellata, ancora esistente, (vedi foto), purtroppo è stato asportato lo stemma reale collocato sopra l'entrata; questa zona del forte venne modificata negli anni '20 del 1900, per adibirla a batteria antiaerea, infatti, si possono vedere le piazzole circolari in cemento armato che ospitavano i cannoni da 76 mm.; nei locali in parte costruiti sotto terra, erano piazzate le riservette delle munizioni, e tutto il materiale necessario all'uso della batteria: nell'ultima foto è raffigurata una piantina di questa parte del forte Castellazzo.
Come detto della terza costruzione, quella centrale, non c'è quasi più traccia, essendo oggi occupata dagli edifici del nuovo monastero. Cogliamo qui l'occasione per evidenziare come tutte le fortificazioni del Golfo, siano raggiungibili tramite ottime strade, (alcune purtroppo abbandonate da decenni ma ancora percorribili), tutte costruite dal genio militare, molte volte con il contributo di lavoratori forzati: strade che ancora oggi permettono di arrivare in posti incentevoli e allo stesso tempo hanno contribuito, sensibilmente, ad incrementare la viabilità del Golfo della Spezia. Stato attuale: buone le condizioni della prima opera, inesistente ormai la seconda, precarie quelle della terza, anche qui sarebbero necessarie opere di recupero e restauro.

CARATTERISTICHE

Anno: 1880 circa Funzione: fronte terra, poi antiaerea

Armamento: 8 obici da 280 mm, 4 cannoni da 150 mm., 10 pezzi da 90 mm., più altri due pezzi; poi 4 cannoni 76/40 mm.
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