GIANNI BREZZA

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Nato a La Spezia il 9 novembre 1942, si era poi trasferito a Roma per intraprendere un percorso fatto di successi: dai primi passi (nel vero senso della parola) come ballerino della Rai alla scelta di dedicarsi alla regia e alla collaborazione nei migliori teatri italiani.

Il compagno della Goggi è stato uno dei primi ballerini della televisione italiana e il suo talento ha omaggiato i primi programmi del piccolo schermo, tra gli anni ’60 e ’70.

Arruolato nel corpo di ballo della tv pubblica di allora, Gianni resterà nella memoria di tutti per i celebri siparietti dei programmi storici della Rai, come Studio Uno, Milleluci e Canzonissima. Le doti attorali del ballerino Gianni, improvvisamente colpiscono la peperina Rita Pavone, che lo chiama a sè, per avvalersi della collaborazione di Brezza non solo come coreografo, ma anche come attore. Il ballerino compare in sceneggiati che vedono la regina del “ballo del mattone” vestire i panni della piccola Rita, in movimento tra assalti alle diligenze e scorribande con i pellerossa, in stile western (genere di filmografia in voga negli anni ’60).

Little Rita nel west risale al ’67 ed è solo uno dei 7 film che vedono Gianni Brezza partecipe della storia della pellicola di metà ’900. Le prime comparse del ballerino nei film, corrispondono anche all’apparizione di numerose immagini da cinepresa, che riprendono un giovane Terence Hill.

Da Canzonissima, la lotteria italiana si sposta nel programma Fantastico, di inizio anni ’70: sarà qui che, tra una coreografia e l’altra, Gianni e Loretta si innamoreranno perdutamente. Come nella migliore tradizione del varietà di quegli anni anni, la struttura del siparietto musicale prevedeva il posizionamento della soubrette (la Goggi appunto) al centro della scena, attorniata dai figuranti e dal corpo di ballo (dei quali Gianni Brezza era primo ballerino): il contenuto del pezzo cantato, viene accompagnato dalla recitazione, sulla quale si focalizza l’attenzione a inizio e metà pezzo.

I primi problemi di salute spingono il ballerino-coreografo ad abbandonare la sala da ballo per dedicarsi a tempo pieno alla realizzazione di spettacoli teatrali e televisivi, dall’ 83 ad oggi. L’uomo diventa così regista della sua compagna e il connubio idilliaco tra la scena e la vita privata si fa sempre più intenso. Sebbene l’abbia sposata solo nel 2008, una copertina di Tv Sorrisi e Canzoni dei mitici anni ’80 li voleva giù uniti nel sacro vincolo del matrimonio, quasi a simboleggiare che il “grande passo” non era indispensabile per ufficializzare un amore già così grande agli occhi del pubblico.

Per la tv, Gianni collabora a portare sul piccolo schermo programmi come Il bello della diretta, Il canzoniere delle Feste e Via Teulada 66. Quest’ultimo programma merita un applauso per l’inventiva del noto coreografo, che oltre a realizzare i balletti, era anche autore del programma. La sua idea era quella di portare sul piccolo schermo un genere nuovo, ossia “la televisione nella televisione”, e quale miglior ambientazione se non lo studio Rai di Via Teulada, 66.

Dopo tanto lavoro, riesce a riprodurre fedelmente gli ambienti della sede della rete pubblica, dedicando spazio all’informazione nella redazione e allo spettacolo nello studio vero e proprio, animato da finti applausi e affiancato da un bar, luogo adatto per due chiacchiere in tutta rilassatezza. Un programma nuovo e rivoluzionario per la tv dei primi anni ’90, al quale gli italiani purtroppo si abituano in ritardo. Gli ultimi aneliti di arte di Gianni sono contenuti negli spettacoli teatrali della moglie, come i recenti Spa-Solo per amore e Se stasera sono qui. Un impronta indelebile nel led-of-fame della televisione italiana, che rivive nei filmati d’epoca, nel ricordo di Loretta Goggi e nei progetti dell’amato Gianni Brezza. Una vita dedicata al mondo dello spettacolo, vissuta sul palcoscenico insieme ad una straordinaria donna e artista: difficile riassumerla in così poche parole e riduttivo sarebbe coglierne la grandezza attraverso questo scritto.

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