PALAZZO PICEDI BENETTINI GROPPALLO

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Il palazzo sorge su fondazioni medievali di cui non rimane più traccia.

La facciata settecentesca è caratterizzata a piano terra da bugnato liscio in pietra che conferisce severità all’insieme, da cui emergono pregevoli grate in ferro battuto, opera dei fabbri sarzanesi, collocate alternativamente a portali in marmo, testimonianza di una tradizione che dalle lontane origini è giunta sino alla prima metà del Novecento; della produzione del ferro battuto ci sono anche altre testimonianze nella città, come il lampione in Piazza Matteotti, angolo Caffè Costituzionale.

Sul portale d’ingresso lo stemma gentilizio delle famiglia. Al piano nobile la facciata presenta il tipico schema rinascimentale di finestroni ornati da frontoni alternativamente triangolari e curvilinei, completati da motivi floreali. All’ ultimo piano ci sono ancora sette finestre rettangolari, sorrette da balaustre a colonnina.

L’atrio presenta busti in marmo raffiguranti imperatori romani. Di particolare interesse la cancellata in ferro battuto che si trova sul fondo dell’atrio, con funzione difensiva. Nel cortile, che risulta decentrato rispetto all’ingresso, sono posizionate due conche in marmo con mascheroni, che raccoglievano l’acqua piovana confluente tramite un canale addossato agli angoli dello stesso e un pozzo. La scala è in pietra di Lavagna e il pavimento a scacchiera bianco e grigio.

Il palazzo ha ospitato illustri personaggi quali Maria Luigia duchessa di Parma venuta per assistere all’apertura dei lavori per la via della Cisa.

Papa Pio VII durante il suo soggiorno in Sarzana concesse alla Cappella del Palazzo il privilegio di Cappella Gentilizia.

La contessa Laura con il genero Marchese Giacomo Gropallo promosse la bonifica della piana tra Luni e Marinella, esempio unico di bonifica privata. La successiva fondazione da parte dello stesso marchese dell’Ente del Canale Lunense permise di eliminare dalla zona la malaria.

Tra i membri della famiglia deve essere ancora ricordato Tommaso Reggio, arcivescovo di Genova, beatificato dal papa Giovanni Paolo II il 3 settembre del 2000.

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