POLITEAMA DUCA DI GENOVA

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Il Politeama era stato costruito nel 1880, su progetto dell'architetto Erminio Pontremoli, su un terreno gratuitamente concesso dal Comune ad Agostino Chiappetti. L'atto di concessione era stato rogato il 24 Novembre del 1877 dal notaio Roisecco; la donazione però era subordinata alla realizzazione del teatro ed all'approvazione del progetto da parte dell'Amministrazione. Il locale era utilizzato gratuitamente anche per riunioni e i comizi elettorali, adunanze solenni, distribuzioni di premi etc. Il nuovo edificio si presentava in linee neoclassiche con un finto bugnato nella parte inferiore che saliva a comprendere il piano del mezzanino; al di sopra vi erano due piani, di cui quello nobile risaltava per una cornice ed un ampio balcone che si allungava in quasi tutta la facciata. Sopra il padiglione del tetto dominava la grande scritta “Politeama Duca di Genova”. Davanti alle sette porte a vetrate si trovava una breve scalinata recintata da una cancellata in ferro. L'inaugurazione avvenne nel 1880 e sei anni dopo il proprietario domandò il permesso di costruire un terzo ordine di galleria, ma la richiesta fu negata. Il teatro, nonostante fosse in funzione da pochi anni, era già in pessime condizioni, poco funzionale e non troppo sicuro. L'edificio ebbe vita breve: infatti fu sacrificato per la costruzione della piazza. Nel 1933, quando fu costruito il Palazzo delle Poste, il “Politeama Duca di Genova” fu demolito, poiché avrebbe impedito, con la sua presenza, la costruzione di via Vittorio Veneto, attraversante la piazza ottenuta dallo sbancamento del Colle dei Cappuccini, attuale Piazza Europa, un tempo Piazza Italia.

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